Scienza, Ambiente & Salute

MUSE, la serra tropicale di Trento

E' una finestra sulla biodiversità delle foreste dei monti Udzungwa

La serra tropicale del Muse di Trento ricostruisce su circa 600 mq un frammento delle foreste dei Monti Udzungwa, nell’Africa Tropicale Orientale dove è da tempo presente una stazione di ricerca in uno dei centri di biodiversità più importanti e fragili al mondo, gestita da Muse e Parco nazionale della Tanzania.

Nel 2025 il MUSE aiuterà a preservare le foreste tropicali dei monti Udzungwa, uno degli hotspot di biodiversità più importanti al mondo. Il museo trentino sarà infatti tra i protagonisti della nuova Strategia per la conservazione degli ecosistemi dei Monti Udzungwa in Tanzania (Udzungwa Landscape Strategy - ULS), progetto internazionale che mira a connettere tre aree protette già esistenti con nuovi corridoi forestali e a lavorare con le comunità locali per portare al cambiamento di alcune pratiche di sfruttamento non sostenibile della foresta.

Parallelamente, la serra tropicale del museo, fedele ricostruzione di un lembo di foresta pluviale montana tanzaniana, sarà oggetto di un progetto di riallestimento con nuovi percorsi tematici, pannelli e iniziative per tenere alta l’attenzione su questi preziosi habitat.

La serra tropicale del MUSE è una finestra sulla biodiversità delle foreste pluviali montane dei Monti Udzungwa in Tanzania. Tante le novità: fioriture rare, nuovi nati e nuove specie che hanno trovato casa tra banani, ninfee giganti e alberi di cacao.

Un’oasi tropicale tra le Dolomiti. Al suo interno, nei 600 metri quadrati di superficie protetti da un involucro di vetro e acciaio, la rigogliosa vegetazione ha espanso la sua presenza, diventando ancora più fitta e densa di specie. Oggi sono oltre 200 le specie botaniche radicate in serra e, rispetto al 2019, si contano alcune new entry, sia in termini specifici, sia in forma di fioriture o fruttificazioni: ben 6 specie di vaniglia – tra cui la Vanilla imperialis, la più grande esistente al mondo – si arrampicano sulle rocce e per la prima volta uno dei tre alberi di cacao ha fruttificato.

La serra è un ecosistema in miniatura e tra le fronde, i frutti e gli specchi d’acqua si nascondono 13 specie di animali, tra anfibi, uccelli e pesci. Agli occupanti di vecchia data si è recentemente aggiunta una coppia di anatre dal dorso bianco, Thalassornis leuconotus, specie acquatica originaria dell’Africa sub-sahariana.

L’area costituisce un punto di riferimento per poter studiare e salvaguardare, le biodiversità planetarie; trattandosi di un ambiente costantemente a rischio, la sua osservazione e protezione sono indispensabili. In particolare, da 10 anni a questa parte sulle montagne della Tanzania i ricercatori italiani studiano gli effetti del clima sugli ecosistemi naturali in ambiente alpino, le tecniche di coltivazione ex-situ di specie vegetali alpine e la conservazione degli ambienti tropicali e subtropicali.

All’interno della serra di Trento, sembra di trovarsi proprio nel cuore di una foresta, dominata da due cascate; si trovano una moltitudine di specie diverse, ma le principali sono specie dei generi Ficus, Dracena, Philodendron.
Vi è anche una zona in cui sono presenti piante tropicali molto coltivate dall’uomo, tra cui il cacao (Theobroma cacao ), il caffè (Coffea spp.), il banano (Musa spp.)

In totale sono circa 130 specie presenti, che crescono ad una temperatura attorno ai 30°C con un’umidità del 70-80%, delle quali sono evidenziati gli usi alimentari, medicinali e cosmetici.

 

 

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