Arte, Cultura & Spettacoli

Marc Chagall artista della fantasia (e della disobbedienza)

''CHAGALL. Il colore dei sogni'' a Mestre, Centro Culturale Candiani

(Venezia 7.11.2023) - In qualche modo Marc Chagall è il perfetto disobbediente. Fece l'artista pur essendo ebreo, religione che non favorice e non coltiva, per ragioni di culto, le arti figurative. Fra tutte le professioni, quella meno ben vista. Il perchè è semplice: nell'Ebraismo è vietata la raffigurazione sacra che è invece tipica della cultura, della tradizione e della fede cristiana. Ma Chagall era destinato ad occupare ugualmente una pagina di rilievo nella storia dell'arte. Con lui arrivano infatti colore e sogno.

Momento di arrivo delle poetiche simboliste ed espressioniste e avvio della pittura surrealista, il mondo interiore di Chagall si può definire istintivo, illogico, fantastico, irreale.

''CHAGALL. Il colore dei sogni'' dal 30.09.2023 al 13.02.2024 (Mestre, Centro Culturale Candiani) è la mostra a cura di Elisabetta Barisoni che prosegue l'attività espositiva concepita da Fondazione Musei Civici per la città di Mestre intorno ai Maestri del Novecento.

Sono più di 8.000 le persone che dallo scorso 30 settembre hanno visitato la mostra dedicata a Marc Chagall, con quasi 500 presenze solo nell’ultimo weekend del 5 e 6 novembre.
Grande l’afflusso di visitatori da tutte le province del Veneto, numerosi dal nord Italia e con una sempre più intensa partecipazione di pubblico internazionale.
Un interesse che conferma, da un lato, la curiosità intorno all’opera del maestro russo naturalizzato francese, in una mostra che restituisce l’apporto rivoluzionario dell’arte di Chagall, un filo rosso che unisce opere e artisti a lui vicini per idee, poetica e ricerca, o che al pittore si sono ispirati; dall’altro lato conferma il ruolo sempre più significativo del Centro Culturale Candiani come punto di attrazione, distretto culturale, spazio dedicato a mostre e progetti di ampio respiro e grande valore scientifico, con il coinvolgimento sempre maggiore di musei internazionali con prestiti importanti.

Partendo dal capolavoro conservato nelle raccolte di Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna ''Rabbino n. 2'' o ''Rabbino di Vitebsk'' 1914-1922, acquisito dal Comune di Venezia alla Biennale del 1928, la mostra intende indagare il portato rivoluzionario dell’arte di Marc Chagall come pittura del sogno e come trionfo della fantasia creatrice. La contiguità del Rabbino di Ca’ Pesaro con le emergenze cubiste e costruttiviste sarà poi messa a confronto con le coeve sculture di Ossip Zadkine, fino ad arrivare al Surrealismo di Max Ernst che guardò a Chagall come punto di partenza imprescindibile della propria arte.

 

Nell’esposizione, concepita con i capolavori conservati a Ca’ Pesaro, Chagall è inserito in un viaggio attraverso l’arte del Novecento che parte dal simbolismo onirico di Odilon Redon, Félicien Rops e Alberto Martini e attraversa le produzioni dell’espressionismo europeo ben rappresentate dal colore di Emil Nolde e George Grosz, dalla pittura materica e di soggetto sacro, in rapporto al portato religioso del maestro russo, espressa da Georges Rouault.

Nato a Liosno, presso Vitebsk il 7 luglio 1887, il suo vero nome è Moishe Segal; il nome russo sarebbe stato Mark Zakharovic Sagalov, abbreviato in Sagal, che secondo la trascrizione francese sarebbe poi diventato Chagall.

Nato in una famiglia di cultura e religione ebraica, figlio di un mercante di aringhe, è il maggiore di nove fratelli. Dal 1906 al 1909 studia prima a Vitebsk, quindi all'accademia di Pietroburgo. Tra i suoi isegnanti c'è Léon Bakst, pittore e scenografo russo, studioso dell'arte francese (nel 1898 avrebbe fondato assieme all'impresario teatrale Diaghilev il gruppo d'avanguardia "Il mondo dell'arte").

Nel 1910 Chagall si trasferisce a Parigi. Nella capitale francese conosce le nuove correnti e si avvicina al Fauvismo e al Cubismo. Inseritosi negli ambienti artistici d'avanguardia, frequenta numerose personalità che in Francia mantengono frizzante gli ambienti culturali: tra questi  Guillaume Apollinaire, Robert Delaunay e Fernand Léger.


Autore: Corona Perer

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