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Palladio, Bassano e il Ponte

Invenzione, storia, mito ai Musei Civici di Bassano del Grappa

A differenza della maggior parte degli architetti cinquecenteschi, Palladio è un architetto di ponti: ponti di pietra, di legno e di carta.

E' un progetto reale da 500 anni il ponte di Bassano, disegnato da Palladio, distrutto e ricostruito più volte in un’epopea che dal Settecento del Ferracina giunge al presente del Ponte degli Alpini luogo che strappa un selfie ad ogni visitatore.

Il celebre architetto ha lasciato disegni originali che sono stati esposti nel 2021 ai Musei Civici di Bassano del Grappa nella mostra “Palladio, Bassano e il Ponte. Invenzione, storia, mito” a cura di Guido Beltramini, Barbara Guidi, Fabrizio Magani e Vincenzo Tiné. La mostra fu promossa dall’Amministrazione Comunale di Bassano del Grappa per celebrare la conclusione del lungo restauro del Ponte Vecchio conosciuto anche come il Ponte degli Alpini, grazie ad un lavoro in team tra il Museo Civico di Bassano, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Verona, Rovigo e Vicenza e il Centro Studi Internazionali di Architettura Andrea Palladio-Palladio Museum di Vicenza.

Libri cinquecenteschi, mappe antiche, dipinti del Settecento, fotografie di fine Ottocento, modelli di studio contemporanei e appunto i disegni del Palladio hanno ricostruito la storia di un ponte-iconico, un ponte-mito.

La fase di costruzione cinquecentesca del ponte avviene all’interno dell’economia, politica e società bassanese che progetta di uscire dalla “preistoria” del ponte con i diversi attraversamenti dal medioevo in avanti.

Ma Palladio fu progettista anche di ponti in pietra e di altri attraversamenti fluviali in legno, oltre al ponte nella città di Bassano anche quello a Cismon del Grappa.

 

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