Un turbine chiamato Loredana Bertè
Ha chiuso con un trionfale concerto il suo tour a Rovereto
C'era grande attesa per Libertè, e lei non ha deluso il pubblico al Palasport di Rovereto ribattezzato per l’occasione “gran teatro palasport”. Quello di domenica 2 giugno era in assoluto il primo vero e proprio concerto che l’artista Loredana Bertè nella sua lunga e fortunata carriera ha tenuto in Trentino, organizzato da BMUMusic/Intersuoni/FB Agency in collaborazione con Comune di Rovereto. Iniziato con 40 minuti di ritardo, il pubblico l'ha subito perdonata facendosi prendere dalla musica e dalle sue introduzioni.
Poche parole ma come sempre graffianti: contro il bullismo, pro MeToo, contro l'ex marito svedese tanto amato e odiato allo stesso tempo, nel ricordo della sorella Mimì, e dei suoi parolieri come Ivano Fossati e Pino Daniele.Lei è un vero e proprio animale da palcoscenico, in grado di scatenare e trasmettere un energia che ben pochi altri cantanti sanno fare. Un concerto con vecchi e nuovi brani di un artista che ha scritto pagine importanti della musica italiana e che continua ancora oggi a stupire ed ad affascinare.
“Il palco è il mio habitat naturale”, così dice di se stessa la Bertè e questo tour, curato nei minimi particolari non solo per l’aspetto musicale ma anche per luci e immagini.
L’album “LiBertè” (2018), uscito a ben tredici anni di distanza dall’ultimo disco di inediti, è stato di recente ristampato da Warner Music con l’aggiunta della canzone sanremese, scritta da Gaetano Curreri. Nel suo tour teatrale anche i grandi successi del suo repertorio da “E la luna bussò” a “Dedicato”, “Il mare d’inverno”, “Non sono una signora” con la quale ha chiuso dopo ripetuti bis.
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