Sanità in Trentino: disastroso vuoto sulla salute mentale
Il consigliere provinciale Filippo Degasperi denuncia una situazione emergenziale a Rovereto
Rovereto 12 luglio 2023 - 1600 utenti e soltanto 4 medici a disposizione su 8 che dovrebbero essere in pianta organica. Il servizio di Psichiatria a Rovereto, che dopo la chiusura del reparto di Arco ne ha ereditato anche le funzioni, è emergenziale.
Allarga le braccia il consigliere provinciale Filippo Degasperi: lui già nel 2021, insieme alla consigliera Gloria Canestrini, aveva sollecitato la pubblica amministrazione a dare risposte sulla assistenza psichiatrica dopo la dismissione del reparto di Arco dove convergeva anche l'utenza della Vallagarina. Ora quella utenza gravita su Rovereto.
"Ci siamo attivati ed abbiamo otenuto solo promesse vane: l'impegno a superare la situazione critica è stato nullo e anche dopo i concorsi da noi chiesti nessuno ha preso in carico il servizio'' ha denunciato nel corso di una conferenza stampa in cui ha ricordato che le segnalazioni arrivano e sono numerose: dagli utenti, dalle loro famiglie lasciate completamente sole e anche dagli stessi operatori che si sentono come mandati al macello. Le parole non sono state tenere soprattutto per il Comune di Rovereto ed in particolare a seguito delle recenti pubbliche dichiarazioni dell'assessore Mauro Previdi secondo il quale la rinnovata richiesta di attenzione del consigliere sul servizio di psichiatria sarebbe da attribuirsi solo a necessità di visibilità pre-elettorale.
"Respingiamo questa accusa totalmente infondata, perché parlano le nostre interrogazioni e le risposte ottenute sin dal 2021 quando non eravamo certo in campagna elettorale, ma soprattutto perché è stupefacente la risposta data dallo stesso Previdi ovvero che la soluzione è problema sarà contenuta nel programma elettorale del candidato alla presidenza provinciale, l'attuale sindaco Francesco Valduga. E dunque chi è che fa campagna elettorale sul servizio psichiatria? Non certo noi!"
Servono dunque risposte dai vertici dell'azienda sanitaria, assessore provinciale alla sanità in primis, ma anche dai responsabili del reparto e dal Comune che dovrebbe essere parte attiva in questa delicatissima partita. "Gli operatori ci testimoniano quotidianamente che si lavora male e in assenza di garanzie, il disagio è salito alle stelle e l'emergenza sanitaria è oggettiva".
Gloria Canestrini evidenzia che la pandemia ha fatto esplodere il disagio sociale con l'aumento anche dei suicidi e Giuliano Pantano, intervenuto in conferenza stampa, ha portato la voce delle famiglie lasciate sole. "Il disagio è notevole anche per quelle famiglie che si trovano ad affrontare un familiare con il Parkinson, patologia che dà sia problemi fisici che psichici". Grazia Francescatti pone la domanda delle domande: dove vanno le risorse che la provincia utilizza? ''Vanno nei servizi fondamentali? In realtà sono sempre meno a beneficio delle persone sempre più a favore di opere pubbliche''.
Degasperi mostra che già nel febbraio del 2019 veniva segnalata la difficoltà dei servizi psichiatrici, ma la Provincia rispondeva che si sarebbe fatto fronte con quattro strutture complesse. ''Nel giro di un anno quelle strutture erano già diventate tre per la chiusura del reparto di Arco. Se vanno avanti così le cose, la direzione è solo una: chiedere le dimissioni nell'assessore provinciale alla sanità Segnana e dell'assessore comunale alla salute e servizi sociali Previdi, tenuto conto che poi questa è una responsabilità che è in capo sempre al sindaco il quale tutela della salute dei suoi cittadini. Valduga insomma non può rimandare tutto alla sua campagna elettorale.
Autore: Corona Perer
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