L'agnello mistico di Van Eyck
I Maestri fiamminghi ambasciatori delle Fiandre
I Maestri Fiamminghi sono i veri ambasciatori delle Fiandre. Dal XV secolo fino alla fine del XVII secolo fecero delle Fiandre un faro di belle arti nell'Europa occidentale. Il 2020 era l’anno di Jan Van Eyck e di Gent la città che ospita il suo capolavoro: il Polittico dell’Agnello Mistico. Il capolavoro assoluto di Van Eyck è ora all’interno del Visitor Centre della Cattedrale di San Bavone - Sint-Baafs.
La Pala d'Altare di Gent, il Polittico dell’Agnello Mistico, è sicuramente una delle più importanti opere d'arte sacra al mondo e fu in passato anche un dipinto molto ambito. E' riconosciuto come una delle opere d'arte più influenti della storia. É costituito da 12 pannelli, dipinti recto verso. Il più iconico (e quello che dà il senso al tutto, il vero focus) è l'adorazione dell'Agnello Mistico, al centro. Al suo completamento, nel 1432, la creazione dei fratelli Van Eyck sorprese i contemporanei per la sua brillantezza, la vivacità e l'utilizzo dei colori.
Ma come si dovrebbe osservare questa opera a pannelli multipli? C'è un ordine?
Peter Schmidt, Esperto di Van Eyck e Professore Emerito all’Università di Leuven è lapidario e risponde con una gustosa ed eloquente battuta:
"...Dipende dal tempo che hai nel contemplarlo!". E' infatti un'opera che potrebbe chiedere giorni e mesi ed anni se se ne volsse cogliere tutti i dettagli, non a caso è la più studiata. Si può anche gettare uno sguardo veloce e d'insieme, ma a chi vuole andare "oltre" vedrà che si tratta di un meraviglioso inno al tema della "Salvezza".
"L'Agnello è il simbolo di Cristo che ti guarda e dice: ho versato il sangue per te. La salvezza che porto è a te. Ma l'intero complesso è come una Sinfonia di Beethoven e il sorriso dell'Agnello ha lo stesso magnetismo che ha Monna Lisa" spiega Peter Schmidt.
Straordinario riflettere come il vero focus di questo imemnso racconto di storia cristiana che culmina proprio con la Salvezza (e non avrebbe senso senza la salvezza) sia il dettaglio più piccolo dell'intera opera: è infatti il vero punto centrale, perchè è il punto di arrivo dell'Uomo che riconosce in Cristo il suo salvatore.
I pannelli del Polittico dell’Agnello Mistico dopo essere stati custoditi durante i restauri alla Cattedrale di San Bavone–St Baafs a Gent sono stati trasferiti in massima sicurezza e accuratezza verso la Cappella del Sacramento della Cattedrale dove dal marzo 2021 il capolavoro è accessibile in tutto il suo splendore originario proprio nel luogo per il quale è stato creato da Jan e Hubert Van Eyck.
Il Visitor Centre di St Baafs a Gent è stato concepito come un avveniristico centro esperienziale dedicato alla cattedrale gotica e alle opere d’arte che custodisce, in particolare al capolavoro assoluto di Van Eyck.
Una curiosità: durante la Rivoluzione francese nel 1794, i soldati francesi trasferirono i pannelli centrali a Parigi con un carro trainato da cavalli. I pannelli laterali, con l'eccezione di Adamo ed Eva, furono acquisiti dal re di Prussia nel 1816, che li espose nella Gemäldegalerie di Berlino.
Il Polittico fu riunito in Belgio solo nel 1920, ma non per molto, perché nel 1942 il capolavoro fu trafugato di nuovo, questa volta dai soldati tedeschi. Fortunatamente l'esercito americano recuperò intatta la pala d’altare nelle miniere di sale di Altaussee in Austria.
Il visitatore può ammirarlo accedendo dalla Cripta della cattedrale, che è stata oggetto di un importante lavoro di ampliamento e ristrutturazione. Da qui avrà inizio un tour che permetterà di rivivere la travagliata storia del Polittico, per mezzo di una tecnologia all’avanguardia che si avvale della realtà aumentata.
Il contributo dei maestri fiamminghi trasformò quella che era una regione fiamminga già ricca e urbanizzata, in una delle aree culturali più raffinate, con impressionanti realizzazioni sia nell'arte che nell'architettura. Per oltre 250 anni, dal XV alla fine del XVII secolo, le Fiandre furono un faro di belle arti nell'Europa occidentale e una fonte d'ispirazione per i celebri movimenti artistici di quei giorni: i Primitivi Fiamminghi, il Rinascimento e il Barocco. Gli artisti fiamminghi erano noti per la loro abilità artigianale, la creatività e per le innovazioni tecniche.
E l' Agnello mistico ne è una delle espressioni più alte.
La Cattedrale di San Bavone–St Baafs a Gent
Van Eyck, la punta di diamante dei Fiamminghi
Van Eyck fu la punta di diamante di un momento storico e artistico che lasciò una preziosissima traccia in tutte le Fiandre.
In primis a Bruges, dove Jan Van Eyck si trasferì nel 1432 al seguito di Filippo il Buono, del quale era pittore ufficiale. Qui visse, morì e venne sepolto. Molti sono i luoghi del centro storico che lo ricordano ancora oggi: il Prinsenhof (all’epoca residenza della Casata di Borgogna), da cui partiva per le sue missioni diplomatiche, la Cattedrale di San Salvatore, con il coro da lui stesso progettato, fino ai resti della Sint-Donaaskathedraal sotto la piazza Burg, dove è sepolto.
Ma la vera tappa imprescindibile sono i capolavori custoditi nel Museo Groeninge: Madonna del Canonico Van der Paele (1436) e Ritratto di Margherita van Eyck (1439). La sua influenza sui pittori a lui contemporanei, anche stranieri, fu fondamentale, incluso il suo concittadino Hans Memling, le cui opere si possono ammirare nel Sint-Janshospitaal – Memling Museum.
Tra il 1348 e il 1482 i Paesi Bassi furono governati dai Duchi di Borgogna che portarono un’incredibile prosperità economica nella regione. I duchi erano sovrani illuminati, amanti dell’arte, della musica e della letteratura e favorirono uno sviluppo culturale che fece segnare importanti progressi in Europa nel campo dell’arte e della scienza. I palazzi cittadini esercitavano un'irresistibile attrazione su governanti, filosofi, scrittori, musicisti, pensatori, artisti, scienziati, artisti.
Tra i tanti, il filosofo Erasmo da Rotterdam e Tommaso Moro. Fu questo il periodo dei cosiddetti Primitivi Fiamminghi (Van Eyck, Memling, Bouts) e dei grandi maestri del sedicesimo secolo come Quinten Metsys e Pieter Bruegel, nonché dei grandi compositori della musica polifonica. La floridezza dei palazzi era lo specchio di un atteggiamento gioviale anche nella vita quotidiana e si rifletteva nei grandi banchetti dell’epoca e nell'amore per il buon cibo e il buon bere. Una tradizione che ha lasciato il segno nelle Fiandre: i fiamminghi sono oggi noti per essere “bon vivants” o, per l’appunto, “borgognoni”.
foto: la conferenza stampa internazionale di presentazione del nuovo Visitor Centre:
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