Ph: Pierluigi Faggion
Ph: Pierluigi Faggion
Arte, Cultura & Spettacoli

Pietre parlanti nella Preistoria

Il Museo Alto Garda conserva una chicca eccezionale

Il Museo Alto Garda conserva una chicca eccezionale: le statue stele di Arco scoperte nel 1989. E' proprio per valorizzare  questo patrimonio che ha preso corpo la mostra  che sarà inaugurata venerdì 29 novembre alle ore 18.00. ''Pietre parlanti nella Preistoria | La statuaria preistorica in Italia'' è frutto di una collaborazione tra undici istituzioni museali che custodiscono e valorizzano importanti testimonianze di statuaria preistorica. Trentasei gigantografie offrono ai visitatori la possibilità di viaggiare idealmente lungo la penisola e di conoscere l’arte e la società dell’età del Rame. La mostra sarà visitabile dal 30 novembre 2024 al 6 gennaio 2025.

La mostra temporanea permette di scoprire affascinanti aspetti artistici e culturali di popoli geograficamente lontani, ma accomunati da legami ideologici e spirituali. La realizzazione di una mostra dedicata alla statuaria preistorica rappresenta una tappa importante per conoscere e valorizzare queste straordinarie testimonianze artistiche del passato.

La mostra fotografica è stata realizzata dal Menhir Museum di Laconi (Oristano) insieme ad Archeofoto Sardegna, grazie al coinvolgimento della Rete Nazionale dei Musei delle Statue Stele Menhir, con lo scopo di far conoscere le principali testimonianze della statuaria preistorica italiana. Le 36 gigantografie della statuaria preistorica saranno messe in dialogo con le otto statue stele “reali” rinvenute ad Arco tra il 1989 e il 1990 durante i lavori di costruzione dell’ospedale ed esposte nella sezione archeologica del Museo.

Questi monumenti erano originariamente collocati all'aperto, probabilmente in un’area cerimoniale vicino all'antico corso del torrente Sarca. Realizzate a tutto tondo e, forse un tempo dipinte, rappresentano figure maschili, femminili e asessuate. Le figure femminili sono riconoscibili per dettagli come i seni e alcuni elementi dell’abbigliamento, mentre quelle maschili sono più grandi e raffigurate con armi e cinturoni decorati. Esistono anche statue di dimensioni ridotte, definite asessuate perché prive di particolari distintivi e forse rappresentanti personaggi giovani o non adulti.

A differenza delle statue di altri gruppi, nelle sculture di Arco è dedicata scarsa attenzione alla rappresentazione dei dettagli anatomici. Grande interesse invece, è rivolto alla raffigurazione di armi e agli elementi dell’abbigliamento e di ornamento, come mantelli a scacchi o a strisce verticali, che potrebbero indicare il rango sociale o il lignaggio di appartenenza.

La particolare attenzione rivolta alla raffigurazione di armi, ornamenti ed elementi dell'abbigliamento che si connotano come simboli di potere, suggerisce alcune ipotesi interpretative su chi fossero i soggetti rappresentati. Le statue potevano rappresentare personaggi di rango elevato realmente esistenti oppure immagini di divinità, anche se l’ipotesi più probabile è che siano figure commemorative di antenati illustri che con la loro imponente presenza legittimavano il potere dei gruppi dominanti dell’età del Rame.

PIETRE PARLANTI NELLA PREISTORIA
La statuaria preistorica in Italia
Riva del Garda | Museo
30.11.2024 – 06.01.2025
> Inaugurazione 29.11.2024 ore 18.00

 

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Le statue stele di Arco

Il Museo Alto Garda conserva una chicca eccezionale

RIVA DEL GARDA - Il Museo Alto Garda ospita una chicca eccezionale: le statue stele. Sono esposte nella sezione di archeologia del Museo di Riva del Garda, sede del Museo Alto Garda.

Il fenomeno europeo delle statue stele, diffuso dall’Ucraina all’Atlantico, nel terzo millennio a.C. raggiunse l’arco alpino dove è documentato in Trentino-Alto Adige dal ritrovamento di ventidue esemplari, otto dei quali sono stati scoperti ad Arco tra il 1989 e il 1990 durante gli scavi per la costruzione del nuovo ospedale. Esposte nella sezione archeologica del Museo di Riva del Garda, le statue stele di Arco, scolpite a tutto tondo e forse dipinte, in origine erano erette all’aperto in un’area a probabile destinazione cerimoniale, nei pressi di un antico canale del fiume Sarca.

Nel gruppo di Arco sono presenti personaggi maschili, riconoscibili in base alle maggiori dimensioni e caratterizzati dall’ostentazione di armi, figure femminili, contraddistinte dalla raffigurazione dei seni e da alcuni particolari dell'abbigliamento, e un personaggio privo di elementi distintivi, di piccole dimensioni, che probabilmente rappresenta un soggetto non adulto. A eccezione della statua stele più grande, che è in materia prima locale, tutti gli altri esemplari sono in marmo proveniente dalla val Venosta (Alto Adige).

La particolare attenzione rivolta alla raffigurazione di armi, ornamenti ed elementi dell'abbigliamento che si connotano come simboli di potere, suggerisce alcune ipotesi interpretative su chi fossero i soggetti rappresentati. Le statue stele potevano rappresentare personaggi di rango elevato realmente esistenti oppure immagini di divinità, anche se l’ipotesi più probabile è che siano figure commemorative di antenati illustri che con la loro imponente presenza legittimavano il potere dei gruppi dominanti dell’età del Rame.

Il fenomeno delle statue stele non interessa solamente l’Italia, ma è ampiamente diffuso in gran parte d’Europa dall’età del Rame (dal 3.400 al 2.400 a.C.), per giungere in certi casi fino all’età del Ferro nella metà del I millennio a.C.. L’esposizione mette in relazione monumenti provenienti da quattro grandi aree geografiche italiane: l’arco alpino nella sua interezza, la Lunigiana, la Puglia e la Sardegna. Ciascun’area ha un proprio stile artistico con motivi unici, ma tutte condividono una comune matrice ideologica e religiosa che ha unito popoli distanti tra loro. Ed inoltre se ne trovano in Francia e Grecia.

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