Scienza, Ambiente & Salute

Le città del miele

Creano case per le api, monumenti e persino... piste

Il 20 e il 22 maggio 2023 si celebrano le Giornate mondiali delle api e della biodiversità.

Le api sono le sentinelle della biodiversità. Si stima che l'87% delle piante selvatiche in fiore del mondo, circa 308.000 specie, dipendano, almeno in parte, dall'impollinazione. Ma non solo le piante selvatiche: è dimostrato che il 70% delle 115 colture agrarie di rilevanza mondiale beneficiano dell’impollinazione.

Dalle api dipende, direttamente e indirettamente, circa il 75% di frutta e verdura che troviamo sulle nostre tavole e il 90% di piante e fiori selvatici presenti sulla Terra. In Europa l’84% delle 264 specie coltivate necessita dell’impollinazione degli insetti e oltre 4.000 differenti specie vegetali continuano a prosperare e a riprodursi attraverso le api. Sono i dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale che ancora una volta fanno capire quanto sia fondamentale e preziosa l’azione di questi laboriosi insetti.  

 

Ci sono molti progetti di frontiera per le api grazie al lavoro delle Città del Miele, una rete che coinvolge le 88 città della rete italiana di Cittaslow e il network internazionale, 300 città in tutto il mondo, con azioni concrete rivolte alle amministrazioni e ai cittadini. 

Viene da questa comunità sensibile il manifesto CittaslowBee. Un documento che contiene suggerimenti tecnici e operativi per le pubbliche amministrazioni e indicazioni di comportamento per i cittadini. Uno strumento concreto, che riporta ad esempio l’elenco delle piante mellifere indicate per la piantumazione di parchi urbani e aree pubbliche. Oppure, per i cittadini, le modalità di prendersi cura di giardini e balconi fioriti. Tutti noi possiamo essere amici e guardiani delle Api. In questa pagina i progetti di alcune città.

L’apiario comunale di Parrano

L’idea di Parrano, piccolo comune in provincia di Terni, membro di Cittaslow, è davvero originale: un apiario di comunità. Si tratta di una decina di arnie che permettono agli abitanti del borgo di conoscere e osservare liberamente le api nel loro habitat, sotto la guida di un apicoltore esperto.

L' apiario di comunità di Parranno consiste in 10 cassette a disposizione di chiunque voglia imparare a coltivare le api, curarle, estrarre il miele.

Parrano, foto di Elena Volterrani

Parrano si è impegnato anche nella realizzazione di un parco con piante mellifere, un vero e proprio richiamo per le api. Inoltre a breve partirà il Corso di avvio all’apicoltura a cura di Apicoltura La Valle del Chiani, finalizzato alla conoscenza del mestiere di apicoltore per prendere confidenza con l’apiario comunale.
 

Il sentiero degli impollinatori di Usseglio

Dal 2021 Usseglio è diventato difensore delle api e fa parte dei “Comuni Amici delle Api”. Non solo, ha aderito anche al progetto dell’autostrada delle api” creando un vero e proprio sentiero degli impollinatori. Si parte proprio da Usseglio, un borgo in provincia di Torino con meno di 200 abitanti, e si arriva a Stupinigi attraverso un corridoio ecologico creato ad hoc per gli insetti impollinatori. Ogni 250 metri infatti, su tetti o balconi, aiuole, parchi o giardini ci sono stazioni di polline, cioè dei vasi di fiori e piante mellifere, produttrici di nettare o altre sostanze care alle api.

Ad Acquapendente case per api naturali

Acquapendente è un altro comune molto interessato alla salvaguardia delle api. Proprio qui infatti, dalla Riserva Naturale Monte Rufeno della Regione Lazio, da qualche anno è partito un progetto innovativo per tutelare e migliorare in modo naturale il numero delle api, riesumando antichi sistemi di allevamento alare e metodi di apicoltura. Si tratta di “case per api naturali”, del tipo “kenia top bar”, ospitate dalla cooperativa L'Ape Regina, che permettono alle api di proliferare in sicurezza. Il tutto slegato dalla produzione commerciale del miele. Nell'arnia Kenya Top Bar le api sono libere di creare i favi su delle barre di legno, senza nessun tipo di condizionamento umano volto alla produzione del miele, e quando sono in soprannumero possono sciamare liberamente, come avviene in natura per gli insetti impollinatori. "Oogni anno una colonia di api trasporta circa 20 kg di polline e 220 kg di nettare. Per questo il miele e il polline consentono di ricostruire una vera e propria impronta digitale delle caratteristiche botaniche del territorio” afferma il direttore della Riserva di Monte Rufeno Massimo Bedini: “

La pista delle api di Castel San Pietro Terme

A Castel San Pietro Terme in provincia di Bologna, sede dell’Osservatorio Nazionale Miele, sono molte le iniziative. Il giardino delle api è una di queste: la riproduzione in miniatura nella piazza centrale dell’ecosistema di questi insetti. Un prototipo di quello che si vorrebbe realizzare lungo la ciclabile del fiume Sillaro. Una vera e propria “pista delle api” con piante mellifere come salice, tiglio, rosmarino, lavanda, ginestra, tamerici, rosa, salvia, timo, origano, santoreggia, erba cipollina e girasole, piante che forniscono alle api il polline per nutrirsi e produrre il miele.

Il giardino ha l’obiettivo di sensibilizzare sui temi dell’ambiente e dell’importanza delle api per la salute dell’intero ecosistema, in occasione in particolare della giornata dedicata alle api e alla biodiversità. In questo senso, spiega il direttore dell’Osservatorio Nazionale Miele, Giancarlo Nardi: “fondamentale è anche la manutenzione del verde che deve avvenire in modo sostenibile per gli impollinatori. Per questo il Comune organizza almeno 2 corsi all’anno per promuovere e far conoscere queste modalità compatibili tra i privati e gli operatori di settore”.

Il monumento agli impollinatori di Città della Pieve

Un rifugio per api solitarie con relativo habitat, composto da piante e fiori che donino loro adeguato nutrimento. Inoltre una stele simbolica dedicata alle api, un monumento celebrativo al lavoro degli impollinatori per sensibilizzare sull'importanza di questi insetti, sulla necessità di proteggerli e di fermare la distruzione degli ecosistemi, indispensabili per la loro vita e di riflesso anche della nostra.

Sono le iniziative di Città della Pieve, Cittaslow in provincia di Perugia. Il Comune Amico delle Api, non solo è impegnato nell’incremento della coltivazione di specie vegetali gradite agli insetti, ma ha anche progettato il primo orto di comunità a tutela della biodiversità. Molta attenzione viene data ai trattamenti da eseguire sulle alberate cittadine, evitando l’uso di pesticidi e altre sostanze dannose.

Dalle api al bosco di Asolo

Anche Asolo è nell’associazione nazionale delle “Città del Miele”, e da sempre è tra le Cittaslow impegnate nella salvaguardia delle api. A sostegno della biodiversità ha: BoscAsolo. Quasi 8 ettari di terreno per promuovere e valorizzare, in particolare nelle nuove generazioni, la fruibilità dei boschi e delle aree agricole dei Colli Asolani, e per consapevolizzare l’importanza del patrimonio ambientale, storico ed economico di questi luoghi. Un'oasi di biodiversità dove valorizzare il rapporto uomo-ambiente a garanzia di una migliore qualità della vita.

''Il BoscAsolo è un modello che può diventare una buona prassi da applicare nelle sue linee generali ad ogni luogo ove si intenda promuovere un rapporto con la natura integrato e consapevole” – dichiara il Sindaco Mauro Migliorini. L’area è percorsa da sentieri attrezzati, liberamente fruibili dai cittadini e dai turisti che qui possono vivere un’esperienza stimolante e multisensoriale. Guidati da pannelli esplicativi e installazioni interattive, si potrà scoprire castagneti secolari, una sorgente con le salamandre, alberi da frutto selvatici, tracce di animali, vitigni e ulivi antichi.

 

E sulle Dolomiti...il miele più pregiato: di rododedro

Lo sapevate? Si fa miele anche di rododendro, considerato tra i più pregiati, perchè è il simbolo del patrimonio ambientale per antonomasia, legato alle fioriture alpine di alta quota. Il miele di rododendro in purezza si presenta, allo stato liquido, da incolore a giallo paglierino, mentre cristallizzato assume un colore dal bianco al beige. Il suo sapore, particolarmente gradevole, rivela un dolce molto delicato e leggermente fruttato.

Nel 2020 quello prodotto nelle Dolomiti Bellunesi, già protetto come D.O.P. (denominazione di origine protetta), la seconda riconosciuta in Italia, vinse il Premio Il Miele del Sindaco, voluto e promosso da Le Città del Miele.

 

Le Città del Miele è la rete dei territori che danno origine e identità ai mieli italiani. Fin dalla sua nascita, nel 2001, collabora, a livello regionale e provinciale con il mondo dell'apicoltura sviluppando un'agenda nazionale di eventi promossi e sostenuti dalle Città associate. Un impegno che, nell'arco di vent'anni, è stato fondamentale per la conoscenza dei mieli e che ha consentito a più di 5 milioni e mezzo di consumatori di conoscere, degustare e scoprire la qualità e la diversità dei numerosi e diversi mieli italiani.

www.cittadelmiele.it

 

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