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Nicola Gratteri ''Io non mi fermerò''

A Milano contro la ndrangheta e in suo sostegno

 «Io nella mia vita ho avuto tanto. Ho avuto soddisfazioni inimmaginabili. Quindi, anche se morissi domani, per me non sarebbe un problema. Ma non mi fermo, sia chiaro: non mi piegherò a 'non fare' le cose per paura di essere ammazzato» aveva detto Nicola Gratteri intervenendo all'agosto degasperiano in una conferenza ai giardini di Civezzano (Tn).

La sua è una missione che chiede un prezzo altissimo: sopravvissuto per miracolo ad un attentato dinamitardo nei suoi confronti, vive sotto scorta dall'aprile del 1989. Ma la paura non lo ha fermato: «bisogna dominarla ed addomesticare la morte» afferma.

Una manifestazione nazionale si è tenuta il 5 luglio a Milano #MAI PIU’ STRAGI contro la ‘ndrangheta a sostegno del procuratore Gratteri e di tutti coloro che rischiano la vita contro le mafie.

A inizio maggio è stato scoperto il progetto di un attentato nei confronti del Procuratore della DDA di Catanzaro. Una nuova minaccia alla vita del magistrato impegnato in prima linea contro la ‘ndrangheta.

Il Consorzio Jobel aderisce all'iniziativa. "A trent’anni dalle stragi di Palermo, vogliamo agire prima per non dover rimpiangere nulla dopo. È importante sostenere Gratteri, i magistrati e le forze dell’ordine che svolgono il proprio lavoro e ci difendono dalla violenza mafiosa, per far in modo che non accada quanto è successo a Capaci e via D’Amelio. È Importante in questo momento sostenere la democrazia, a rischio per la violenza e l’infiltrazione della ‘ndrangheta. Gratteri non è solo ed è necessario non farlo sentire solo. Si vuole lanciare il messaggio secondo cui l’Italia e per quanto ci riguarda, la Calabria, non riproduce meccanismi di isolamento nei confronti dei magistrati impegnati nel contrasto alle mafie. Il consorzio Jobel aderisce alla manifestazione, in particolare, perché vuole contribuire a costruire quella comunità e quelle condizioni di base che creano reciprocità, relazioni autentiche vere al di fuori dai vincoli delle clientele e delle illegalità. La presenza dei calabresi e del terzo settore più evoluto nella mobilitazione pro Gratteri ha una valenza molto importante: la cura dei diritti sottrae terreno al potere della malavita organizzata, investire in socialità, nelle pari opportunità, nei diritti di cittadinanza , in cultura, rafforza i territori strutturalmente più deboli. Per questo bisogna esserci e non bisogna lasciare soli i magistrati come Gratteri

Il coraggioso Procuratore della Repubblica di Catanzaro, è una delle figure più esposte nella lotta alla ‘Ndrangheta. Pochi meglio di lui conoscono i meccanismi di mafia, camorra e 'ndrangheta. Pochi più di lui hanno deciso di combatterle con ogni mezzo: anche quello di raccontare ai cittadini che questa non è la battaglia di pochi,ma di tutti noi, chiamati giorno dopo giorno a scegliere la legalità.

''Le mafie tolgono ossigeno, sono forti soprattutto nelle calamità quindi anche con la pandemia. Purtroppo lo stato è lento mentre le mafie inece sono presenti sulle piccole cose, aiutano i poveri disgraziati e quindi operano aiutando ma... togliendo la vita al territorio'' ha detto commentando l'ultima operazione che ha portato in carcere il Presidente del Consiglio Regionale calabro,  indagine partita dalla famiglia Aracri: la cantina dove il boss riceveva i suoi ospiti sembrava inespugnabile, ma una microspia ha portato alla grande operazione della DDA.

Nel suo libro "Ossigeno Illegale" scritto insieme a Antonio Nicaso per Mondadori, Nicola Gratteri ha scelto di dedicare ogni energia a combattere quello che definisce  «un mostruoso animale giurassico che non si estingue, perché sono ancora in tanti a proteggerlo, a tutelarlo e a legittimarlo».

Spiega come l’attuale emergenza economico-sanitaria innescata dall’epidemia da Covid-19 rappresenti per le mafie un’occasione per infiltrarsi nelle tante increspature dell’economia legale e soprattutto della politica.

Secondo l’Istat, già nel giugno 2020 il 38 per cento delle aziende italiane segnalava rischi di sostenibilità della propria attività, mentre il 51,5 per cento prevedeva di avere problemi di liquidità entro la fine dell’anno. Le uniche «aziende» a non aver risentito minimamente della crisi, come rivelano i dati forniti dal ministero dell’Interno, sono proprio le mafie. Anzi, tra marzo e luglio 2020, i reati ascrivibili a organizzazioni criminali sono sensibilmente aumentati rispetto allo stesso periodo del 2019, toccando un picco del +17 per cento per quanto riguarda il riciclaggio e il reimpiego dei capitali.

«Le mafie sono sempre state considerate un problema di ordine pubblico, da contrastare con manette e sentenze» osservano Nicola Gratteri e Antonio Nicaso. «Purtroppo, sono ben altro e andrebbero combattute anche sul piano culturale, sociale ed economico.» È questo lo snodo centrale di  quella forma di “ossigeno illegale” che altera le regole del mercato e stravolge i principi della democrazia.

Per fermare questo  letale fenomeno,  di portata ormai globale, è necessario proporre riforme e leggi più incisive, condivise dall’intera Europa, che possano finalmente liberarci «da quelle ambigue articolazioni di potere dedite alla propria conservazione, pronte a saccheggiare qualsiasi risorsa calpestando ogni cosa, anche la pietà».

«Non possiamo più nascondere la polvere sotto il tappeto. Bisogna stringere i denti e convincersi che bisogna cominciare a impegnarsi tutti. Impegnarsi nel sociale, occupare gli spazi, perché altrimenti se li ruberà la ‘ndrangheta, se li ruberà la massoneria deviata e li occuperanno i centri di potere» afferma Nicola Gratteri. «Se un tempo gli affiliati andavano a dorso di mulo, rubavano polli e vacche, e l'unica risorsa di cui disponevano era la violenza, oggi la 'ndrangheta è l'organizzazione criminale più ricca e più potente al mondo. Grazie alla sua enorme capacità di stringere relazioni con il potere, si è radicata in quasi tutti i continenti e ha assunto una dimensione “globale”, in un singolare connubio di tradizione e adattabilità, forza d'urto e mediazione, logiche tribali e cointeressenze politico-finanziarie».

Nicola Gratteri è autore di molte pubblicazioni dedicate al tema della criminalità organizzata, come Oro Bianco (2015) e Storia segreta della ‘Ndragheta (2018). È stato insignito di numerosi riconoscimenti, tra cui nel 2014 del Civil Courage Prize a New York .

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