Arte, Cultura & Spettacoli

Marzia Migliora, Aqua Micans

L'artista ha fatto leva sull’equivalenza tra acqua e cultura, nutrimento per l'uomo

Aqua Micans, ovvero donne in fila, impegnate in un’azione quotidiana e vitale: procacciarsi l'acqua. Il titolo dell'opera di Marzia Migliora è tratto dal romanzo Locus Solus di Raymond Roussel ispirato alle virtù di quel liquido che lo scrittore francese voleva capace di riportare in vita gli esseri umani.

L’acqua, bene comune per eccellenza, diventa nell’immagine di Marzia Migliora elemento di vita, sopravvivenza e salvezza, mentre la figura della portatrice d’acqua si fa simbolo di un atto di cura. L’artista ha fatto leva sull’equivalenza tra acqua e cultura, necessario nutrimento per l’uomo, e tra portatrici d’acqua e operatori culturali del contemporaneo.

Con questo scatto fotografico, realizzato nel Grande Cretto di Alberto Burri a Gibellina, la fotografa ritrae alcune portatrici d’acqua e narra la rituale solennità di un gesto antico e uguale in tutto il Sud del mondo: trasportar e un’anfora sul capo o sulle spalle, percorrendo un paesaggio duro e desolato.

L’artista ha voluto come protagoniste della sua azione un gruppo di donne di Gibellina, discendenti di coloro che abitavano le case distrutte dal tragico terremoto del 1968, le cui macerie sono oggi celate e custodite sotto il manto del Grande Cretto di Alberto Burri. La loro presenza va dunque oltre al compimento di una performance, per rinsaldare al contrario il legame profondo ed emotivo con il luogo.

La scelta dell’artista di ambientare l’immagine all’interno del Grande Cretto di Burri, una delle opere d’arte contemporanee più importanti del nostro patrimonio, nasce dal suo significato e dalla sua straordinaria forza espressiva. Il Grande Cretto, che si estende sulle rovine di Gibellina per dieci ettari, appare come un labirinto di fratture sul terreno, un ambiente che rinvia alla siccità come assenza di vita. L’immagine coniuga in sé la forza del monumento alla memoria e la vitalità della produzione artistica in grado di comunicare con intatta potenza anche a distanza di molti anni.

L'Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, ha scelto questa immagine come simbolo della Nona edizione della Giornata del Contemporaneo (5 ottobre 2013), il grande evento annuale promosso dall’Associazione, dedicato all’arte del nostro tempo e al suo pubblico.

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