Auguste Rodin, scultore al tempo dei pittori
''La scultura non è fotografia'' disse per difendersi dalle critiche
(fotoservizio: www.giornalesentire.it) - Auguste Rodin fu un grande scultore in un periodo in cui stava stava accadendo una rivoluzione: quella di Monet, Degas e Gauguin. La pittura cambiava stilemi e si preparava ad una stagione irrepetibile Degas spia le sue figure femminili in ambiente domestico, intente alla toilette o in pose poco aggraziate, lo stesso fanno Renoir e Gauguin.
Alla fine dell'Ottocento la scultura (e Rodin era certamente il più importante artista a praticarla in quel periodo), costituiva l'ultimo baluardo rimasto all'establishment conservatore dell'arte accademica. Rodin fu certamente un artista ingmbrante in quel periodo. Gli venne chiesto di fare il monumeno a Balzac e per lui iniziò un travaglio interiore. Dopo molte prove l'artista sceglie di raffigurare lo scrittore dentro un abbondante mantello/vestaglia. L'opera divise la critica parigina e causò tante amarezze al suo autore.
"La scultura non è fotografia, io ho rappresentato l'idea di Balzac" disse Rodin che rinunciò alla commessa pubblica e si portò la statua nel giardino di casa. Lo riteneva il suo capolavoro e per scolpirlo ci aveva messo 8 anni di studi.
Il nascente Museo delle Arti decorative di Parigi commissionò al termine dell'Ottocento un grande portale in bronzo, con scene ispirate dalla Divina Commedia di Dante Alighieri, allo scultore Auguste Rodin, che si concentrò sull' Inferno. Il portale non fu infine mai realizzato, come lo stesso museo, ma Rodin ci lavorò comunque per oltre vent'anni, ricavandone decine di sculture. A una di queste, che era stata pensata per stare alla sommità del portale ed era alta 70 centimetri, fu dato il titolo di Poeta. Poi Rodin decise di riprodurla in gesso in enormi dimensioni, e diventò celebre come ''Il Pensatore'' .
''Il Pensatore'' venne esposto a Londra a Parigi nel 1904 e il successo fu tale da provocare una sottoscrizione per farne una versione in bronzo e metterla davanti al Pantheon di Parigi, dove rimase fino al 1922, quando fu trasportata al Museo Rodin. Esistono oggi circa 20 imponenti statue in gesso del Pensatore, una delle quali sta a Meudon sulla tomba dello stesso Rodin, nato a Parigi nel 1940 e morto nel 1917.
Auguste Rodin è stato un grande innovatore della scultura, francese e non solo. I suoi modelli sono stati anche italiani, viaggiò spesso nel nostro Paese, le sue opere si scostano dalla tradizione, non sono levigate e rifinite, e i suoi corpi hanno posizioni non eleganti ma spontanee. Ogni muscolo del Pensatore è flesso, la torsione del busto esprime una tensione potente, l'intensità espressiva è dell'intero corpo, il volto celato nel dorso della mano. Il Pensatore non è in una posizione di riposo.
Auguste Rodin ha partecipato a due Biennali a Venezia, nel 1901 con il grande gesso I Borghesi di Calais e nel 1907 con Il Pensatore. La prima opera fu acquistata dal Comune di Venezia, la seconda dall'allora sindaco della città Filippo Grimani, entrambe per entrare a far parte della collezione di Ca' Pesaro, che dal 1902 è sede della Galleria Internazionale d'Arte Moderna.
Una selezione di opere del volitivo scultore è stata ospitata nel 2018 a Treviso grazie alla collaborazione con il Musée Rodin di Parigi. La città veneta era stata l'unica tappa italiana, scelta per chiudere le celebrazioni che in tutto il mondo hanno ricordato i 100 anni dalla morte di Rodin. "Rodin scultore al tempo di Monet" ha permesso di vedere al Museo di Santa Caterina nel 2018 tutte le tappe del percorso artistico di Rodin, con il grande interesse per Michelangelo e per il Rinascimento italiano ma anche la forza e il pensiero di Rodin, l'azione sulla materia, il suo speciale timbro stilistico. Capolavori fondamentali come il ''Bacio'' (immagine della mostra), il Pensatore, l'Uomo dal naso rotto e - appunto - il Monumento a Balzac.
Autore: Corona Perer
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