Paesaggio Rurale Olivicolo, storia italiana
Città dell'Olio: promuovere la cultura dell'olio significa tutelare le nostre radici e cura del territorio.
Il Paesaggio Rurale Olivicolo va tutelato. Il futuro dell’olio passa attraverso un progetto integrato di valorizzazione e promozione. Che contempli ogni aspetto del settore, dal turismo del cibo e dell’olio al ruolo strategico del paesaggio rurale olivicolo, dall’importanza dell’identità territoriale alla visione dell’olio come cultura e stile di vita, dalla produzione al marketing all’economia fino agli aspetti più a “lunga prospettiva” di educazione scolastica e formazione.
Promuovere la cultura dell'olio di qualità significa tutelare le nostre radici identitarie e prendersi cura del territorio. Solo valorizzando l'olivicoltura, infatti, si combatte il rischio dell'abbandono degli oliveti che sono non solo un patrimonio estetico, ma anche una fondamentale risorsa per la biodiversità. Inoltre, riconoscere il giusto valore all'olio di qualità, permette anche la sostenibilità economica, oltre che quella ambientale.
Per questo è nato il Premio il Magnifico, European Extra Quality Olive Oil Award, con l'obiettivo di rendere l'olio extravergine d’eccellenza un bene prezioso e riconoscibile. quest'anno il miglior olio d'Europa nasce in Sardegna. A decretarlo la giuria del premio Il Magnifico, alla sua XII edizione. Alphabetum, dell'azienda Masoni Becciu premiato per ''eleganza e seducente complessità''. Le note principali sono di pomodoro ed erbaceo con un accenno al carciofo che donano amaro e piccante in equilibrio. E' dunque il miglior olio del 2024, orgogliosamente sardo, prodotto da uliveti di proprietà della varietà Nera di Villacidro, sulle colline del Cagliaritano.
Esiste anche la Carta dell’Accoglienza delle Città dell’Olio, perchè con l'olio si può fare turismo attraverso la valorizzazione dell’identità locale e della produzione tipica locale attraverso l’identificazione ed il riconoscimento dei vari territori come “Aree d’eccellenza di produzione dell’olio”.
Il turismo enogastronomico è oggi considerato tra i segmenti più in crescita e maggiormente dinamici. La cultura dell’olio e dell’olivo, può essere forza propulsiva per la riscoperta dei territori attraverso il turismo dell’olio e le Città dell’Olio si sono dedicate alla valorizzazione della cultura olivicola e dei territori di origine, in un’ottica di sviluppo sostenibile dove il paesaggio: ambiente, biodiversità̀ e identità̀ culturale sono diventati elementi determinanti per riscoprire le proprie radici storiche.
I turisti vorrebbero sempre portarsi via qualcosa dei territori visitati, acquistare i prodotti aziendali a prezzi interessanti e assistere alla produzione dell’olio o partecipare a degustazioni o visite guidate. Secondo uno studio la degustazione si conferma elemento di grande attrattiva ma vivere esperienze di raccolta delle olive è ancor più emozionante e quindi attrattivo.
A partire dalla fine degli anni Novanta, regioni note per la produzione olivicola come Lazio, Liguria, Puglia, Toscana e Umbria, hanno iniziato a strutturare itinerari tematici per valorizzare tale eccellenza, attraverso la predisposizione di interventi specifici atti a facilitarne la fruizione come l’istituzione delle Strade dell’Olio.
Ad oggi il prodotto olio e l’offerta turistica vengono promossi principalmente attraverso le fiere. Le aree di sviluppo su cui intervenire per migliorare il livello dei servizi per i turisti dell’olio, sono dunque nell’ordine promozione, accoglienza del turista, esperienza di visita ed accessibilità.
Il Magnifico, alla sua XII edizione ha preiato Alphabetum, dell'azienda Masoni Becciu
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