
Primavera del prosecco
30^ edizione della rassegna che dal 14 marzo animerà le Colline Unesco
Venezia, 18 febbraio 2025 - Dal 14 marzo torna sulle colline di Conegliano e Valdobbiadene la Primavera del Prosecco, che con le sue 15 mostre celebra quest’anno la sua 30esima edizione.
L’evento racconterà l’Alta Marca, i suoi piccoli borghi, i vigneti che decorano i pendii e le operose cantine che hanno reso celebre il vino del territorio. Nella Primavera del Prosecco, gastronomia, storia e cultura diventano un unico percorso, un viaggio nella bellezza alla scoperta dei luoghi in cui è nata l’arte enologica del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, dove al “saper fare” si coniuga la valorizzazione di un ambiente patrimonio dell’Umanità.
Le mostre del vino si apriranno a Santo Stefano di Valdobbiadene (14-25 marzo), per proseguire poi a Col San Martino (10-27 aprile), Miane (18 aprile-1° maggio), San Pietro di Barbozza (19-30 aprile), Colbertaldo di Vidor (23 aprile-4 maggio), Ogliano di Conegliano (24 aprile-4 maggio), Guia di Valdobbiadene (24 aprile-11 maggio), San Giovanni di Valdobbiadene (25 aprile-4 maggio), Cison di Valmarino (26 aprile-4 maggio), Refrontolo (26 aprile-11 maggio), Combai (9-18 maggio), Fregona (9-26 maggio), Corbanese (17 maggio-2 giugno), Vittorio Veneto (23 maggio-2 giugno), San Pietro di Feletto (24 maggio-8 giugno).
La rassegna farà da cornice a tanti eventi, come la 4^ Giornata regionale dei Colli veneti il 23 marzo, l’11° concorso enologico Fascetta d’oro, la “Slow bike” promossa dalla rete Visit Prosecco Hills. Inoltre, nelle giornate del 25 e 27 aprile e dell’1 e 4 maggio, verrà realizzato un servizio di minibus gratuito che accompagnerà i visitatori in un itinerario tra mostre ed eventi culturali organizzati per l’occasione. Due le linee: una per l’area del valdobbiadenese e una per il coneglianese, con punti di interscambio a Pieve di Soligo e Follina.
“Un vero modello di marketing turistico: la Primavera del Prosecco è nata dalla grande forza del volontariato delle Pro Loco e dalla volontà di comunicare a tuttotondo l’unicità di un vino che ha saputo conquistare il mondo e l’eccezionalità delle terre dove da secoli viene prodotto – ha dichiarato il presidente Luca Zaia - La Primavera del Prosecco è una delle rassegne enologiche più conosciute d'Italia che da 30 anni mette sotto i riflettori il territorio e il prodotto”.
L’anno 2024 ha registrato ottimi risultati per la destinazione Colline del Prosecco: fino a novembre gli arrivi sono cresciuti del +9,3% (a fronte di un dato regionale del 2%) e le presenze del 9.7% (+2,1%) rispetto allo stesso periodo del 2023. A fine 2024 per la prima volta il territorio delle Colline Unesco (29 comuni) ha superato di gran lunga le 500.000 presenze, nel 2023 erano 482.000. Questo anche grazie al sistema delle Pro loco, un modello vincente, attualissimo, in crescita anno dopo anno (da 535 a 557 dal 2022), con 5.000 manifestazioni organizzate nei 12 mesi.
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Resta aperta una partita delicata
Prosek e prosecco: questione rovente
15/2/2022 - La Confraternita di Valdobbiadene, prendendo le mosse dalla recente polemica sorta intorno al vino croato, e facendosi interprete di un forte, diffuso e serpeggiante senso di malessere, intende invitare i produttori, ma non solo, ad una approfondita riflessione:
“E’ giunto il momento - spiega Enrico Bortolomiol, Gran Maestro della Confraternita di Valdobbiadene – di prendere una decisione, evidentemente non più procrastinabile, viste le continue incursioni, che penalizzano il nostro vino. È importante, oltre che imperativo a questo punto, avere un nome territoriale, con il quale, in modo inequivocabile, si espliciti sia il prodotto che il luogo di origine”.
“La questione era già stata sollevata qualche anno fa – afferma Bortolomiol -, quando avviammo tra i viticoltori eroici della Denominazione Conegliano Valdobbiadene una petizione nella quale veniva chiesta l’opinione di ciascuno in merito ai princìpi di identità e unicità territoriali”.
La risposta fu pressoché unanime, a sottolineare la dilagante preoccupazione per la perdita di percezione dell'identità del vino da parte del consumatore e a fronte di una generale confusione.
Stimolare la consapevolezza culturale, libera da interessi esterni al territorio, rientra tra gli scopi nobili ed originali per cui la Confraternita è nata nel 1946. Ed è per questo che si ritiene debba essere avviata nuovamente una seria operazione, che porti a una chiara scelta di campo intorno al nome territoriale, anche attraverso una strategia di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, poiché, il vino che si produce nella zona della Denominazione Conegliano Valdobbiadene racchiude in sé princìpi di identità e di unicità culturale.
I tempi sono maturi per prese di posizione responsabili, che tengano in debito conto il futuro della Denominazione e la tutela del consumatore, allo scopo di eliminare confusione e dannose omologazioni.
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