Il ''Ballo delle Guide''
Da 123 anni è ormai una tradizione a Madonna di Campiglio
Il “Ballo delle Guide” : da 123 anni è ormai una tradizione a Madonna di Campiglio dove c'è anche il ''Museo delle Guide'' inaugurato nel 2006 e realizzato sullo studio dell’architetto Manuela Baldracchi grazie alle ricerche di Paolo Bisti e con il supporto dell’alpinista e Guida Alpina Marco Furlani. Nel museo si raccontano uomini e imprese di montagna.
Il “Ballo delle Guide” di Ferragosto, nacque nel 1934 per raccogliere fondi tra i turisti da destinare alle famiglie delle Guide Alpine impossibilitate a lavorare a causa di infortuni, oppure delle Guide decedute. L'originaria funzione di vicinanza e solidarietà nei confronti di una professione faticosa e pericolosa, ha fatto sì che la tradizione proseguisse.
L'evento, in programma ogni anno è molto particolare: anzitutto tutti gli abiti sono in stile alpino, all’ingresso le dame ricevono una rosa alla quale è abbinato un numero, che corrisponde ad una Guida Alpina, ma l’identità della Guida assegnata alla dama rimane segreta fino all’ apertura delle danze.
La danza sta nel fatto che ogni Guida Alpina porta in spalla la propria corda, ad un certo punto la musica si ferma e la Guida pone la propria corda sulla spalla della dama; quindi, il ballo prosegue con la dama che porta la corda.
il 123° “valzer della corda” si è tenuto il 14 agosto 2024
Il Gruppo Guide Alpine di Madonna di Campiglio è composto da 25 elementi. A Madonna di Campiglio - come detto - c'è il Museo a loro dedicato, un piccolo scrigno di storia dell’alpinismo, realizzato grazie alle donazioni di molte famiglie locali, le quali possono vantare nomi celebri, sia come guide alpine, che come protagonisti di importanti imprese alpinistiche. E dunque i Detassis, i Dallagiacoma, i Vidi, gli Alimonta, i Serafini, i Bonapace ed ancora Silvio Agostini, Renato Valentini, ognuno con le proprie foto d'epoca e gli oggetti più significativi della propria carriera, gelosamente custoditi in una elegante vetrinetta con la struttura in legno.
Particolare la sezione dedicata a Cesare Maestri, con gli scarponi della scalata al Cerro Torre, la famosa spedizione “Campiglio 70”, quella con il compressore, con la quale il Ragno delle Dolomiti volle gridare al mondo la sua verità, rimanendo 24 giorni in parete pur di arrivare in vetta.
All'interno una serie di vetrinette espositive, una per ogni famiglia di alpinisti e Guide Alpine, che espongono una preziosa raccolta di suppellettili: libretti di guida, libretti di vetta, corde, piccozze, ramponi, attrezzatura da montagna degli esordi dell’alpinismo in Brenta. Ricostruiscono le imprese, articoli di giornale, sci di legno, gigantografie del Gruppo Guide Alpine, costituitosi nel 1911 (un’immagine storica che campeggia su quasi tutti i libri di storia dell'alpinismo) e le vie più celebri delle Dolomiti di Brenta.
Lo gestisce la Pro Loco Madonna di Campiglio.
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