Viaggi & Reportages

Salone del Camper di Parma

La 15^ edizione dal 14 al 22 settembre 2024

La 15^ edizione del Salone del Camper, in programma dal 14 al 22 settembre, a Parma Fiere registra un aumento di espositori e di superficie espositiva occupata (4%). Il Turismo open air in Italia è in crescita: 56,5 milioni di presenze previste per l'estate 2024, con circa 30 milioni di presenze estere (pari al 53% del totale). Lo dimostra il 22,22% di crescita delle immatricolazioni di camper in Italia nei primi 7 mesi del 2024.

L’evento, organizzato da Fiere di Parma in collaborazione con APC (Associazione Produttori Caravan e Camper), si conferma anche quest'anno come la prima fiera di settore in Italia e la seconda in Europa per affluenza (oltre 100.000 visitatori registrati nel 2023).

La manifestazione ospita oltre 330 espositori, di cui 70 provenienti da 16 Paesi esteri, oltre 600 veicoli ricreazionali esposti distribuiti su una superficie espositiva totale di 110.000 metri quadri, suddivisa in 5 padiglioni, con un incremento di circa il 4% sia di espositori che di superficie espositiva occupata.

“Puntiamo moltissimo sul turismo all'aria aperta perché sta crescendo con dei numeri importanti: siamo vicini agli 8 miliardi di euro, quindi una cifra importante anche per il nostro Pil. E pure in termini di presenze siamo secondi, soltanto dopo la Francia'', così il Ministro del Turismo Daniela Santanchè nel corso del punto stampa all’inaugurazione del Salone del Camper a Parma nel quale ha annunciato investimenti per le aree sosta attraverso un bando con una dotazione di 33 milioni di euro.

 

 

Il camper ufficio e (sotto) il camper vacanza


AREE DI SOSTA: I COMUNI INVESTONO

Le aree di sosta diventano una vera e propria forma di investimento anche per i Comuni, leva indispensabile per il rilancio del turismo. Un’opportunità in cui credere per trasformare i territori in punti di riferimento per una modalità di vacanza open air che sta vivendo un periodo di riscoperta, appassionando sempre più persone. Dalla Toscana all’Alto Adige chi ha investito nelle aree di sosta ritiene vincente l’investimento.

Le aree di sosta camper portano infatti turisti con buona capacità di spesa. Servono quindi più aree e meglio attrezzate, vicine ai servizi o ad una pista ciclabile. Ci sono molti motivi per investire anche per l'incremento degli acquisti sui mezzi.  È effetto pandemia: si preferisce partire in forma autonoma e privilegiare un turismo open-air. Ma non basta avere un'area.

L'area sosta non è un parcheggio ma una struttura turistica e va intesa come un hub da gestire con strategie aziendali. Servono sinergie con le attività commerciali locali, aziende agricole, ristoranti, musei e collaborazioni con i Comuni per mettere a disposizione le attrazioni del territorio. Dunque un'area di sosta è un attrattore turistico che può generare un indotto importante, essenziale per delocalizzare i flussi turistici, decongestionare e contenere lo spopolamento dei piccoli borghi.

In Italia ci sono 20 milioni di turisti che viaggiano in camper, spendono amano scoprire i Borghi minori, degustando: comprano prodotti tipici e di norma destinano 79 giorni all'anno alle loro gite. ''Spesso sono anziani ma è un target importante perché aiuta a destagionalizzare e dunque: investire in aree per i camper per i comuni conviene!''.

L'evoluzione del turismo openair in Italia è una filiera che ha visto importanti performances nelle aree di Pomarance, Firenzuola, Merano (dove c'è una luxury area sosta), che hanno vinto la sfida.

 

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