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Paestum, la Tomba del Tuffatore

Tesori d'Italia

Paestum è certamente una delle perle della regione Campania, oggi fa comune con Capaccio e si trova nella Piana del Sele, vicino al litorale, nel golfo di Salerno, verso il Cilento.

Le campagne di scavo hanno permesso di portare alla luce numerose necropoli costellano l'area esterna alle mura. Una delle più grandi, a circa un chilometro dal sito archeologico, è la necropoli del Gaudo. Estesa per circa 2000 m², presenta una serie di caratteristiche proprie tale da essere attribuita ad una facies culturale a sé stante. Una curiosità: la necropoli fu scoperta del tutto casualmente nel corso dell'operazione Avalanche dell'US Army, durante i lavori per la realizzazione di una pista di atterraggio.

Il comprensorio archeologico circostante è vastissimo. Di grandissimo valore i reperti conservati nel museo che raccoglie un'importante collezione di manufatti rinvenuti nelle aree che circoscrivono Paestum: corredi funebri provenienti dalle necropoli greche e lucane, vasi di straordinaria bellezza, armi e lastre tombali affrescate.

Le più celebri provengono dalla cosiddetta Tomba del Tuffatore (480-470 a.C.), esempio unico di pittura greca di età classica e della Magna Grecia, con una raffigurazione simbolica interpretata come la transizione dalla vita al regno dei morti.

Grazie ad una sinergia tra pubblico e privato il prezioso manufatto è esposto nella sala "Mario Napoli" del museo di Paestum. Un reperto davvero singolare risalente al 480 a.C., ritornato a a Paestum dopo essere stata esposto a Napoli, accanto ala "tomba delle palmette", ancora oggetto di studi.

La ristrutturazione della sala  è avvenuta grazie alla donazione di 25mila euro di un imprenditore, Antonio Palmieri, della tenuta Vannullo. Notevole, per importanza, risulta anche la serie di tombe affrescate, risalenti al periodo lucano della città. Nel museo sono inoltre esposti i cicli metopali provenienti dall'Heraion del Sele.

A Paestum si tiene ogni anno la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico. Questo luogo ha un vantaggio unico: i templi meglio conservati al mondo, il museo che contiene reperti eccezionali. E il nome: sfidando secoli e millenni ha conservato gelosamente il suo nome latino. L'antica città della Magna Grecia si chiamava in realtà Poseidonia in onore di Poseidone, ed era devotissima a Era e Atena i cui templi sono oggi un tesoro che merita di essere valorizzato e conosciuto.

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