
Riscrivere il futuro di Venezia con un ticket
E' davvero lecito mettere a pagamento un patrimonio di tutti?
Riscrivere il futuro di Venezia con un ticket. Il sindaco Brugnaro alla Bit di Milano aveva definito il contributo d'accesso una necessità entrata in vigore il 25 aprle 2024.
“Venezia è luogo di tutta l’umanità, chi viene a visitarla deve rispettarla” afferma il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro.“Il ticket a Venezia era necessario: l’obiettivo non è quello di chiudere la città, ma di non farla scoppiare - ha spiegato il sindaco Brugnaro. Ma è davvero lecito mettere a pagamento un patrimonio di tutti?
Il provvedimento prende origine dalla legge di Bilancio del 2019, poi aggiornata nel 2021, per definire un nuovo sistema di gestione dei flussi turistici e di disincentivare il turismo giornaliero a Venezia in alcuni periodi, in linea con la delicatezza e unicità della città, per garantirle il pieno rispetto che si merita.
L’importo di 5,00 euro giornalieri non prevede riduzioni e viene applicato solo alla Città antica e non alle isole minori tra cui il Lido di Venezia (compreso Alberoni e Malamocco), Pellestrina, Murano, Burano, Torcello, Sant’Erasmo, Mazzorbo, Mazzorbetto, Vignole, S. Andrea, la Certosa, San Servolo, S. Clemente, Poveglia.
Il “cuore del sistema” è la piattaforma multicanale e multilingue, realizzata da Venis Spa e la riscossione avviene direttamente dal Comune di Venezia.
Le obiezioni non mancano.
Pier Luigi Ciolli di www.coordinamentocamperisti.it afferma che ogni occasione di comunicazione, come nel caso di Venezia, di quelle città che vogliono far pagare il biglietto per entrare ai non residenti è "appropriazione indebita" mentre è giusto e legittimo limitarne la fruizione obbligando a prenotare la visita per chi vi si reca per turismo.
''Come cittadini paghiamo tasse e imposte e le città, specialmente Venezia, ricevono milioni di euro sottratti al bene comune, pertanto, chi volesse far passare la scelta economica di far pagare gli accessi, allora, il Governo che abbiamo eletto e rappresenta tutti i cittadini della nazione deve attivarsi per bloccare simili "secessioni" e nel frattempo bloccare ogni intervento economico diretto in tale territorio inerente l'istruzione, l'assistenza sanitaria, la sicurezza, gli interventi in emergenza eccetera, dirottando dette risorse ai territori che rispettano i diritti previsti dalla nostra Costituzione.
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