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Luigino Bruni riflessioni sul popolo eletto

Il mistero rivelato. Viaggio nel libro di Daniele

Il mistero rivelato. Viaggio nel libro di Daniele di Luigino Bruni (edizioni Qiqajon), avvia una serie di riflessioni sul concetto di profezia. Ha senso parlarne oggi in un tempo dilaniato da un popolo che la Bibbia indica come... il popolo eletto?

L'esegesi  moderna ritiene che il libro di Daniele sia stato scritto durante la persecuzione di Antioco IV di Siria, per infondere coraggio agli Ebrei cui era stato vietato di praticare la propria religione.

Più che testo profetico sarebbe quindi un libro apocalittico, di un genere fiorito in età ellenistica a partire dal III secolo a.C., dove si opera distinzioni nette tra bene e male, tra Dio e i demoni, tra buoni e cattivi, promettendo la vittoria finale dei primi e la condanna definitiva dei secondi.

Luigino Bruni spiega che il libro del profeta Daniele ha preso forma e origine in comunità non violente, che non presero le armi contro il potere e contro il male, ma fecero della preghiera e della scrittura la loro forma di resistenza.

''Piccole comunità di resistenti, fragili e vulnerabili'' scrive Bruni, che indica  l'esigenza nel popolo di quel contesto storico di trovare in nuovi racconti  una nuova-antica fede. ''Nacquero così comunità testimoni di come si possa cambiare questo mondo sognandone un altro''.

L'autore svela l'attualità di questo libro biblico, scritto in un contesto storico segnato dal male e dove emergono comunità che imparano forme di resistenza diverse, cercando di vincere il male con il bene. C'è molto che richiama il contesto ebreo del momento e anche il nostro orizzonte segnato da due guerre cruente: quella in Ucraina e quella ancora più scandalosa in Terra Santa, l'odierna e sanguinante Palestina.

Il primo capitolo del libro nasce proprio da un articolo che Bruni ha scritto per l'Avvenire proprio mentre queste due guerre dilaniavano (e ancora dilaniano) i nostri cuori. Come parlare di speranza, dove trovare le parole?  Il libro di Daniele è quel libro che rilancia il sogno di Dio. Che mostra la Speranza, ed il credente sa che Dio c'è in ogni momento della storia.

Cuore del  lavoro di Bruni sono le pagine dedicate al Potere. Ed è qui che si incontra la dimensione del Sogno, le quattro bestie sognate da Daniele  ed il Vegliardo (''Antico di giorni'') assiso a giudicare il mondo. E' l'Eterno che apre i libri della storia e giudica. Luigino Bruni, con la sapienza che lo contraddistingue, accompagna il lettore in un viaggio tra le visioni e i sogni raccontati nel libro del profeta Daniele e ci porta al cospetto della Speranza: che tutte le bestie della storia i mostri disumani che divorano tutti e tutto non abbiano l'ultima parola. L'approdo diventa una preghiera: che il potere tremendo sia solo ...penultimo.

''Daniele ci dice che Dio non si disinteressa della storia non ha separato da sè il mondo per non doversi occupare più. Invece  è vigile, attento, osserva, annota e poi giudica - scrive Bruni - Il suo non è un giudizio fuori dalla storia non è qualcosa che accadrà nell'altra vita, non è neanche il giudizio finale che avverrà alla fine della storia. No il giudizio dell'Antico di giorni si svolge mentre lo scrittore sacro scriveva il suo libro. L'esistenza di un giudizio più alto e diverso è un bisogno profondo dell'anima delle persone, dei popoli, è un urlo delle vittime è un diritto fondamentale dei poveri, quindi è gridato e scritto dai profeti. Quel libro ''diverso' da qualche parte c'è, perché deve esistere. Non è vero che la speranza che esiste un giudizio di ultima istanza riduce il nostro impegno per migliorare i libri sulla terra; lo aumenta perché ci dice che non siamo soli a lottare contro i mostri dei grandi denti di ferro: una Mano più alta lavora insieme a noi''.

Ecco perchè questo libro biblico si rivela appassionante e più che mai attuale, capace di offrire chiavi di lettura per il nostro tempo presente, in cui tanti uomini e donne nei campi, nei bunker, sul fronte, stanno generando, con l’anima e con la penna, una nuova terra.

Il libro di Daniele ci dice che visioni, angeli, sogni, numeri e draghi possono diventare altri strumenti per cacciare via i dittatori, per combattere i soprusi e la violenza contro le donne, per difendere una storia e un’identità. Tali narrazioni, arrivate fino a noi, sono sentinelle di un’alba che arriverà, perché non può non arrivare. Un’alba che deve arrivare presto, che deve arrivare oggi.
Si può cambiare questo mondo sognandone un altro!

Luigino Bruni (1966) è economista e storico del pensiero economico, con interessi in filosofia e teologia, personaggio di rilievo dell’economia di comunione e dell’economia civile. Ordinario di economia politica alla LUMSA dopo aver ricoperto fino al 2012 il ruolo di professore associato all’Università di Milano-Bicocca. Direttore scientifico di The Economy of Francesco, è promotore e cofondatore della SEC (Scuola di economia civile) di Figline e Incisa Valdarno.

Per Edizioni Qiqajon ha già pubblicato L’anima e la cetra. Ciò che i salmi dicono di noi (2021) e La fedeltà e il riscatto. Un economista commenta il libro di Rut (2023).

Proprio a partire dalle pagine di questo libro, il 27 ottobre presso il Monastero di Bose, Luigino Bruni terrà una conferenza che ha per tema "Ha ancora senso parlare di profezia oggi?" (info: 015-6794914)

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