Moda sostenibile, un trend in crescita
Tre casi: i brand di moda Canadian Classic, Nike e Adidas
La moda sostenibile è divenuta un nuovo fattore cruciale per le aziende che si occupano di abbigliamento. Questo tema, forse troppo a lungo messo da parte, è entrato di prepotenza nel dibattito quotidiano e ormai sono tantissimi i clienti che, prima di acquistare un determinato brand, vogliono sapere in minimo dettaglio l’eticità della filiera e se l’azienda mette in atto pratiche di produzione rispettose verso l’ambiente.
Per i grandi brand di moda, un tempo era semplice volgere lo sguardo altrove e insistere con pratiche tutt’altro che etiche, oggigiorno non può più essere così. Nel momento in cui un’azienda viene effettivamente colta in fallo, ne consegue una pubblicità negativa difficile da scrollarsi di dosso.
Ci sono alcune marche che si sono semplicemente adattate, mentre altre hanno sempre tenuto un profilo virtuoso, come Canadian Classic. In sostanza, però, l’ambiente non può che trarne beneficio.
Ma perché gli acquirenti sono divenuti così interessati a questo tema? Innanzitutto è facile intuire il motivo principale. Gli eventi climatici a cui assistiamo anno dopo anno hanno sicuramente smosso le coscienze di molti. Le persone non vivono più in una bolla e si rendono effettivamente conto del fatto che pratiche di sfruttamento di persone e dell’ambiente possono solo portare a conseguenze negative.
Potrebbe sembrare qualcosa di poco conto, tuttavia i fattori, sommandosi, possono portare a un punto di non ritorno, superato il quale è molto difficile tornare indietro. Chi sceglie un brand che sia conscio del proprio impatto sul pianeta e cerca di porvi rimedio, sta validando quelle pratiche. Per fare un esempio pratico possiamo citare alcune marche di abbigliamento sportivo, come per esempio Nike o Adidas.
L’esempio di Nike
Nike ha istituito un team per la sostenibilità, unendosi al gruppo Climate Change and Fashion Industry for Climate Action nel 2019. Ha poi lanciato una serie di campagne con appelli accorati, una di queste in partnership con la Ellen MacArthur Foundation sull’iniziativa per le fibre circolari, al fine di ridurre gli sprechi.
Alcune linee di scarpe Nike sono realizzate con materiali riciclati, come per esempio le Converse Renew Canvas. Ciò, da solo, non può bastare, quindi ha puntato anche su un programma di riciclo delle vecchie Nike chiamato Nike Grind. Tramite questo sono state raccolte già 32 milioni di scarpe negli Stati Uniti. Si è infine posta un obiettivo di trasformare tutte le operazioni in modo da sfruttare energia riciclabile al 100%. Il limite per la trasformazione è fissato per il 2025.
Adidas e la sostenibilità
Anche l’altro grande gigante dell’industria sportiva, Adidas, ha preso delle posizioni specifiche in merito alla sostenibilità. In associazione con Parley si è lanciata in un progetto per evitare l’inquinamento marino. Inoltre, recuperando le plastiche dal mare, ha creato una linea di scarpe chiamata Adidas X Parley Collection, che utilizza il 75% di plastica riciclata dagli oceani, pur mantenendo le classiche prestazioni che ci si aspetterebbe da queste scarpe.
Nel 2021, Adidas ha inoltre sviluppato un metodo per calcolare l’impronta di carbonio dei propri prodotti. In questo modo è in grado di verificare l’impronta ecologica di tutta la filiera. Hanno realizzato quindi la linea Made with a Lower Footprint, riducendo del 10% l’impronta di carbonio dei prodotti.
Come è possibile vedere, è divenuto più importante che mai scegliere brand impegnati dal punto di vista della sostenibilità.
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