Scienza, Ambiente & Salute

Missione Juice: destinazione Giove

A bordo il radar Rime e tecnologia italiana

Trento, 21 agosto 2024 – Alle 23:16 Cest di lunedì 19 agosto, Juice, in un’eccezionale notte di Luna piena, Superluna e Luna Blu, la sonda lanciata in orbita dall’Esa con destinazione Giove, si è avvicinata al nostro satellite naturale per sfruttarne la forza di gravità, cambiare traiettoria e puntare verso la Terra. Poco più di 24 ore dopo, alle 23:57 di martedì 20 agosto, la manovra si è ripetuta in prossimità del nostro pianeta, con una virata ancora più decisa in direzione di Venere.

Si tratta del primo lunar-Earth flyby (sorvolo ravvicinato di Luna e Terra) mai realizzato, una scorciatoia per puntare su Giove attraverso il Sistema solare interno. La manovra, particolarmente delicata, ha permesso alla sonda non solo di cambiare velocità e direzione, ma anche di risparmiare fino a 150 kg di carburante. Un piccolo patrimonio fondamentale per ridurre la massa totale necessaria alla fase di crociera verso Giove e rendere possibile lo sviluppo della missione.

Il doppio sorvolo ravvicinato ha inoltre dato modo di testare alcuni degli strumenti a bordo, per raccogliere dati preziosi sulla Luna e sulla Terra, ma anche per calibrare la strumentazione in vista dell’impiego sulle lune di Giove.
Tra gli strumenti in orbita con Juice c’è anche Rime, il radar spaziale progettato da un team internazionale coordinato da Lorenzo Bruzzone del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione (Disi) dell’Università di Trento.

«I flyby della Luna e della Terra – spiega il professor Bruzzone – sono stati un momento particolarmente emozionante perché legati ad una manovra complessa e rischiosa. Durante i sorvoli dei due corpi celesti, Rime ha effettuato misurazioni fondamentali per calibrare lo strumento e mettere a punto le tecniche di analisi dei segnali necessarie per comprendere i dati scientifici sulle lune ghiacciate di Giove. Le misure raccolte permetteranno inoltre di ottimizzare gli algoritmi di elaborazione per ridurre gli effetti dei disturbi generati dalla sonda sul radar. Non escludiamo che possano emergere risultati scientifici di rilievo anche dall’elaborazione dei dati lunari e terrestri».

Il viaggio di Juice prosegue in direzione di Venere, dove la sonda arriverà nell’agosto 2025. La navicella volerà poi di nuovo vicino alla Terra nel settembre 2026 e ancora nel gennaio 2029 per ottenere l’accelerazione finale verso il sistema gioviano. L’arrivo su Giove è previsto per luglio 2031.

 

 

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LANCIO RIUSCITO,  PARTE LA MISSIONE


14.4.2023 - E' riuscito dopo un secondo tentativo il lancio della missione spaziale Esa verso le lune ghiacciate gioviane. A bordo c'è il radar spaziale Rime, progettato da un team internazionale coordinato da Lorenzo Bruzzone del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione con una collaborazione del gruppo di ricerca di Francesca Bovolo della Fondazione Bruno Kessler.

Dopo lo stop improvviso di ieri dovuto al peggioramento delle condizioni meteo sulla base di lancio di Kourou, oggi finalmente ha avuto inizio l’avventura della missione europea Juice (JUpiter ICy moon Explorer) con destinazione Giove.

Il secondo, fortunato tentativo di decollo è andato secondo i piani. Il decollo alle 14.14, la separazione dello spacecraft alle 14:42, l’acquisizione del segnale alla base dell’Agenzia spaziale europea a Darmstadt (con l’avvio ufficiale della missione) alle 15:04 e infine alle 15:33 l’apertura dei pannelli solari con la conferma del successo della missione da parte di Esa.

Queste manovre delicate sono state seguite con il fiato sospeso anche all’Università di Trento. Un gruppo di ricercatori e ricercatrici, protagonisti del lavoro dietro le quinte per lo strumento Rime, ha commentato le varie fasi nella sala conferenze del Rettorato davanti a un pubblico – meno numeroso di quello riunito ieri +al Polo Ferrari ma non meno entusiasta. Tra i presenti anche la prorettrice vicaria Paola Iamiceli con la professoressa Elena Ioriatti (componente del senato accademico UniTrento) e il sindaco di Trento Franco Ianeselli. Durante la diretta è stato possibile anche un collegamento con Lorenzo Bruzzone principal investigator di Rime e professore del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell'Informazione dell’Ateneo trentino.

Ora ha inizio l’avventura scientifica alla volta delle lune di Giove per Juice, la prima tra le grandi missioni dell’Esa del programma Cosmic Vision, Juice, con dieci strumenti internazionali a bordo, studierà le condizioni necessarie per la formazione dei pianeti, per la comparsa della vita e come funziona il sistema solare.

L’attenzione è infatti tutta per il radar spaziale Rime (Radar for Icy Moon Exploration), uno dei dieci strumenti a bordo della missione Juice che è stato ideato e studiato da un team di scienziati internazionali sotto la guida di Bruzzone. Le prime fasi di operatività dello strumento saranno già tra pochi giorni, quando saranno avviate le fasi di test dello strumento coinvolgendo anche il Science Operation Center di UniTrento.
 

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IL RADAR RIME

(ottobre 2020) - RIME (che sta per Radar for Icy Moon Exploration), è un radar speciale, è infatti sottosuperficiale, cioè  ottimizzato per penetrare la superficie ghiacciata dei satelliti Galileiani fin alla profondità di 9 Km con una risoluzione verticale fino a 30 m.

Per il radar RIME, il cui Principal Investigator è dell’università di Trento, è stata attivata  una collaborazione sull’uso e condivisione dei dati scientifici anche con il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA

«Dalla scoperta da parte di Galileo sono state formulate numerose ipotesi sulla struttura sottosuperficiale delle Lune di Giove, che hanno stimolato la fantasia di moltissimi ricercatori» dichiara Lorenzo Bruzzone dell’Università di Trento e Principal Investigator del radar. «Ora abbiamo finalmente fatto il primo passo verso la possibilità di scrivere una nuova fondamentale pagina scientifica. Per la prima volta potremo svelarne alcuni misteri ed esplorarle sotto la superficie alla ricerca di tracce di acqua».

Il radar Rime (che sta per Radar for Icy Moon Exploration), commissionato da Asi alla Thales Alenia Space e costruito negli stabilimenti di Roma e L’Aquila, è stato consegnato alla società tedesca Airbus Space che lo integrerà sulla sonda Juice dell'Esa per studiare Giove e le sue lune ghiacciate. Il decollo sarà nel 2022, l’arrivo su Giove nel 2030.
L’Italia ha dato il suo contributo a realizzare lo strumento per la missione Juice (dalle iniziali di JUpiter for ICy Moon Explorer) attraverso l’Agenzia spaziale italiana in una collaborazione internazionale con Jet Propulsion Laboratory della Nasa.

Si tratta di uno strumento in grado di aprire la strada a scoperte eccezionali visto che Rime effettuerà per la prima volta osservazioni dirette al di sotto della crosta ghiacciata delle lune Ganimede, Europa e Callisto. Dopo le storiche missioni Voyager e Galileo, Juice permetterà un balzo in avanti dal punto di vista della conoscenza scientifica. Tale missione intende, infatti, analizzare i diversi processi attivi nel sistema gioviano, fondamentali per capire quali siano (e quali siano state in passato) le condizioni di “abitabilità”, in termini di forme di vita elementari, delle lune gioviane. Si indagherà, inoltre, il funzionamento del sistema solare e le condizioni necessarie alla nascita dei pianeti.

 

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