Scienza, Ambiente & Salute

Ed ora c'è il pericolo muflone

Un gregge stanziale vive da tempo nei boschi di Andriano

Una guardia forestale dell’Ufficio caccia e pesca di Bolzano  ha avvistato 13 esemplari di muflone nella riserva di Andriano e ha abbattuto un capo. Dal tardo inverno 2018 nella zona di Appiano e dintorni stanziano più greggi di mufloni. Si tratta di animali stanziali.

Il muflone, (ovis musimon) appartenente alla famiglia dei bovidi, vive in greggi sui pascoli montani e negli arbusteti d'alta quota dove bruca graminacee e altre erbe. I maschi adulti hanno corna a spirale e un mantello marrone rossastro con due grosse macchie chiare sui fianchi, mentre le femmine sono di taglia inferiore con corna piccole o assenti. Originario del territorio dell'Asia Minore e del Caucaso, in Italia fu introdotto nell’antichità in Corsica e in Sardegna, e in epoca più recente sul continente, come anche in altre aree dell’Europa centrale per scopi venatori.

Si tratta pertanto di una specie non autoctona che non solo va ad occupare gli habitat degli ungulati locali, quali cervo, camoscio e capriolo ponendosi in concorrenza con loro, ma che inoltre, è incline a scortecciare le piante giovani in misura maggiore. Per ragioni ecologiche la diffusione di specie di animali selvatici non autoctone, e quindi del muflone, in Alto Adige non è vista di buon occhio e viene contrastata. Il prelievo del muflone, a cura esclusiva degli organi di tutela della caccia, è previsto e autorizzato dal decreto dell’assessore provinciale alle foreste del 1997.

Facendo riferimento a questo decreto è avvenuto il recente prelievo del muflone ad Andriano. In modo analogo si opera già da anni nell’area dello Sciliar e del Catinaccio dove giungono esemplari di muflone dalla vicina val di Fassa.

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