
La Terra Santa brucia
Le vie dolorose di Gaza - di Ibrahim Faltas
Gerusalemme 15 aprile 2025 - di Ibrahim Faltas* - Le vie dolorose di Gaza sono anche a Gerusalemme dove i riti pasquali iniziano il venerdì che precede la Domenica delle Palme, ricordando il dolore di Maria. La festa del popolo è sempre più preclusa ai cristiani locali che non possono incontrarsi nei luoghi santi in comunione di fede.
Inizia la settimana che fa memoria di eventi dolorosi ma salvifici, siamo immersi nel mistero pasquale e non è facile comprendere quello che accade a meno di cento chilometri dalla Città Santa, che è santa per tutti coloro che abitano questa terra.
Non si possono giustificare l’aggressività e la sopraffazione che spingono alla violenza quando dovrebbe prevalere la ragione dell’amore che esclude l’odio: non sono parole di circostanza, sono le “leggi” a cui i credenti di ogni religione dovrebbero aderire per fede e con l’unica interpretazione possibile, il bene.
Da più di diciotto mesi il mondo vede quello che succede a Gaza ma non guarda e non trova la possibilità di fermare la morte e la sofferenza di più di due milioni di persone.
Da troppo tempo assistiamo impotenti ad azioni disumane nell’indifferenza di chi vede i profitti della guerra e consente il fuoco che distrugge persone e ospedali, ma non vede, finge di non vedere e permette modalità disumane di morti che superano, per numero e per atrocità, l’irragionevole legge della vendetta.
Chi giustifica la violenza, chi provoca morte, chi costruisce piani di guerra, chi non aiuta la vita e impedisce gli aiuti e i soccorsi può ancora definirsi responsabilmente capace di governare e di cambiare nel bene la storia dell’umanità?
Abbiamo visto immagini e abbiamo sentito racconti dolorosi. Abbiamo visto persone spinte verso l’alto da strumenti di morte costruiti e commercializzati da altre persone. Abbiamo visto persone morire di fame, di sete, di mancanza di cure, di caldo, di freddo perché altre persone lo hanno permesso.
È questa la coscienza della nuova umanità, è questa la comunità umana che arriva sulla luna e non salva il simile?
Sono tempi lunghi e bui che registrano morte e disperazione: non si rimedia agli errori del passato, annullando le logiche del potere. Non si sconfigge il silenzio che avvolge l’odio, non si chiede giustizia con la voce della verità.
Tante madri e tanti padri soffrono come Maria per la perdita dei figli, troppi figli hanno perso l’amore e la protezione di madri e di padri, sopravvivendo nel dolore.
In questa Settimana Santa percorriamo con il cuore le vie dolorose di Gaza, percorriamole con la speranza di pace e con la certezza del Cristo Risorto.
Sconfiggiamo la paura e l’oscurità con la luce della resurrezione per poter vivere pienamente la santa Pasqua proclamando davanti alla tomba vuota: «Non è qui! Non è più qui, Cristo è andato a Gaza!». Il Risorto è speranza di vita per i cristiani di Gaza: preghiamo perché possano restare testimoni di fede lungo le vie dolorose della loro terra.
Ibrahim Faltas
***
''La violenza genera violenza, va fermata''
(Ottobre 2024 - Ibrahim Faltas*) - Gaza è la grande tragedia del mondo. Come nel 2014. Ma nel 2021 gli scontri furono anche a Gerusalemme, alla porta di Damasco, sotto la mia finestra, e poi alla spianata delle moschee, più di 200 focolai di rivolta tra città e villaggi in tutto il Paese. Ed ora la violenza è andata oltre Gaza, è entrata in Cisgiordania.
Stiamo assistendo inermi, ad una violenza uomo contro uomo inaudita, una violenza ereditata dal grande fallimento delle risoluzioni applicate nel 1967, e dall’indifferenza della comunità internazionale di trovare una soluzione per il conflitto tra Israele e Palestina. Una vera guerra di violenza tra coloni ebrei e arabi israeliani e lo stesso avviene nelle zone occupate della Cisgiordania.
In questi giorni sono stato contattato per alcune interviste, e dalle notizie che ascolto dai telegiornali, tante volte trapela, una scarsa conoscenza del territorio, e della popolazione che ci vive. È scoppiato l’ennesimo conflitto in Medio Oriente con tutta la sua inaudita violenza dei bombordamenti tra Gaza e Israele, dove assistiamo inermi alla distruzione di case, di famiglie costrette ad abbandonare tutto, di tanti feriti e morti da entrambi le parti, e in contemporanea scoppia una guerra fatta di parole e notizie, che impatta in maniera altrettanto grave sulla vita delle persone che stanno vivendo questa tragedia.
Per capire il Medio Oriente, e cosa sta accadendo, occorre avere una conoscenza della storia locale, ad esempio in Israele, insieme ai cittadini israeliani, e ai coloni, che possono essere ebrei o laici, vivono gli arabi israeliani del '48, che possono essere cristiani o musulmani, ma tutti sono cittadini israeliani con passaporto israeliano. In Cisgiordania vivono i palestinesi, possono essere cristiani o musulmani, e hanno un passaporto palestinese. A Gerusalemme, oltre ai cittadini israeliani, vivono i palestinesi, che non hanno nessun passaporto: possono avere una carta d’identita’ di Gerusalemme, se sono arabi del '67, oppure un lasse’-passe’. Questo e’ il mosaico di una popolazione che vive nello stesso territorio, ma che non ha gli stessi diretti.
La strada, è diventata il teatro di una guerra a colpi di bastoni e di sassi, mentre veniamo informati dettagliatamente delle strategie di guerra tra Hamas e Israele, che hanno gia’ fatto molte vittime, non ci si sta rendendo conto del pericolo che il Paese sta correndo. La gente ha paura a uscire di casa, per timore di subire violenze, perche’se sei arabo, o se sei ebreo, rischi anche di morire!
Non è una guerra solo tra Israele e Hamas, come è stato nelle precedenti Intifada tra Israele e Cisgiordania, dove le parti possono decidere di cessare il fuoco e trovare un accordo.
Qui siamo di fronte a una popolazione inferocita, da entrambi le parti, che sta cercando di farsi giustizia da soli, e dove non c’e’ nessun interlocutore.
Faccio un appello a tutti i capi di stato, di invitare a far cessare il fuoco tra Hamas e Israele, e di intervenire con rapidita’ a riportare l’ordine nelle strade e nella popolazione ormai sfiduciata da lunghi anni di conflitto.
La violenza genera violenza, tutti dobbiamo fermarla!
*Ofm
Vicario della Custodia di Terra Santa
Gerusalemme
8 ottobre 2024
Autore: Ibrahim Faltas
www.giornalesentire.it - riproduzione riservata*
Commenti (0)
Per lasciare un commento