Rientro dei sospesi: reazioni in azienda
Arrivano le prime testimonianze
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
"Basta con questa campagna d'odio"
Vi scrivo da pregressa sospesa, ma reintegrata a Gennaio 2022 dopo guarigione. Ma soprattutto scrivo da indignata e stanca. Stanca di questa campagna d odio che spinge alla discriminazione. Una eterna colpevolizzazione di chi, ha fatto una scelta diversa, ma sostenuta da dubbi ad oggi motivati e dimostrati, nonché confermati.Una campagna d'odio messa in moto da chi occupa un ruolo importante, ma che dovrebbe essere super partes, da chi dovrebbe tutelare iscritti ed utenza, muovendosi pure nell'intento della precauzione.
Vorrei segnalare le dichiarazioni lette sul Resto del Carlino sabato 5 novembre u.s, della presidente dell'Ordine Professionale Infermieri Laura Biagiotti. "Dedico l'onorificenza agli infermieri ma solo ai vaccinati". Non è possibile che il Presidente di un Ordine provinciale si spinga ad affermazioni pubbliche di questa portata. Non è più tollerabile.
Non è più giustificabile. Non posso fare a meno di provare indignazione, disprezzo, e tanta solidarietà per i colleghi. E' vergognoso che venga permesso fare questo tipo di dichiarazioni pubbliche. Tutti gli iscritti vanno tutelati e rappresentati allo stesso modo.
Io e tutti i miei colleghi abbiamo fatto una scelta differente, controcorrente. Ci siamo assunti la responsabilità della scelta. Siamo stati puniti, ed abbiamo pagato il nostro debito di legge. Abbiamo interpellato, chiedendo più informazioni possibile alle istituzioni coinvolte (pec!) chiedendo delucidazioni in merito, informazioni chiare, prove indiscutibili su efficacia e sicurezza, che ci avrebbero potuto portare a fare scelte diverse. Nessuno ha mai risposto. Perchè? Perchè ci dovevamo piegare passivamente ad un ricatto?
Abbiamo pagato il nostro pegno, a livello economico, sociale, morale. Siamo stati rinchiusi, emarginati, discriminati, umiliati, allontanati, senza risposte e senza alcun sostegno.
Lo abbiamo fatto in silenzio, nel dolore di chi si e' visto strappare con violenza, la propria dignità lavorativa e la propria fiducia istituzionale. Eravamo mossi da dubbi, oggi più che mai confermati. Quindi ora, per favore, basta.
Non e' possibile che cariche istituzionali, continuino a manifestare pensieri discriminatori ed antiscientifici pubblicamente. Hanno eseguito un diktat sulla base di una fantomatica quanto perversa teoria, che sa di fede ma sicuro non sa di scienza. Ed hanno eseguito gli ordini di uno Stato che aveva la presunzione di prevenire una infezione da virus! Vi prego: basta. Noi siamo orgogliosi di avere rispettato il metodo scientifico, di esserci informati da fonti scientifiche, e continuiamo ad onorare questa scienza.
Per quanto poco possa valere, il mio è un grido di chi è più o meno consciamente ferito nell'orgoglio (anche professionale), di chi poteva fare molto, ma si è prostrato ed ha semplicemente eseguito un comando.
T.B. - Ancona
(mittente verificato)
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"Rientrata e subito spostata in altro ufficio"
Buongiorno,
Sono una impiegata amministrativa da quasi 28 anni all'ospedale di Bolzano.
Sono stata sospesa a luglio poiché, nonostante mi avessero convinto a fare la prima dose, sono risultata ''pseudo-allergica'' e avrei dovuto vaccinarmi comunque lo stesso, nonostante la documentata reazione avversa avuta.
Sono rientrata ieri, 2 novembre 2022, ma non nel mio posto: mi hanno comunicato che mi avrebbero spostata, con un'altra "no vax", in un ufficio dove io avevo già avuto forti problemi: ero stata mobbizzata tanto da avere un certificato medico rilasciato da una psichiatra con indicazione che non avrei più dovuto mettere piede in quell'ambiente.
Ovviamente mi hanno spiegato che le sono ora sono cambiate, di stare serena, ...ma che purtroppo non c'erano altri posti liberi per me in azienda e che se intendo chiedere trasferimento può passare anche un anno. Ho registrato la discussione...
Ecco il rientro dei no vax...
L.L. - Bolzano, 4.11.2022
(mittente verificato)
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"La punizione continua"
Buongiorno, lavoro nell'Azienda Ospedaliera di Bolzano da ottobre 2009, nel reparto di dermatologia, dapprima come libera professione e dal 2015 come dipendente dopo conseguimento del patentino di bilinguismo. Diverse volte negli anni ho chiesto di essere spostata nel reparto di psichiatria dove avrei lavorato con un part-time notturno essendo mamma di due bambini, ma mai nessuno ha preso in considerazione questa mia richiesta. Nell'anno della "pandemia" prima mi infetto in reparto (02/2020), in quanto i dispositivi di protezione erano tenuti sotto chiave, subito dopo veicolo a casa il virus infettando mio marito e mandandolo in rianimazione; anche perchè vigeva il famoso protocollo "tachipirina e vigile attesa. A novembre 2020, improvvisamente ci chiudono il reparto di dermatologia e ci catapultano nel reparto covid nella nuova clinica. Dopo 4 lunghissimi mesi finalmente si ritorna nel reparto d'origine. Intanto aleggia nell'aria l'esigenza del "siero magico" e il coordinatore stila una lista di eventuali dissidenti, io da subito rifiuto l'idea di somministrarmi uno pseudovaccino con una infezione già ricevuta. Ecco che da qui iniziano le varie pressioni psicologiche ,fino ad arrivare alla vera e propria sospensione che inizia il 20 settembre 2021. Ma l'orrore non finisce qui purtroppo. Il 02 novembre mi attivo a chiamare la dirigente infermieristica, la quale mi comunica che a breve verrò sostituita con una nuova collega e che devo ricominciare a lavorare nel reparto di geriatria.
Mi domando quale sia l'esigenza di sostituirmi proprio ora che devo rientrare in servizio?
Perchè non 13 mesi fa? E tra tanti reparti ,perchè in geriatria e non in psichiatria come più volte richiesto? Punizione? Esigenza?
MG - Bolzano 4.11.2022
(mittente verificato)
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