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Nelle Fiandre per il ''Light Festival Gent''

Edizione 2021: anche una luna con un diametro di 7 metri

Luci, sculture, installazioni e spettacolari proiezioni: torna il “Light Festival Gent” che quest’anno, con la sua quinta edizione, compie dieci anni.

Dal 10 al 14 novembre  il tanto atteso festival delle luci presenta opere di artisti nazionali e internazionali e offre al pubblico 32 installazioni di light art dislocate in 35 location della città. Attraverso un percorso di 7,2 km è possibile ammirarle non solo nei luoghi più noti come il ponte Sint-Michielsbrug, ma anche in quartieri meno conosciuti come il Prinsenhof, il Macharius-Heirnis e il Sluizeken-Tolhuis-Ham.

Lungo il Korenlei sarà riproposto il Museum of the moon del britannico Luke Jerram, una riproduzione in scala della luna con un diametro di sette metri. Questa palla gigante fluttuante sulle teste del pubblico era diventata, nella precedente esposizione del 2018, una delle maggiori attrattive, nonché hotspot dei selfie.

Nominata anche città delle luci, Gent è il luogo ideale per ospitare questo evento in quanto vanta una lunga tradizione legata allo studio delle luci urbane, che le è valso riconoscimenti e premi a livello internazionale. Dal primo Light Plan del 1998, nato dall’idea di fornire un’illuminazione sostenibile senza sprecare energia, il centro storico di Gent si è progressivamente trasformato in un magico paesaggio notturno in cui luci ed ombre si combinano magistralmente con la bellezza architettonica, sempre con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale.

In questo paesaggio si inserisce l’edizione 2021 del Light Festival, che affianca alle numerose novità anche quattro opere realizzate in passato, particolarmente amate dal pubblico, che tornano ad essere esposte con una veste leggermente rinnovata.

​L’opera Il grande incendio di Gent mai avvenuto (2011) dell’austriaco Michael Langeder rappresenta la simulazione di un falso incendio, realizzata con fumo e luci che avvolgono il Belfort, una delle tre famose torri della chiesa di San Nicola, e fa riflettere sulla vulnerabilità del patrimonio culturale della città.

Un’atmosfera molto più leggera e vivace invece è quella creata da Luminarie De Cagna (2012) dell’italiano De Cagna, esposta al Prinsenhof: decine di migliaia di luci colorate montate su una struttura in legno formano un gigantesco colonnato che, con i suoi archi a tutto sesto, ricorda le architetture romaniche e rinascimentali.

Ancora più interattiva è l’installazione del 2015 dei canadesi Caitlind rc Brown e Wayne Garrett, dove 6.000 vecchie lampadine compongono una gigante “Cloud” e possono essere accese e spente, tirando dei fili. Si tratta della composizione luminosa, collocata presso il Désiré Fievéstraat, di carattere ecologico se tutti i visitatori compiono insieme il gesto di accensione.

Anche dal punto di vista sociale il Festival fa sentire la sua voce. Durante il lockdown, infatti, sono state distribuite 450 lampade portatili a vari centri di assistenza residenziale, a varie associazioni artistiche e nelle scuole secondarie, al fine di progettare un paralume originale e creativo per lampade portatili. Nei quartieri di Spaanskasteelplein e Prooststraat sono in mostra per la prima volta gli eccezionali risultati dell’iniziativa.


info> www.lichtfestivalgent.be

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