Sacco, quando l'asilo era un giardino
Rovereto - storia del primo asilo aziendale: era alla Manifattura
Corona Perer - A Sacco l'asilo era un guardino e la maestra...la giardiniera. All'epoca Sacco era un comune, oggi è una frazione di Rovereto. L'asilo di Sacco era il vanto della comunità: era infatti il primo Giardino d'infanzia del Tirolo. Altrove infatti c'erano soltanto le sale di custodia dei veri e propri parcheggi ai quali si ricorreva quando ho proprio lo richiedevano le circostanze per esempio quando una vedova era costretta ad andare a servizio per tirare avanti la famiglia una di queste sale era sorta anche a Sacco a seguito dell'insediamento, ne1 1841 della Manifattura Tabacchi.
"Siano in salute, netti nella persona e nel vestito, non sia questo lacero è indecente ed abbiano capegli curati, che vanno allo scopo mensilmente tagliati", si legge nell'ordinanza comunale del 1874 che univa un'altra raccomandazione "fazzoletto da naso e un cestellino se il bimbo porta seco la merenda".
All'epoca l'azienda, anche quella un vanto, occupava 3000 addetti, quasi tutte donne che venivano dalle vallate vicine con i figli in braccio. Li depositavano e andavano a fare 'zigari' da qui il nome di 'zigherane'.
Il continuo incremento di lavoro pone l'esigenza di ampliare il servizio, così sulle ceneri della vecchia sala, nasce l'asilo. Siamo nel 1872 ed è la stessa manifattura a inserire in bilancio un contributo allo scopo di 800 corone, 4000 euro di oggi, 8 milioni scarsi di ieri per realizzare la struttura che vede la luce nel giro di due anni.
Oggi possiamo definirla una grande intuizione e la prima esperienza di asilo aziendale ante litteram. Sono gli anni in cui il Comune che con intraprendenza ha portato la prima fabbrica in loco, diffonde anche il lavoro femminile e imprime all'asilo un'impronta didattica ben precisa. Lo si deve al sindaco Conte Fedrigo Bossi Fedrigotti che grazie ai buoni e forti legami con la corte di Vienna e con gli ambienti tirolesi riesce a realizzare una realtà che nella sua organizzazione è chiaro segno della lungimiranza di questo amministratore e ci dice qualcosa sulla sua sensibilità politica.
Fedrigo Fedrigotti è un nobile, ma rispetta la sua gente dedita all'agricoltura e così ecco che a pagare la retta sono solo i possidenti. L'ospitalità deve essere riservata soprattutto ai bambini poveri - dice - e fissa la percentuale: almeno il 50%. C'è la mensa e l'orario viene pensato per coprire tutta la giornata lavorativa delle zigherane: dalle 7:30 alle 17.
Quanto al metodo il Conte-Sindaco mise una croce sulla vecchia sala di custodia dove i bambini giocavano in una nuda stanza dove un addetto si limitava a controllarli e così arriva una maestra diplomata con uno stipendio annuo di 500 corone. La vedova che fino ad allora aveva avuto in consegna i fanciulli saccardi non viene mandata via: viene assunta come guardiana. E chi insegna diventa ...giardiniera. La sala di custodia ha nfatti mutato nome e si chiama "Giardino infantile" con tanto di statuto.
Con l'insegnante diplomata arriva anche il metodo Frobeliano, ispirato al pedagogista tedesco Friedrich Fröbel, che aveva proclamato la centralità del bambino nelle metodiche didattiche. Col tempo le maestre diventano tre e l'utenza arriva a 90 bambini. In anni recenti l'asilo ha raggiunto 6 sezioni, l'asilo si è dotato di 'Ente gestore e un direttorio indicato dall'associazione genitori scuola dell'infanzia Sant'Antonio subentrata nel 1974 alle suore missionarie francescane di Maria, che a loro volta avevano preso in carico la gestione nel 1920.
Quel 1920 che per i Saccardi fu assai penoso: fu infatti l'anno in cui Sacco venne retrocessa a frazione e perse la sua autorità di Comune. A diventare Comune fu Rovereto che dunque ha compiuto i suoi 100 anni di vita come realtà amministrativa. Ma a palazzo Podestà siedono oggi amministratori distratti, che non se ne sono accorti. In quanto a lungimiranza sono sotto di almeno 7 leghe al Conte Fedrigo. I tempi son proprio cambiati
Autore: Corona Perer
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