Arte, Cultura & Spettacoli

Napoleone e il mito di Roma

Nel bicentenario dalla morte ai Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali

di Mariella Morosi - Roma, finalmente "in giallo" nell'ambito dei decreti per contrastare la pandemia, riapre alla cultura con la grande mostra "Napoleone e il mito di Roma" ai Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali,  dedicata all'imperatore di Francia nel bicentenario della sua morte. Questo grande monumento della romanità si rivela come location ideale nel ricostruire il rapporto tra Napoleone, fortemente affascinato dal mondo antico, e la Città Eterna. Eppure, a Roma, il generale corso non era mai stato, pur desiderandolo molto. Le ragioni che hanno ispirato la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali nell'organizzare la mostra sono varie, oltre alla celebrazione dei 200 anni dalla scomparsa di Napoleone a Sant'Elena, a soli 51 anni, il 5 maggio 1821.

 

Roma fu annessa all’Impero di Francia dal 1809 al 1814 e la sua estesa area archeologica fu oggetto di complessi scavi che il Governo Napoleonico di Roma promosse tra il 1811 e il 1814. Napoleone fu enormemente affascinato in particolare dalla Colonna Traiana tanto da farne eseguire numerosi calchi per la difficoltà di trasportarla a Parigi, e la prese a modello per la realizzazione tra il 1806 e il 1810 della Colonna di Piazza Vendôme a Parigi. Avrebbe voluto fare di Roma la seconda città del suo impero, dopo Parigi,  applicando nuovi con criteri di ordine urbanistico anche progettando di erigervi un arco di trionfo. 

La Roma Imperiale divenne così un importante modello e fonte di ispirazione in ogni suo aspetto per celebrare la magnificenza di Napoleone e della sua famiglia e lo stesso Imperatore fu rappresentato in varie sculture e bronzetti anche della cosiddetta "arte minore" -esposti alla mostra- come condottiero del passato come lo erano stati gli imperatori di Roma. Tre macro sezioni segnano il percorso espositivo sui due piani del complesso traianeo con un centinaio di opere provenienti dalle Collezioni Capitoline ma anche da musei italiani ed esteri.

La prima evidenzia il rapporto tra l'imperatore francese e il mondo classico, efficace per trasmettere messaggi di potere, buon governo e conquiste militari fino alla divinizzazione della sua figura. Tra le opere esposte,il gesso di Louis Rochet per la sua statua di cadetto a Brienne ( riproduzione fotografica) dal Musée d’Yverdon et Région, il bronzo raffigurante Alessandro Magno a cavallo dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e quello di Lorenzo Bartolini, concesso dal Louvre, in cui Bonaparte è ritratto all’antica, con la corona d’alloro e le fattezze di un imperatore romano. Grandezza militare e visione di un impero sconfinato legano infatti Alessandro Magno a Napoleone così come ad Augusto, e ad Annibale.

La macro-sezione si chiude con la morte e l’apoteosi del grande corso considerato un eroe antico ma anche un santo e un taumaturgo, in continuità con i re del medioevo francese, come raffigurato nel celebre dipinto di A.J. Gros, Il generale Bonaparte visita gli appestati di Jaffa, presente in mostra attraverso l’incisione di A.C. Masson, proveniente dal Palais Fesch-Musée des Beaux-Arts di Ajaccio. La seconda macro-sezione è dedicata al tema primario: il rapporto di Napoleone con l’Italia e Roma.

Si inizia con tre opere di particolare bellezza che illustrano il ruolo di Napoleone come Re d’Italia: il gruppo scultoreo di Pacetti in cui Napoleone ispira l’Italia e la fa risorgere a più grandi destini, dal Castello di Fontainebleau, e due ritratti provenienti dalla Galleria d’Arte Moderna e da Palazzo Moriggia-Museo del Risorgimento di Milano.

Nella Grande Aula dei Mercati Traianei, lungo un'istallazione di cipressi, si può seguire il complesso programma di cambiamento urbano che si voleva applicare a Roma.

C'è il busto di Antonio Canova autore della scultura di Pio VII che introduce il tema del complesso rapporti di Napoleone con il Papato e con la religione e, a seguire, un approfondimento degli scavi della Basilica Ulpia attraverso varie incisioni e reperti come le statue dei Daci. Infine la terza macro-sezione approfondisce alcuni aspetti relativi alla ripresa di modelli antichi nell’arte e nell’epopea napoleonica, come ad esempio quello dell’aquila romana e del vessillo del 7° Reggimento Ussari dal Musée de l’Armée di Parigi.

 

Nell’approccio all’Antico fu fondamentale per Napoleone la Campagna d’Egitto, impresa militare e culturale insieme, raccontata attraverso alcune opere, come la stampa di Girardet dal Museo Napoleonico di Roma, raffigurante Il generale Bonaparte alle Piramidi, e la statuetta in bronzo di C.J. Meurant dal Palais Fesch-Musée des Beaux-Arts di Ajaccio che lo raffigura su un dromedario.

Dall’Egitto a Babilonia, sulle orme di Alessandro Magno è il percorso celebrato nella mostra con cinque lastre del fregio con Il Trionfo di Alessandro Magno in Babilonia di Bertel Thorvaldsen, conservate nei Musei Civici di Pavia. Il percorso si conclude con il famoso ritratto di Napoleone con gli abiti dell’incoronazione, dipinto da François Gérard nel 1805 e conservato ad Ajaccio. La mostra , aperta al pubblico fino al 30 maggio, è a cura di Claudio Parisi Presicce, Massimiliano Munzi, Simone Pastor, Nicoletta Bernacchio.

L'organizzazione è di Zètema Progetto Cultura, ilconcept grafico di Iowa State University e il progetto di allestimento è firmato da Stefano Balzanetti, Alessandro Di Mario, Eleonora Giuliani assieme a Simone Bove per Wise Design.

 

Napoleone e il mito di Roma
MERCATI DI TRAIANO – MUSEO DEI FORI IMPERIALI

04 Febbraio - 30 Maggio 2021


Autore: Mariella Morosi

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