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Maurizio Malaguti: ''Il cuore è la radice dell'intelligenza''

"Non esiste la città perfetta, esistono solo vie verso la patria finale"

Ricordare significa riportare al cuore ciò che è essenziale. "Grazie ad Antonio Rosmini si può imparare a leggere e a ricordare''  sosteneva Maurizio Malaguti (1942-2018), docente di Ermeneutica filosofica all’Università di Bologna, presidente del Centro Studi Bonaventuriani di Bagnoregio, membro della Académie des Sciences, Arts e Belles Lettres di Dijon.

Intervenuto a Rovereto pochi mesi prima di morire, nella città natale del filosofo che aveva decretato nel dono di "intelligenza" una delle forme più alte della carità cristiana, Malaguti parlò di autetica profezia da parte del Rosmini.

"Il cuore è la radice stessa della intelligenza, dove si forma il «sì» e «no», senza i quali il nostro intendere sarebbe una dispersiva serie di opinioni" disse Malaguti  sottolineando come la profezia rosminiana metta in guardia contro il pericolo del «perfettismo».

"Tutti coloro che hanno voluto rendere perfetta una città o una nazione con rapide e radicali trasformazioni, se pur hanno ricevuto la forza di portare ad effetto i loro intenti, sono scivolati in forme diverse di autoritarismo dittatoriale in cui si è compiuta la peggiore ingiustizia" spiegò lo studioso.

"C’è poi una «cittadinanza celeste». Rosmini avverte che non è lecito illudersi di portare ad altri la salvezza: la correzione fraterna è data dall'esempio. Chi vuole migliorare se stesso, aiuta gli altri a fare altrettanto. La cittadinanza celeste si rifrange così nelle città che abitiamo e ci ricorda che non ci sono «patrie» quaggiù, ma «vie» verso la patria finale".

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