Arte, Cultura & Spettacoli

Niki de Saint Phalle, l'arte e l'allegria

Era artista sensibile allle questioni sociali e politiche del '900. E aveva ferite profonde

Si chiamava Catherine Marie-Agnès de Saint Phalle, in arte Niki de Saint Phalle. Alla pittrice, scultrice e regista francese il Moma PS1 di NewYork la celebra fino a al 6 settembre 2021 con la mostra  "Structures for Life". Oltre 200 opere create dalla metà degli anni sessanta fino alla morte dell'artista nel 2002 per una malattia respiratoria. Era artista sensibile allle questioni sociali e politiche del '900.

''Gli uomini sono molto inventivi - disse - hanno inventato tante macchine e l'era industriale ma non hanno nessuna idea di come migliorare il mondo''.

Come donna aveva ferite profonde. La sua infanzia era stata violata. Il padre, aveva tentato di abusare di lei all'età di undici anni. Da questa ferita scaturì una delle sue storiche performance dei primi anni sessanta: i Tiri o Shooting paintings. Erano azioni durante le quali il pubblico o l'artista stessa sparava con la carabina su dei rilievi di gesso nei quali si trovano dei sacchetti di pittura, che esplodevano al momento dell'impatto. Attribuiva a tali spari una funzione terapeutica e anche di vendetta nei confronti del padre.

Nata a Neuilly-sur-Seine, in Francia, nel 1930, in una famiglia "bene" era la seconda di cinque figli. La madre Jeanne Jacqueline Harper attrice statunitense e i padre André Marie Fal de Saint Phalle un banchiere francese. Con il crollo finanziario del 1929, arriva a New York nel 1937, a 7 anni. Carattere ribelle detesta le scuole cattoliche  ed è costretta a cambiare spesso istituto. L'Europa è il luogo delle vacanze estive presso i nonni al castello Filerval in Francia per questo fn da piccola coltiva amicizie internazionali nei frequenti viaggi consentiti dalla doppia cittadinanza francese e americana.

Dal 1948 Niki frequenta prima la letteratura, poi teatro, cinema e moda: posa come fotomodella per le riviste Vogue e Life. Nel 1950 sposa lo scrittore Harry Mathews e comincia a dipingere. Una grave crisi nervosa Niki costringe al ricovero a Nizza ed è per sollevarsi dalle sue ferite che scopre nella pittura la sua terapia.

La sua prima personale si effettua nel 1956 a St. Gallen, in Svizzera, dove conosce Jean Tinguely ed Eva Aeppli. Nel 1960 Niki si separa dal marito e inizia a condividere con Tinguely uno studio a Parigi. 

Dalla loro unione artistica scaturiscono opere eccezionali ed originali come il Ciclope di Milly-la-Forêt, la fontana Stravinsky di Parigi, la fontana di Château-Chinon. A partire dal 1965 esplora la rappresentazione artistica femminile e realizza delle figure a grandezza naturale. Queste opere prendono progressivamente consistenza diventando le Nanas.  Successivamente realizza Il Paradiso Fantastico, un gruppo di nove sculture con il contributo di Jean Tinguely per l'Expo del 1967 di Montréal.

Tra le sue opere la collaborazione con l'architetto Mario Botta per la costruzione di un'Arca di Noè monumentale per la città di Gerusalemme.

Grazie alla concessione di un terreno da parte di Carlo e Nicola Caracciolo realizza a Capalbio (che oggi la ricorda come cittadina onoraria) il Gardino dei Tarocchi a partire dal 1979. Per finanziarlo lancia una linea di profumi. L'opera è ispirata al Parco Güell di Gaudi di Barcellona. Si tratta di un gruppo di ventidue sculture monumentali alcune delle quali sono abitabili, ispirate agli arcani maggiori dei Tarocchi, statue giganti costruite in cemento armato e ricoperte da un mosaico di specchi, vetri e ceramiche colorate.

Ed è passeggiando tra loro che si coglie la sua anima: una soave allegria con la quale teneva a bada gli spiriti scuri che ogni tanto si affacciavano nel suo cuore. Nel 2020 Capalbio, nell'anno in cui avrebbe compiuto 90 anni, le ha dedicato un intero anno. Peccato sia stato il peggiore della nostra storia culturale.

Nel 2030 per i cent'anni ci rifaremo, grande immensa e irripetibile Niki !
(cperer)

 


Autore: Corona Perer

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