Nelle terre di Giovannino Guareschi
Brescello - Peppone e don Camillo sono oggi un prodotto turistico
A Brescello l'osteria, i negozi, la chiesa, il municipio, il caffè, la pescheria all'angolo, il panificio, la drogheria, tutto parla di Guareschi e dei suoi eroi Don Camillo e Peppone. Vie e piazze furono del resto il set di una vicenda che oscillando tra amore e odio, perfettamente incarnato nei personaggi da Fernandel e Gino Cervi, ha regalato alla cinematografia uno squarcio umoristico sulla provincia italiana. Le vicende umane di questo piccolo mondo si innestavano peraltro in una vicenda italiana più grande e in quadro politico ben preciso a cui questa dualità andava bene (la DC del tempo aveva tutto da guadagnarci dal ridicolizzare il sindaco social/comunista).
I racconti di Guareschi divenuti celeberrima produzione cinematografica alimentano oggi un prodotto turistico. Ci raccontano a Brescello che sono tanti i pullmann italiani e francesi che vengono a vedere il mondo di Don Camillo e Peppone celebrato nei film tratti dai libri di Guareschi.
E' la piazza, la chiesa, il municipio di Brescello il vero set della produzione esportata in tutto il mondo e molto amata anche dai francesi. A Brescello c'è la casa di Peppone, il luogo reso famoso da una celebre scena del primo film quando sindaco si affaccia mostrare il figlio ai concittadini episodio che affonda le radici anche nella vita personale di Guareschi.
Al museo Peppone - Don Camillo si rievocano tutti le gli aneddoti della produzione cinematografica, all'esterno c'è la locomotiva protagonista di tanti episodi dei film ma dentro si trovano manifesti, oggettistica, costumi di scena, le bici, la moto...
Gli elementi che compongono il set principale della filmografia sono la chiesa dove all'interno si trova il Cristo parlante a cui Don Camillo uno degli elementi centrali della narrazione cinematografica, il municipio e la piazza dove ad opporsi l'uno all'altro sono le statue in bronzo di Peppone e Don Camillo realizzata dallo scultore Andrea Zangani. Così non stupisce se la guida locale ti porta a vedere la chiesa non tanto per il suo patrimonio, ma per il crocifisso, con la testa staccabile a fini cinematografici: per essere orientata su don Camillo quando il sacerdote gli parlava, ricevendo indicazioni sul da farsi.
Era il '51 quando un manifesto sui muri di Brescello avvisava i cittadini dell'arrivo di una troupe cinematografica: si faceva appello al senso di cortesia e di buona volontà ma anche ad ogni possibile collaborazione, così molti diventarono anche delle comparse e ancora oggi per il paese le incontri e sono onorati di poterti dire ''io ho partecipato al film'' dedicati ai due storici protagonisti sempre pronti a duellare dal balcone del popolo o dal pulpito.
Lo scrittore era nato a Fontanelle di Roccabianca, dove a 100 anni dalla nascita di Giovannino Guareschi, nel 2008 è stato aperto il museo proprio davanti la casa natale dello scrittore, dove si rappresenta l'ambiente che fece da scenografia tra ontani e salici di una terra sospesa tra nebbie e acqua. E' l'epica di quel "mondo piccolo" da lui narrato e tanto amato.
foto @GiornaleSentire
Al museo del mondo piccolo sono custodite le storie e i personaggi del Movimento Cooperativo e pagine di storia sulla riforma agraria in quel mondo socialista al quale Giovannino Guareschi attinge per le sue narrazioni.
Ma a poca distanza, a Roncole Verdi, c'è anche l'Archivio Guareschi, nell'ex ristorante per 30 anni condotto dal figlio Alberto dove si conservano più di duecentomila documenti e tanti ricordi personali. Il figlio li custodisce gelosamente, ma è sempre disponibile ad illustrarli ai numerosi turisti che bussano alla porta di casa.
foto @GiornaleSentire
La vicina Busseto ha realizzato di recente una mostra dedicata al tour in bicicletta che Guareschi fece nel 1941 da Piacenza a Rimini e che costituisce una vera e propria immersione in quello che sarebbe stato il mondo piccolo dei suoi personaggi. "Route 77" è stata chiamata e potrebbe anche essere il primo passo per la costruzione di un percorso ciclabile. La mostra è stata ideata da Egidio Bandini giornalista e saggista, direttore del Busseto festival Guareschi e presidente del gruppo amici di Giovannino Guareschi.
E naturalmente un viaggio in queste terre è anche l'occasione per gustare una gastronomia ricca di eccellenze. A Fontanelle di Roccabianca consigliamo una sosta nell'ottima Hostaria da Ivan per gustare i suoi ottimi anolini o il risotto di zucca. Da vent’anni Ivan porta avanti la cucina del territorio, i grandi salumi e i grandi vini, della generosa terra emiliana dove il primo piacere è stare insieme. Sapete come la chiamano? Salumoterapia!
Autore: Corona Perer
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