In arte Milva, la pantera di Goro
Mostra omaggio per la pantera di Goro e le sue molte anime
Bologna 22 novembre 2023 - La vita, le arti di Milva e il mondo di Milva. E' stata inaugurata oggi la mostra "In arte, Milva", aperta al pubblico fino al 4 febbraio 2024 presso il Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna. Viene presentato per la prima volta parte il lascito donato dalla figlia Martina Corgnati alla Biblioteca delle Arti dell'Università di Bologna.
Mostra omaggio in grande stile, nata dall'accordo siglato dal Rettore dell'Università di Bologna Giovanni Molari e daMartina Corgnati, figlia di Milva (al secolo Maria Ilva Biolcati), per valorizzare e condividere il percorso dell'artista, fra musica, teatro, cinema, impegno politico. Viene presentato per la prima volta parte il lascito donato dalla figlia alla Biblioteca delle Arti dell'Università di Bologna.
L'archivio donato alla Biblioteca delle Arti dell'Università di Bologna nutre un'esposizione importante per la storia della musica e del teatro, presentando una selezione fra gli spartiti e i testi di scena, le stampe relative a servizi fotografici, i telegrammi e le lettere da parte di vari mittenti; la collezione di vinili, cd, VHS e dvd incisi dall'artista. E ancora, attraverso un percorso in tre stanze, espone alcune delle onorificenze italiane e straniere ricevute, alcune recensioni a dischi e spettacoli, le locandine e i programmi di sala, i materiali promozionali, nastri e bobine con registrazioni audio.
Maria Ilva Biolcati, in arte Milva, ha attraversato da protagonista oltre cinquant'anni di storia italiana. Dalla provincia ferrarese di Goro fino a uno dei templi del teatro italiano (il Piccolo Teatro di Milano), passando per Parigi, la Germania, la Grecia, il Giappone, Milva ha lasciato un segno nel mondo dello spettacolo e del costume, in molteplici generi. È stata a Sanremo; è stata sulle copertine dei rotocalchi ma ha anche lavorato con Luciano Berio; è stata (come "Milva la rossa") emblema della canzone politica impegnata; ha recuperato la tradizione popolare e, al contempo, ha interpretato le canzoni di Vangelis, compositore di colonne sonore e musica elettronica; è stata protagonista degli spettacoli di Giorgio Strehler e interprete d'elezione di molte canzoni di Franco Battiato.
Di tutti questi volti, di tutte queste Arti di Milva, la mostra cerca di rendere conto. Curata dai docenti Anna Maria Lorusso e Lucio Spaziante del Dipartimento delle Arti - DAR, l'esposizione è promossa dalla Biblioteca delle Arti Unibo, dal Sistema Bibliotecario di Ateneo e dall'Area del Patrimonio Culturale dell'Università di Bologna, in collaborazione con il Museo internazionale e biblioteca della musica del Settore Musei Civici Bologna e con il patrocinio del Comune di Bologna.
"In arte, Milva" vuole dire per i curatori proprio questo: "una personalità che ha totalmente vissuto dell'arte e nelle arti, e per la quale non c'è mai stata distanza tra la vita e la scena. La mostra sarà quindi paradigmatica dell'estrema versatilità degli ambiti in cui si è mossa Milva".
I materiali danno il senso di cosa l'artista sia stata: dal ritaglio di rotocalco alla locandina della Scala con le firme, dal telegramma del Ministro della Cultura francese alle partiture da lei annotate per l'esecuzione, dalle foto con Luciano Berio a quelle con Heather Parisi, a tutto il mondo brechtiano, che però sembra uno fra gli altri, non quello più definitorio.
"L'archivio intero di mia madre, le fotografie, la discografia, i nastri, i progetti, tutti i carteggi, la rassegna stampa, i manifesti, tutti i premi e i riconoscimenti, compresi i dischi d'oro che ha ricevuto nel corso della sua carriera, le cartoline e tutti i materiali che possono risultare utili per costruire i passaggi della sua lunga e complessa vicenda professionale, sessantun casse in tutto, sono stati da me donati all'Università di Bologna'' scrive Martina Corgnati nel catalogo che accompagna l'esposizione. ''Li ho affidati all'attenta e sollecita cura di Gianmario Merizzi, Coordinatore gestionale di biblioteca ARPAC - Settore Biblioteca delle Arti, che ringrazio di cuore per la passione e la competenza che ha investito nel complicato lavoro di ordinamento e classificazione di materiali così diversi. Sono convinta che l'università sia il luogo migliore, forse l'unico, dove un patrimonio di competenze e valori culturali possa essere trasferito da una generazione all'altra, acquistando così nuove prospettive di lettura e nuovi significati. Questa mostra è il primo esempio di produzione culturale resa possibile da questa donazione, cioè, come io la intendo, costruzione di alleanze e trasformazione della memoria in progetto".
"La mostra In arte, Milva narra e valorizza la grande capacità di Milva di aver saputo elevare in arte forme musicali tanto popolari quanto colte, grazie alla sua grande intuizione della canzone-teatro, in cui il suo corpo e la sua voce insieme hanno interpretato il racconto messo in musica della canzone'' dichiara Eva Degl'Innocenti, direttrice Settore Musei Civici Bologna.
Il racconto visivo di Milva tocca le varie identità dell'artista (Pantera di Goro, Piaf italiana, Lady Brecht, Milva la Rossa…), fino alla sua posterità, in qualche modo rappresentata dal francobollo che le è stato dedicato, annullato a Goro il 18 novembre 2022.
Molti i "mondi" artistici di Milva: anzitutto quella della musica (pop, musica "colta", popolare) e quello del teatro, ma anche mondi frequentati con minor continuità, come quello televisivo e quello cinematografico.
Le diverse anime incarnate da Milva vanno dal pop con il Festival di Sanremo alla canzone impegnata e storico-politica fino alle collaborazioni musicali celebri (Ennio Morricone, Enzo Jannacci).
Fondamentale l'area legata al teatro. Per questa sezione, il fondo presenta molti materiali (locandine, programmi di sala, poster): fotografie che documentano la collaborazione con Strehler; interessanti copioni e partiture, annotati con indicazioni manoscritte su pronuncia, prosodia.
È presente anche l'ambito delle commedie musicali, come la collaborazione con Gino Bramieri, nonché gli ambiti della televisione e del cinema. Naturalmente spazio particolare viene dedicato all'Opera da tre soldi di Brecht, nella regia di Strehler per il Piccolo Teatro. Poche opere hanno avuto, infatti, una risonanza internazionale come questa. In esclusiva, su concessione e prestito del Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa, l'abito di scena di Jenny delle Spelonche, protagonista della pièce, una delle figure più iconiche di Milva (tutti gli altri materiali esposti provengono dal lascito donato all'Università di Bologna).
La mostra vuole rendere conto della dimensione internazionale dell'artista, con due focus principali: uno sull'Europa (con Germania, Francia e Grecia) e uno sul Giappone, con locandine, dischi, classifiche, biglietti di estimatori illustri, da Sarkozy al Ministro della Cultura francese.
Questi Paesi non sono certo i soli in cui Milva sia stata accolta e portata in trionfo; si tratta solo di una selezione curatoriale.
Finissage della mostra, domenica 4 febbraio alle ore 17.30: i curatori Anna Maria Lorusso e Lucio Spaziante dialogano con la figlia Martina Corgnati nell'incontro In arte, Milva... tra racconto e realtà. L'ingresso è gratuito.
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Milva, al secolo Ilvia Maria Biolcati.
Aveva 81 anni ed era da tempo malata
(24/04/2021 Corona Perer) - E' morta a Milano Milva al secolo Ilvia Maria Biolcati. Aveva 81 anni ed era malata da tempo. Il decesso è avvenuto ieri ma la figlia Martina Corgnati ne ha dato notizia oggi.
Era una vera diva e una grande artista che ha saputo calcare palcoscenici di tutto il mondo transitando con flessibilità tra musica leggera e d'autore ed il teatro.
Certamente una delle colonne della musica italiana. E lascia anche lei un vuoto: voce unica, irripetibile. Di cantanti così non ne nascono più. La sua statura artistica è stata ufficialmente riconosciuta dalle repubbliche italiana, francese e tedesca.
Dotata di una voce da contralto molto duttile, capace di sonorità timbriche peculiari, nonché di un solido vibrato e di un melisma preciso e personalissimo, era soprannominata la Pantera di Goro: con Mina, Iva Zanicchi, Ornella Vanoni era una delle Signore della camzone italiana.
Aveva ottenuto anche alte onorificenze: Ufficiale dell'Ordre des arts et des lettres (Parigi, 1995), Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania (Berlino, 2006), Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana (Roma, 2 giugno 2007) e Cavaliere della Legion d'onore della Repubblica Francese (Parigi, 2009).
Abbandona definitivamente le scene a partire dal 2013. Il Festival di Sanremo 2018 le ha assegnato il "Premio alla carriera", ritirato dalla figlia Martina Corgnati. Nel luglio 2019, in occasione dei suoi 80 anni, la cantante rilascia un'intervista al Corriere della Sera, in cui sostiene di trascorrere le sue giornate a casa, accudita dalla figlia e dalla sua fidata assistente.
Per il colore dei suoi capelli era anche nota come La Rossa (titolo di una famosa canzone scritta per lei da Enzo Jannacci, al quale dedicò l'omonimo album La Rossa del 1980).
E rosso era anche il suo sentire politico: non ne ha mai fatto mistero.
Buon viaggio, Milva!
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