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''La rinascita del CLN è oggi una necessità''

Ugo Mattei, giurista, spiega in piazza il "diritto alla Resistenza" sancito dagli Ugonotti

La Rinascita del CLN è stata indicata come una necessità dal prof.  Ugo Mattei, giurista e docente all'Università di Torino di diritto comparato che ha tenuto una lectio magistralis in piazza.  "L'ultima visto che non mi sarà più consentito insegnare" aveva detto durante l'intervento che aveva sancito la nascita della Commissione dubbi e precauzione, un "comitato di liberazione nazionale contro il regime". Mattei ha infatti paragonato la situazione attuale alla dittatura fascista: "Non sono io che ho lanciato il comitato, sono le condizioni storiche che lo richiedono. Chi si indigna per il paragone è bigotto".

Il Comitato di Liberazione Nazionale (abbreviato in CLN) fu un'organizzazione politica e militare italiana costituita da elementi dei principali partiti e movimenti del Paese, formatasi a Roma il 9 settembre 1943, allo scopo di opporsi al fascismo e all'occupazione nazista in Italia. Esaurito il suo compito venne sciolta nel 1947.

In particolare il CLN ha coordinato e diretto la resistenza italiana operando come organismo clandestino durante la Resistenza ed ebbe per delega poteri di governo nei giorni di insurrezione nazionale.

Mattei ha spiegato alla folla che non ci si deve stupire se governa un banchiere. "Da sempre il potere è colluso con la finanza. Mussolini andò al potere sponsorizzato dall'asse finanziario angloamericano, ci riuscì grazie ad una borghesia distratta dalla confusione generale. Andò al potere picchiando e massacrando, togliendo poteri al Parlamento, con una legge elettorale fasulla a Statuto Albertino invariato. Oggi siamo di fronte a comportamenti analoghi e molto oltre la costituzione italiana" afferma Mattei, che ha ricordato come è nata.

"La nostra Costituzione è nata davvero dalla montagna. Sì, poi sono arrivati anche gli americani e gli inglesi, ma la resistenza in Italia fu la più importante Resistenza d'Europa perché ci ha fatto Popolo. La rinascita fu guidata dagli uomini che seppero scrivere una Costituzione importante: avevano saputo unirsi e dividersi, ma erano riusciti a licenziare un testo importante per garantire lo Stato".

 

E oggi? "Dopo il saccheggio dei beni pubblici, Draghi sembra un Titano neoliberista e in quanto tale è nemico della Costituzione. Vogliamo dare un cervello politico per una nuova Costituente e lavorare attorno all'articolo 4 che obbliga a liberare gli ostacoli e a creare le condizioni che favoriscono il lavoro: in questo momento è stato fatto l'esatto opposto e quindi occorre resistere".

Ma come nasce il diritto di resistenza. Mattei lo ha spiegato magistralmente. "Nasce alla fine del 1500 con gli ugonotti durante le guerre di religione, per contrastare il regnante che ostacolava le minoranze".


    Nel XVI secolo gli Ugonotti costituivano un forte partito politico che rivendicava la libertà di religione e il rispetto di altri diritti civili. Nella "Notte di San Bartolomeo" tra il 23 e il 24 agosto del 1572 furono massacrati, a Parigi e in provincia. E' il famoso capitolo delle "guerre di religione" in Francia.

"Da notare che il diritto di resistenza non è un diritto individuale ma un dovere collettivo delle cosiddette magistrature inferiori secondo il diritto degli Ugonotti. Cioè vi è dovere di resistere se il sovrano porta la nazione al disastro. Con la rivoluzione francese del 1789 si pone questo come uno dei diritti fondamentali del cittadino che dunque da costituente diventa costituito. Dopo i Fasti Giacobini il diritto viene messo via, ma la resistenza è questo diritto ed esiste ancora! Si esercita in forme costituite, il diritto di resistenza rimane all'interno del cittadino nella sua libertà politica, che è il sale della democrazia perché se la gente non resiste vuol dire che siamo in ipnosi".

Ed ecco la proposta. "La Resistenza nasce col Cln e noi non vogliamo che rinasca quando è troppo tardi" ha detto Mattei che citando Calamandrei e Dossetti, padri dell'assemblea Costituente, ha ricordato che il diritto di resistenza è insito nel concetto di sovranità popolare che fonda la democrazia. E' dunque substanziale.

Mattei però ha anche ricordato l'importanza dell'articolo 54, altro caposaldo che fissa il dovere di fedeltà alla Repubblica da parte di chi amministra i beni del cittadino, e quindi il dovere di osservarne la costituzione e le leggi. "Chi amministra ha il dovere di farlo con onore perché fiduciariamente ha ricevuto l'incarico".

Ma...è evidente che in una situazione di nominati e non eletti questo viene meno. "Il CLN chiede di riemergere per guidare il popolo ad essere popolo Libero" ha concluso Mattei.

   

 

 

 


Autore: Corona Perer

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