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India, dentro il Maha Kumbh Mela

Stefano Folgaria, viaggio in India

Se nel 2013 ve lo siete persi, avete poche speranze: la prossima edizione si terrà nel ...2157. Ecco dunque che il viaggio che stiamo per raccontarvi grazie alle eccezionali immagini di un fotoreporter di rango, sono una straordinaria e irripetibile storia. Stefano Folgaria ne ha fatto un libro uscito cinque anni fa, che aveva chiesto 2 anni di lavorazione. Nel 2015 a editing finito era seguita una mostra allestita all'Ambasciata dell'India a Roma. Un catalogo che a 5 anni di distanza, in tempi di coronavirus, ci dice la potenza e la bellezza della massa, la diversità, la ricchezza della povertà e il più grande raduno religioso della nostra storia.

Immaginate ora l'autore di tutto questo:  un viaggiatore solo alla scoperta dell'India, catapultato dentro il più grande raduno religioso della storia di questo pianeta: il Maha Kumbh Mela. E' questo il cammino che Stefano Folgaria ha fatto nel 2013 raccogliendo immagini che dicono non solo le proporzioni dell'evento, ma anche un'umanità in ricerca. Esattamente uguale a quella dell'autore che armato di macchina fotografica affronta l'enorme massa di pellegrini per tentare di coglierne le motivazioni.

Bisogna calcolare che in 55 giorni di evento il Maha Kumbh Mela ha coinvolto nel 2013 oltre 120 milioni di pellegrini, su un'area di 2000 ettari attrezzate con 16 ponti galleggianti e 2 pontili permanenti per consentire il bagno rituale. Imponenti le misure di sicurezza  e protezione civile, con 80.000 punti di distribuzione di acqua potabile.

La festa nasce da un mito cosmogonico narrato nei testi vedici. L'apice della sacralità si ha nell'incontro tra Luna e Sole i quali entrano in Capricorno mentre Giove entra nel Toro e si apre un ciclo di 144 anni. Quella che si configura come la più imponente manifestazione del pianeta è anche un miracolo organizzativo, e il racconto di Folgaria che in prima persona narra tra le immagini il suo peregrinare tra la folla, restituisce tutto questo senza però venire mai meno alla spinta che lo ha portato lì: capire l'uomo devoto, il pellegrino, la spinta religiosa, quel bisogno di infinito che alberga nel cuore di ogni uomo.

Il racconto rispecchia anche l'indole silenziosa, riflessiva, osservatrice di Folgaria, quasi un paradosso nel caleidoscopico brulicare di umanità che gli passa accanto. Il fotografo coglie attimi di grande intensità e attraverso i testi trasmette il senso della vita.

Scrive Folgaria: "La vita non è solo difficoltà, ma è nascita, desiderio, speranza, saggezza". E lui nell'evento ci entra con tutto se stesso, insieme al suo inseparabile toscano. Si lascia andare con la marea umana che a tratti quasi lo solleva e lo trascina in tuttte le direzioni. E' un camminare senza opporre resistenza verso il Triveni Sangan dove i pellegrini si immergono per il bagno che produrrà rinascita e purificazione, tra le ansie di chi attende e l'estasi soddisfatta di chi il fiume l'ha già raggiunto. In quel punto convergono le acque di ben 3 corsi: il Gange, lo Yamuna e lo Saraswati il fiume sotterraneo della vita.

Rivolti verso il Sole tutti i pellegrini affrono la propria devozione alla grande madre e nella marea umana commuove il piccolo miracolo personale di un incontro ripetuto che Folgaria ha con lo stesso Mahatma: tra tanta gente coincidenza? Per il fotografo romano ex-informatico, ex-grafico, ex-sistemista, che ama leggere e giocare a golf, e oggi fa il documentarista e il reporter, la domanda resta aperta.

La bellezza del racconto e delle immagini, che immortalano l'intensità della devozione e il colore di una popolazione cosmopolita,  travolge anche chi legge. La sensibilità del fotografo non abbandona mai quella dell'Uomo alle prese con stupore e domande. Come detto il prossimo Maha Kumbh Mela si terrà nel 2157, ma all'alba del 10 febbraio 2013 l'obiettivo di Folgaria ha fermato "quello" del XXI secolo, all'inizio del Terzo Millennio.

Foto e racconto sono nel catalogo edito da Miligraf srl Roma. Osservare le immagini è già fonte di grande meraviglia, figuriamoci esserci stati.


Autore: Corona Perer

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