Murano, il Museo del Vetro sarà ampliato
Brugnaro: ''Un investimento di oltre 5 milioni di euro per promuovere un’arte unica''
Murano - E' stato approvato il progetto esecutivo per l’ampliamento del Museo del vetro. Brugnaro: “Un investimento di oltre 5 milioni di euro per promuovere un’arte unica”
I musei veneziani sono in continua evoluzione, per dare sempre più spazio alle ricche collezioni, ai progetti temporanei, per essere luoghi di studio e ricerca, per accogliere visitatori da tutto il mondo: una crescita che coinvolge oggi il Museo del Vetro di Murano, con un progetto esecutivo di ampliamento, già approvato dal Consiglio Comunale e ora in sede di Consiglio di Amministrazione di Fondazione Musei Civici.
I diversi interventi riguardano il collegamento degli spazi delle ex Conterie - che già nel 2015 sono state oggetto di radicale rinnovamento e recupero - con il nuovo spazio, oltre che il restauro e l’adattamento della struttura, assegnata dal Comune di Venezia a finalità museali ed espositive: un investimento di oltre 5 milioni di euro, che trova copertura finanziaria con risorse proprie della Fondazione Musei Civici di Venezia.
«Con questo intervento vogliamo dare un nuovo impulso alla promozione dell’arte vetraria e della produzione artigianale muranese - ha spiegato il sindaco Luigi Brugnaro, che è anche vicepresidente della Fondazione – ci saranno nuovi spazi per raccogliere le opere dei maestri, che raccontano la nostra storia, permettendo alle future generazioni di conoscere e scoprire sempre più una delle eccellenze veneziane»
«L'ampliamento del Museo del Vetro è un nuovo, fondamentale tassello per la storia di una fra le più famose produzioni artistiche e artigianali di Venezia, capace di muoversi fra una tradizione millenaria e le sfide a cui è chiamata per il futuro - ha dichiarato Mariacristina Gribaudi , Presidente di Fondazione - con il Comune di Venezia condividiamo l'impegno verso l'immenso patrimonio artistico che i Musei Civici hanno il compito di custodire, raccontare, promuovere, valorizzare»
Le azioni di adeguamento dell’importante metratura, 1300 mq, trasformeranno profondamente lo spazio, per custodire, valorizzare, ammirare le più preziose e significative opere in vetro di Murano, insieme ad una ventina dei lampadari tra i più rappresentativi del XXI secolo muranese. Sarà inoltre ricavata una sala per esposizioni multimediali, attrezzata anche per ospitare conferenze e spettacoli, con 150 posti a sedere, oltre a spazi di servizio e vani tecnici.
Un impegno ulteriore di MUVE e Amministrazione per la creazione di un polo di statura internazionale per la valorizzare la tutela, la conoscenza, la divulgazione dell'arte del vetro e, non ultimo, la ricerca e l'applicazione pratica con il coinvolgimento dei Musei Civici nella gestione della Scuola Abate Zanetti.
La gara per la realizzazione del progetto sarà pubblicata prossimamente da MUVE, con inizio dei lavori fissati per fine anno.
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Murano, il Museo del Vetro soffiato di Venezia
di Corona Perer
19 maggio 2023 - Il Museo del Vetro di Murano è uno dei dodici della Fondazione Musei Civici di Venezia, è forse l’unico luogo al mondo dove l’arte del vetro è raccontata fin dalle sue origini: dagli esempi di vetri romani trail I e il III secolo d.C. alle creazioni del Rinascimento, fino ai virtuosismi innovativi del Settecento cheanticipano l’insperata rinascita del vetro alla fine del XIX secolo e le sperimentazioni del Novecento.
Certamente è l’unico museo dedicato al vetro artistico inserito in un contesto produttivo ancorafortemente attivo e radicato, grazie alle tante fornaci e vetrerie tutt’oggi operanti a Murano.
Il Museo organizza anche mostre temporanee. Attualmente si celebrano i "Cento anni di NasonMoretti. Storia di una famiglia del vetro muranese'', a cura di Cristina Beltrami e Chiara Squarcina, inaugurata al Museo del Vetro di Murano il 19 maggio 2023 e resterà allestita fino al 6 gennaio 2024.
La mostra celebra una nota realtà muranese, la NasonMoretti che nel 2023 festeggia cent’anni di attività .
“Un'occasione” - come afferma la Presidente della Fondazione MUVE, Mariacristina Gribaudi – “per guardarsi indietro, svelare gli archivi e condividere con il pubblico del Museo del Vetro una storia aziendale importante fatta di oltre diecimila modelli”.
Nata nel 1923, come Cristalleria Nason & Moretti, l’azienda sceglie fin da subito uno specifico indirizzo - l'arte della tavola – e, con un piglio di profonda modernità, è capace di tenere fede alla tradizione tecnica del passato reinterpretandola secondo formule contemporanee e una lavorazione, già allora, semi-industriale per l’ampio utilizzo dello “stampo”. La prima sala accoglierà infatti il visitatore con un allestimento scenografico di grande effetto che metterà subito in evidenza come la peculiarità della NasonMoretti sia legata all’arte della tavola con oggetti dalle forme più varie e dalle colorazioni intensissime.
Quella del Vetro artistico di Murano non è solo una storia antica e straordinariamente unica, ma è anche e soprattutto, una realtà viva e attuale. Testimoniare il presente non è mai facile, ma il Museo del Vetro di Murano è chiamato a narrare questa millenaria produzione, in termini identitari, di conservazione della memoria, di vetrina internazionale.
Nelle sale delle ex Conterie, nella Sala Brandolini e nel giardino di Palazzo da Mula si sono viste opere firmate da designer, opere create e ideate da maestri vetrai, installazioni artistiche come quelle del grande Tony Cragg (2022); tecniche antiche e rivisitazioni moderne: perle di vetro, calici e coppe, sculture in vero soffiato a mano, lavorazioni a lume, opere in vetro massello modellato a caldo a mano, incalmi, vetri colorati, lavorazioni a murrine, vetri specchiati, vetri soffiati in fornace, battuti e incisi.
L'obiettivo è sempre stato ricordare al mondo che a Murano si produce il vetro artistico e che le antiche tecniche non sono dimenticate, come mai sopita è l’audacia di coloro che traducono in forme continuamente rinnovate quanto la materia incandescente suggerisce.
E il museo è la casa di questa storia.
(c.perer)
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LE COLLEZIONI del MUSEO DEL VETRO
Il Museo del Vetro di Murano possiede un patrimonio inestimabile: la collezione di vetri storici. Molte le meravigliose "maraviglie" che vi sono conservate: i soffiati in calcedonio, i famosi lattimi e la “stravagante” e “fallace” avventurina, le veneziane e le murrine Franchini, le conterie, le perle a lume e i campionari di fine XIX secolo: una collezione importantissima e mai inserita prima d’ora nel percorso museale che conta anche manufatti boemi.
Assolutamente superlativa la collezione di perle, costituita da 85 cartelle campionarie contenenti 14.182 perle.
Posto di rilievo hanno le produzioni locali, con il “vetro ghiaccio”, la lavorazione a filigrana, la tecnica a “mezza stampatura”, stemmi dogali o papali, creazioni famose come il cesendello decorato a embrici e oro, una caratteristica lampada pensile foggiata su modelli orientali. Tra i pezzi la celeberrima Coppa Barovier, databile tra il 1470 e il 1480, uno dei vetri più antichi al mondo tra quelli decorati a smalti policromi fusibili.
Il Museo del Vetro nasce nel 1861 su iniziativa di Antonio Colleoni, allora sindaco di Murano e dell’abate Vincenzo Zanetti, cultore di arte vetraria, con l’idea di istituire un archivio di testimonianze sulla storia e la vita dell’isola, che, dalla caduta della Repubblica di Venezia (1797), ha vissuto un lungo periodo di crisi, per rinascere come lo vediamo oggi. Da archivio è evoluto in museo, grazie a numerose donazioni di vetri antichi e contemporanei da parte dalle fornaci muranesi, che nella seconda metà dell’Ottocento hanno ricominciato a lavorare intensamente.
L’intuizione dell'abate Zanetti fu - nel 1862 - di annettere al museo anche una scuola dove i vetrai studiano disegno e i vetri del passato là conservati. Dopo l’annessione di Murano al Comune di Venezia nel 1923, il museo entra a far parte del patrimonio della città, le collezioni vengono riordinate nel 1932 da Giulio Lorenzetti e Nino Barbantini e arricchite con i vetri di altre raccolte civiche veneziane. Il museo acquisisce così preziosi pezzi rinascimentali e in seguito, grazie a depositi della Soprintendenza archeologica, anche un importante nucleo di vetri antichi provenienti da scavi.
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