Marina di Ravenna, il mare fuori porta
Per i Ravennati è luogo del cuore, una destinazione tutta da scoprire
(Marina di Ravenna, C.Perer) - Marina di Ravenna ha tante eccellenze da raccontare. La meravigliosa pineta, la vicinanza con la città dei mosaici bizantini più belli al mondo, il centro Cestha per il recupero della fauna marina, e i bagni dove il must è dato da lettino, ombrellone e... chef.
Antico borgo di pescatori oggi Marina di Ravenna è il mare fuori porta dei ravennati, immersa nella la pineta e all'ombra di rigogliose piante di pino sono cresciuti moderni campeggi forti di una spiaggia di oltre 200 metri di arenile, sulla quale si alternano - senza essere invasivi - gli stabilimenti balneari, tutti di altissima qualità. Il porto di Marinara con più di mille posti barca ha candidato questa destinazione al titolo di capitale adriatica della nautica da diporto. E' il porto turistico più importante dell’alto Adriatico, con circa 2600 ormeggi e due dighe foranee che garantiscono l’accessibilità anche in condizioni di maltempo.
Marina di Ravenna è tra le nove spiagge che costituiscono il litorale di Ravenna, è la più vicina alla città, e con porto Corsini una delle più antiche. Una bellissima passeggiata detta la palizzata consente scorci di infinito: è un sistema di passerelle in legno costruite nel nome della sostenibilità e del rispetto ambientale a protezione delle dune costiere.
Per la sua conformazione geografica compresa tra il canale Candiano, che è l’accesso al porto di Ravenna, e la secolare pineta nel retroterra della spiaggia è anche un punto di partenza per scoprire l'entroterra. Gli amanti della natura e della vita all'aria aperta hanno a disposizione sentieri per facili passeggiate o per fare trekking e cicloturismo, maneggi all'interno della rigogliosa pineta, scuole di vela e subacquea.
Suggeriamo di cogliere il territorio proprio dal suo elemento naturale: l'acqua e la laguna. Effettuare una escursione nelle oasi del Parco del Delta del Po o nella Pialassa della Baiona significa capire la ricchezza naturale di queto luogo che sembra non aver per nulla risentito della vicinanza con il porto o le aree industriali. Basta entrare nei canali lagunari dove acqua dolce e alata si incontrano per fare l'incontro magico con i fenicotteri che si alzano in volo in stormo, la gazzetta, i gabbiani, i cormorani e gli aironi e i cigni. Ma questa è anche terra per il Falco e gli animali del bosco.
Navigando tra capanni per la pesca e canali si arriva ad un luogo carico di memoria pratigiana: l'Isola degli Spinaroni un lembo di terra incastonato nell Piallassa della Baiona all’interno del Parco del Delta del Po. Deve il suo nome ad una pianta, l’olivello spinoso, che un tempo ne ricopriva interamente la superficie, oggi pressoché scomparsa. Il luogo presenta un alto valore ambientale e storico legato alla battaglia per la liberazione della città di Ravenna combattuta alla fine del 1944.
Oggi, grazie a fondi europei, e all'impegno dei volontari dell'Associazione Spinaroni, collegata all'Anpi, è possibile visitare l’isola degli Spinaroni attraverso una speciale imbarcazione a basso impatto ambientale, da aprile a ottobre. L’imbarcazione si chiama “Bulow” il nome di battaglia del leggendario capitano Arrigo Boldrini.
Da queste parti il confine tra terra e acqua è segnato dalla palude e dalle terre emerse e - in lontananza - dall'antica pineta addossata al mare, la vera bellezza di Marina di Ravenna. Ha il merito di aver preservato questo tratto di costa romagnola dalla edificazione selvaggia e di consentire agli ospiti una vacanza nella natura. E' un grande bosco planiziale che si estende a nord e a sud del Canale Candiano (il canale artificiale che unisce Ravenna al mare Adriatico). È un'area protetta, inserita nel parco regionale del Delta del Po ed è parte di una riserva naturale che copre un'area di 709 ettari.
Nell'ex-Mercato del Pesce inaugurato da Mussolini nel 1938, rimato in attività fino al 1990 i trova un'altra delle eccellenze di Marina di Ravenna: il Cestha, Centro sperimentale per la tutela degli habitat che dal 2016 è un rinomato centro recupero della fauna marina, ovvero di quei pesci pescati accidentalmente dai pecherecci. Tra queste le tartarughe caretta-caretta ma anche i cavallucci o le uova di seppia che si impgliano nelle reti. senza il Cesta le seppie sarebbero ormai estinte.
Qui appassionati e giovani biologi marina accolgono gli animali feriti in vasche per eliminare batteri e infezioni. E poi li studiano. Le Tartarughe dicono la loro età dalla misura del carapace che cresce di 1-3 cm ogni anno. Una di loro, chiamata "Cenere" è arrivata ferita proprio al carapace e da 2 anni si trova in vasca. Ha affrontato una vera e propria operazione chirurgica con trapianto di impianto osseo.
Ci sono i cavallucci marini, anch'essi finiti impigliati nelle rete. A loro viene portata particolare attenzione: il maschio infatti ha il compito di covare le uova della riproduzione. E a proposito di uova vengono incubate anche quelle della seppia: se non ci fosse il Cestha probabilmente anche le seppie marine di questo tratto di Adriatico sarebbero a rischio di forte estinzione.
Questo Centro svolge dunque attività di soccorso, terapia e studio, ed anche di riabilitazione nel caso delle tartarughe marine. Svolge anche attività di monitoraggio e ricerca dell’interazione di questi animali con le attività di pesca professionale ed ha attivato un programma di telerilevamento satellitare per gli esemplari femmina adulti salvati e rilasciati in mare.
A Marina di Ravenna c'è un locale asssolutamente imperdibile e da meditazione. E' l'Aguardiente aperto 7 giorni su 7 tutto l'anno, si trova vicino al porto con 600 etichette e 2000 bottiglie aperte di...rhum, whisky e non solo. E' nato grazie alla passione per i distillati di Jimmy, il titolare, che lo ha chiamato con il termine caraibico della Acquavitite, ovevero ''agua ardiente''. Le etichette arrivano da ogni angolo dei Caraibi, e ci sono anche perle rare tanto che il locale è stato segnalato tra gli 11 migliori locali al mondo dove bere Rum.
Per i ravvenati Marina è il mare fuori porta. E tuttavia è sempre stata lontana dalle caratteristiche ricettive di massa; in compenso, il nutrito numero di stabilimenti balneari e una spiaggia particolarmente larga e spaziosa, hanno permesso lo sviluppo di tanti bagni alcuni dei quali di grande qualità. L’assessore al Turismo del Comune, Giacomo Costantini, evidenzia come Marina sia sempre stata una località “all’avanguardia” per lanciare tendenze della riviera.
A gioirne è anche il turismo su Ravenna capoluogo, ed il 70% delle presenze è dovuto proprio ai turisti dei 9 lidi litoranei. Marina è la più vicina ed anche la più antica. Il fatto poi di essere a pochi metri da Porto Corsini terminal ed imbarco crocieristico ha fatto sì che su questa destinazione i tia puntando parecchio.
Il presidente della Pro Loco, Marino Moroni, spiega che sono proprio le attività estive, messe in atto dall’associazione e dai privati a fare da grande richiamo.
Michele Casadio e Laura Sillato, titolari dell’Hotel Alba (uno storico, piccolo albergo sul lungomare di Marina) a due passi dal porto turistico, ci credono ed hanno investito in uno stabilimento balneare, il bagno Finisterre, dove tengono iniziative culturali ed enogastronomiche, concerti in spiaggia (il Woodstock Festival a Ferragosto è ormai noto in riviera) ma anche picnic in riva al mare ogni martedì sera, tutte attività coordinate con le politiche promozionali del loro albergo.
Da privati imprenditori sono diventati senza volerlo promotori turistici e per far fare un alto promozionale alla località, hanno propoto uno specifico progetto alla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con altre realtà locali, in primis la Pro Loco.
Hanno investito nella qualità di una giornata al mare: non è da tutti andare in spiaggia e asicurarsi una sosta gourmet, ma questa è la scelta del Bagno Finisterre che ai suoi clienti fa trovare degustazioni di alta cucina elaborate dallo chef Mattia Borroni, premiato anche ad Identità Golose come chef emergente. La sua cucina parte dal pesce locale e nella scelta lo chef predilige quello che viene da pesca sostenibile. La sua tartare al tonno adagiata su gazpacho e rifinita con un tocco di stracciatella è un bocconcino che usciti dal mare rinfresca e fa gioire il palato.
E come detto non è da tutti andare al mare con sosta gourmet.
Ma a Marina di Ravenna si può fare!
Un'ultima egnalazione: a Marina Di Ravenna c'è anche il MAS - Museo Nazionale delle Attività Subacquee di HDS Italia che nel 2019 ha realizzato il "Monumento al palombaro" unico in Italia e tra i pochi nel mondo.
All'interno del museo è esposta la statua originale in gesso del Cristo degli Abissi la cui copia in bronzo è sul fondale di S. Fruttuoso.
Un'altra rarità, da vedere.
Autore: Corona Perer
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