Dolomiti Energia: rincari ingiustificati e unilaterali
Canestrini e Degasperi: ''La società non svolge più il suo ruolo per il territorio''
Dolomiti Energia vorrebbe applicare gli aumenti in bolletta agli utenti retroattivamente. ''Inaccettabile'' affermano Gloria Canestrini di Rinascita Rovereto e Filippo Degasperi consigliere provinciale di Onda, che hanno convocato la stampa per rivolgere un appello e ricordare come la possibilità di applicare aumenti sia appunto una ''facoltà'' non un obbligo. ''Sono aumenti unilaterali e ingiustificati riferiti a costi che non sono dovuti e che hanno una chiara origine speculativa al loro fondo''.
Come si ricorderà nell'ottobre corso l'Antitrust aveva bloccato Dolomiti Energia per "Modifiche unilaterali illegittime" emettendo provvedimenti cautelari verso 4 società tra le quali il gruppo trentino al quale fu intimato di sospendere le comunicazioni di modifica delle condizioni economiche di offerta.
''Il blocco temporaneo è purtroppo affievolito con il ricorso al Consiglio di Stato che ha aperto alla possibilità di rincari per i contratti in scadenza. Il Decreto Milleproroghe del Governo ha poi confermato la possibilità per le imprese fornitrici di energia elettrica e gas naturale di aggiornare le condizioni economiche contrattuali alla scadenza delle stesse, ma nel rispetto dei termini di preavviso contrattualmente previsti che in molti casi non sono stati dati'' stigmatizza l'avvocato Gloria Canestrini.
''Ora rischia di aprirsi uno tsunami verso le famiglie: questi aumenti unilaterali sono inaccettabili, si parla di 4.726 euro medi a famiglia'' afferma l'esponente di Rinascita Rovereto che dall'alto della sua esperienza di legale del Movimento Consumatori sottolinea la non fondatezza di aumenti retroattivi. ''Facciamo appello a Dolomiti Energia perchè desista dall'intenzione di aumentare le bollette''.
''I comuni di Trento e Rovereto che sono soci, incassano dividendi ma tacciono'' dichiara il consigliere provinciale Filippo Degasperi che mette in luce un aspetto poco edificante della vicenda e un atteggiamento a dir poco pilatesco di Pat e Comuni di Trento e Rovereto.
''La stessa provincia è socia di Dolomiti Energia e quindi gli enti hanno responsabilità diretta, perciò dovrebbero attivarsi per la comunità trentina che la società di fatto rappresenta. Gli enti pubblici fanno sedere nei cda membri da loro stessi nominati perciò se Dolomiti Energia non svolge un'attività di interesse pubblico allora perdono di significato sia le partecipazioni pubbliche che anche i rinnovi delle concessioni, tra l'altro senza gara. Se DE è una società di diritto privato, in caso di concessioni senza gara, l'ente pubbico sta aiutando un player del mercato a discapito di altri'' fa notare il consigliere di Onda. Un aspetto non di poco conto che meriterebbe un approfondimento da parte dell'Autorità per la Concorrrenza.
E dunque siamo di fronte al pilatesco atteggiamento di enti che godono dei dividendi, parte non secondaria dei loro bilanci di gestione, ma dall'altro evitano di rispondere alla richiesta di aiuto delle famiglie, qualcosa che stride per una compagnia da sempre indicata ''come rappresentante della comunità trentina'' e fiore all'occhiello del Trentino. Quando si parlò nel settembre 2016 di una possibile fusione con players del Veneto e dell'Emilia Romagna (in particolare tra Dolomiti Energia e Agsm Verona) ci fu quasi una sollevazione interna al cda, che invocò la natura specificatamente trentina della società perchè ciò non accadesse. E all'epoca fu Rovereto a farsene portavoce mentre Trento, con l'allora sindaco Andreatta, era più possibilista. Ora incece ...tace e incassa dividendi. Ed era il novembre 2022 quando sui dividendi di Dolomiti Energia si leggeva che ''i sindaci Franco Ianeselli e Francesco Valduga tirano per la giacchetta la Provincia chiedendo quanto prima un confronto''. Or dunque: società pubblica e in questo caso dei cittadini, o società privata?
"Serve una scelta politica che il Trentino può fare attraverso la sua società di distribuzione da sempre definita fiore all'occhiello" affermano Canestrini e Degasperi. E se DE non rappresenta gli interessi della comunità bisogna prendere atto che è finita anche la sua mission.
Nel corso della conferenza stampa è stato poi sottolineato che anche gli amministratori condominiali si devono attivare per opporsi e tutelare i cittadini, da loro amministrati di fronte ad aumenti ingiustificati. ''Ed invece il più delle volte si piegano ad una presa d'atto, verso una variazione contrattuale che non ha nulla di automatico''.
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