
Pandemia 5 anni dopo
A cinque anni dall'inizio della pandemia escono due libri editi da La Bussola Quotidiana
Dopo 5 anni dalla pandemia è ormai chiaro che molte morti potevano essere evitate attivando una seria ed efficace medicina del territorio, riorganizzando il lavoro dei medici di base, rivedendo protocolli obsoleti che solo medici coraggiosi hanno avuto il coraggio di mettere in discussione a costo anche della loro sospensione.
A cinque anni dall'inizio della pandemia escono due libri editi da La Bussola Quotidiana dedicati proprio alla stagione pandemica: “Non ci ha salvati il vaccino”, scritto dal patologo Paolo Bellavite; e “Vaccinocrazia”, scritto dal caporedattore della Bussola Andrea Zambrano.
«A cinque anni dall’inizio della pandemia, con la proclamazione dello stato di emergenza e le serrate dei lockdown, le scorie lasciate dietro di sé dal Covid sono ancora tutte sul campo – ha detto Riccardo Cascioli nel presentare l’evento -. A cominciare dai numerosi danneggiati da vaccino che lo Stato non vuole vedere, ma che esistono ancora e soffrono doppiamente per essere stati ingannati e poi abbandonati da chi gli ha promesso la salvezza grazie al preparato vaccinale. Per proseguire con i tanti lavoratori che, non volendosi piegare al diktat vaccinale, hanno sacrificato il loro lavoro, rinunciando a stipendio e carriera, per affermare una libertà che è stata tolta loro e non è stata risarcita adeguatamente per tutti».
Il primo libro raccoglie gli articoli scritti sulla Bussola dal professor Paolo Bellavite, uno dei medici più coraggiosi che ha pagato anche lui con l’ostracismo il clima di censura generale che ha zittito scienziati e medici impegnati nella cura. Un libro scritto da un medico che fin dall’inizio metteva in guardia sulla mancata certezza di una sicurezza e una efficacia accettabile, come poi si è dimostrato, del miracoloso preparato vaccinale.
Il secondo il libro scritto dal caporedattore della Bussola Andrea Zambrano è un viaggio dalla pandemia al regime sanitario che ripercorre tutte le tappe della campagna vaccinale attingendo dalla considerevole produzione editoriale della Bussola che ha seguito ogni singolo aspetto, dall’imposizione del Green pass agli interessi commerciali ed economici di chi ha voluto creare la stagione dei vaccini, dal dramma dei danneggiati cui la Bussola per prima ha dato voce alle sentenze pronunciate in Nome del popolo italiano in cui si è certificato che la campagna vaccinale è stata condotta attraverso un’imposizione di Stato che non ha precedenti nella storia repubblicana. Dai silenzi di Aifa sui rischi dei vaccini alle sue ammissioni circa l’inefficacia della protezione dal virus che hanno svelato la grande bugia del “non ti vaccini, ti ammali, muori o fai morire”.
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