Scienza, Ambiente & Salute

L'olio Omega 3 della trota trentina

Dal Ministero dell'Agricoltura 11 milioni di euro per per un progetto di ricerca

E' l'unica trota I.G.P. d’Italia ed  ha anche ottenuto il marchio Qualità Trentino per la sua qualità superiore e l’origine 100% locale. Cresce nelle acque dei ghiacciai del Trentino, in allevamenti tradizionali e con i migliori mangimi privi di OGM.

Buona e nutriente, è magra, tenera e ricca di Omega 3, perchè cresce lentamente secondo i ritmi del clima montano.

La purezza e la salute delle acque alpine in cui vive questa trota sono monitorate con continue e severe analisi chimiche biologiche incrociate. Con questa trota si produce un olio arricchito in grassi omega-3.

L’impresa trentina “Astro-Associazione Troticoltori Trentini” (Astro) ha avviato una iniziativa imprenditoriale inedita partendo dagli scarti di lavorazione delle trote trentine dalle quali si può ottenere un prodotto grezzo che contiene principalmente sostanze lipidiche grasse nella forma di gliceril-derivati contenenti sia grassi “buoni” che “meno buoni”.

Il progetto  coordinato da due unità dell'ateneo trentino (il Laboratorio di Chimica Bioorganica (Dipartimento di Fisica per gli aspetti chimici e biotecnologici e il Dipartimento Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica  per l'impiantistica implicata) mira alla ottimizzazione su scala industriale per arrivare alla produzione di un olio di trota omega-3, facilmente commerciabile.

L’olio di trota trentino, opportunamente arricchito in grassi omega-3 ha proprietà biologiche importanti senza la presenza di metalli pesanti (come il mercurio), inquinanti spesso presenti negli olii di pesce di origine marina ma del tutto assenti in trote alimentate nelle incontaminate acque trentine.

Per le Trote Astro proprio in questi giorni è arrivato dal Ministero dell’Agricoltura anche l'ok per un progetto di ricerca da 11 milioni di euro.

I prodotti delle imprese ittiche trentine hanno un fatturato complessivo che sfiora i 16 milioni di euro. Un business che si estende alla produzione di farine e olio di pesce ad uso alimentare. Nonostante l’aumento dei costi dei mangimi (+7%), la forte siccità e l’inflazione che ha frenato i consumi, il settore ittico trentino rappresentato dal Consorzio di tutela delle trote trentine e dall’Op Astro registra dati in crescita e continua ad investire in innovazione e ricerca.

L’innovazione sarà resa possibile grazie all’acquisto di una nuova porzione del capannone, dove sorgerà il nuovo impianto di produzione di farine e olio di pesce ad uso alimentare, che raggiungerà la sua operatività a cavallo del 2024 e del 2025. Si tratta di uno dei frutti del progetto industriale relativo agli Omega3, inserito nel più ampio programma ‘Competitività e sostenibilità dell’acquacoltura di montagna’ del valore di oltre 11 milioni presentato dall’Op Astro al Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.

Al progetto approvato dal Ministero partecipano 9 aziende ittiche, la Fondazione Mach e l’Università di Bologna.
La produzione di farine e olio di pesce rappresenta un investimento che va nella direzione della forte domanda dell’industria alimentare di prodotti salubri e naturali e per la cooperativa rappresenta la possibilità di trasformare un sottoprodotto della lavorazione in un prodotto ad alto valore aggiunto.

In Trentino operano 40 imprese ittiche che gestiscono 70 impianti attraverso 480 addetti, producendo 658 tonnellate di prodotti ittici, di cui il 40% marchiati IGP (+7,6%).

Nel 2023 la produzione lorda vendibile è stata pari a 36,5 milioni (+4 milioni rispetto al 2022), con un fatturato di 8 milioni (+4%) per quanto riguarda il Consorzio, e di 7,9 milioni (+7,5%) per l’Op Astro, con un utile di circa 60 mila euro.

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