Le piramidi umane di Barcellona
Tradizioni di Catalogna - di Marco Ansaloni
Gente di quartiere a cui appartengono tutte le categorie lavorative si riuniscono settimana dopo settimana per mettere a punto le nuove strategie per costruire castelli. Gli allenamenti si svolgono in palestre o in spazi pubblici. Ci si trova, ci si concentra e si stacca dal ritmo quotidiano. Si monta e si smonta a ritmo di musica e grida forzate.
Il “castell” è una piramide umana di otto, nove in alcuni casi dieci piani che da almeno due secoli rappresenta una delle tradizioni culturali più care agli abitanti della Catalogna.
Si parte dalla “pinya”, la folla di persone che costituiscono la base del castello e si stringono fitte fitte per trasformarsi in un unico blocco. C'è il tronco, che a suon di musica e calpestate in faccia costruisce la struttura portante. Poi salgono i “pom de dalt”, di solito adolescenti. Sulle loro forze e spalle dovrà poi arrampicarsi l’ultimo tasselo, la “enxaneta”, bambini o bambine che solo per un istante toccano il cielo con un dito, garantendo cosi che la prima parte dell'impresa è stata compiuta. La musica tocca il suo punto più euforico! Ora però si tratta di scendere! E molte volte è li che i muscoli e la struttura possono cedere.
I castellers, dopo il periodo buio sotto la dittatura franchista, sono tornati alla ribalta da svariati anni, specialmente da quando nel 2010 sono stati riconosciuti come Patrimonio immateriale dall’Unesco. Una tradizione locale che sempre é stata presente tra le classi popolari e che oggi viene integrata dall’immigrazione.
Una forma di aggregazione sociale che vive un periodo rosa grazie anche alla diffusione attraverso mezzi di comunicazione che puntano al recupero di tradizioni tipicamente regionali. Per capirli bisogna osservare i movimenti individuali, gli sguardi di intesa, le mani che si uniscono e l’energia che si sente nell’aria. Solo allora il silenzio con la musica di flauti farà da cornice alla discesa dell’ l’enxaneta.
Sorride il bambino, scende veloce e finalmente potrà riabbracciare i suoi che l’aspettano ansiosi alla base del blocco. Un’altra giornata di festa e amicizia è passata. Dalla prossima settimana sarà di nuovo allenamento e preparazione. Una nuova stagione di castelli umani è alle porte.
Autore: Marco Ansaloni
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