Mirtilli, quale allegria!
Risorsa preziosa per la salute: proprietà e benefici
Mirtilli, quale allegria! Al solo vederli viene la voglia di afferrarne subito uno.
I mirtilli sono una vera risorsa della salute. Ma per essere utili debbono essere... bio. Il mirtillo contiene l’acido citrico (che protegge le cellule), l’acido idrocinnamico molto efficace per neutralizzare le nitrosammine cancerogene prodotte nell’apparato digerente; contiene l’acido gamma-linolenico utile al sistema nervoso perché previene la nefropatia diabetica.
Aiutano ad avere un cuore sano: una piccola porzione al giorno di questi frutti, infatti, abbassa la pressione del sangue e difende l'elasticità dei vasi sanguigni, due parametri importantissimi per la salute del cuore.E' poi particolarmente ricco di acido folico, riduce la permeabilità dei capillari e ne rafforza la struttura elasticità ed il tono con un’azione antiemorragica. Contrasta i radicali liberi e favorisce la velocità di rigenerazione della porpora retinica, migliorando la vista specialmente la sera, quando c’è poca luce.
Lo dimostra uno studio condotto da Sarah Johnson della Florida State University e pubblicato sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics.
Ma attenzione: devono essere biologici. Perchè? Eccolo spiegato: spesso si dice che frutta e verdura non sono più quelle di una volta. Secondo uno studio dei ricercatori dell'università del Texas il contenuto di calcio, proteine, vitamina C, ferro, potassio e riboflavina in questi alimenti è diminuito sensibilmente a partire dal 1950, con un crollo del 40% negli ultimi vent'anni.
Si chiama "effetto diluizione", la frutta diventa più ricca di acqua mentre diminuisce il contenuto di vitamine e nutrienti. Necessità commerciali costringono poi gli agricoltori a raccogliere frutta e verdura prima che questa maturi al sole, non permettendogli così di sviluppare tutte le sostanze importanti per il nostro organismo: è un ormone, l'etilene, a sostituire la fondamentale azione del sole.
Nella pratica biologica sono centrali soprattutto gli aspetti agronomici: la fertilità del terreno viene salvaguardata mediante l'utilizzo di fertilizzanti organici, la pratica delle rotazioni colturali e lavorazioni attente al mantenimento (o, possibilmente, al miglioramento) della struttura del suolo e della percentuale di sostanza organica; la lotta alle avversità delle piante è consentita solamente con preparati vegetali, minerali e animali che non siano di sintesi chimica (tranne alcuni prodotti considerati "tradizionali") e privilegiando la lotta biologica.
L'agricoltura biologica è quindi un tipo di agricoltura che considera l'intero ecosistema agricolo, sfrutta la naturale fertilità del suolo favorendola con interventi limitati, promuove la biodiversità dell'ambiente in cui opera ed esclude l'utilizzo di prodotti di sintesi (salvo quelli specificatamente ammessi dal regolamento comunitario) e organismi geneticamente modificati.
Autore: Marco Tumelero, Chef
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