Scienza, Ambiente & Salute

Abbiamo 7... fratelli: a 39 anni luce

Abitare lo spazio: un giorno sarà possibile

Il 22 febbraio 2017 è entrato nella storia dell'Uomo. Gli scienziati Nasa annunciarono in una conferenza stampa che a 39 anni luce da noi, possono esserci condizioni per la vita. Un sistema solare con 7 pianeti simili alla Terra, sei dei quali si trovano in una zona temperata in cui la temperatura è compresa fra zero e 100 gradi. Su tre di loro le condizioni per vivere ci sono: ci sarebbe acqua liquida. I pianeti sono rocciosi hanno terre asciutte ed emerse e ruotano tutti insieme attorno alla stella solare.

Nello studio veniva descritto il più grande sistema planetario mai scoperto prima. La stella che fa da sole e chiamata Trappist-1, è - come detto - distante 39 anni luce che in una misura universale è in realtà molto breve. La prossima sfida sarebbe misurare eventuali emissioni di metano che viene rilasciato di norma dagli esseri viventi.

Ormai oltre 5.000 pianeti sono stati identificati in quasi 4.000 sistemi planetari nella nostra galassia. Per quanto molto raffinati, i nostri metodi di ricerca non sono molto efficienti, e per di più abbiamo potuto esaminare solo un piccolissimo numero di stelle, rispetto alle centinaia di miliardi di stelle della nostra Galassia.

"E' ragionevole pensare che i sistemi stellari siano infinitamente più numerosi di quelli che siamo riusciti a identificare'' afferma un esperto della materia quale è il prof. Ruggero Stanga che da giovedì 26 gennaio, sarà impegnato in un viaggio verso queste mete lontane al Planetario di Firenze della Fondazione Scienza e Tecnica.

Il prof. Stanga si è laureato a Pisa nel 1976, con una tesi relativa ad un esperimento di particelle elementari, che è stato effettuato al CERN di Ginevra. Nel 1981 si è trasferito all’Università di Firenze, dove ha iniziato ad occuparsi di astrofisica, sia nel campo della realizzazione di strumenti, sia nel campo delle osservazioni, studiando  le galassie attive, un sottoinsieme non molto numeroso, ma particolarmente vivace dei grandi sistemi di stelle.

A metà degli anni ’90 ha cominciato ad interessarsi delle onde gravitazionali, quelle sfuggenti entità previste dalla Teoria della Relatività Generale di Einstein, allora ancora non rivelate, impegnandosi nella costruzione della antenna per onde gravitazionali VIRGO, prima, e poi nei test al suolo di strumentazione per il satellite LISA Pathfinder, lanciato da ESA in preparazione dell’antenna gravitazionale spaziale che verrà lanciata negli anni ’30. Ha trascorso estesi periodi di lavoro presso il CERN a Ginevra, l’ESO  a Monaco di Baviera, l’ IAC, a Sta Cruz de Tenerife, e Caltech a Pasadena (USA).

 ''A partire da quanto abbiamo imparato sui pianeti del nostro Sistema Solare e da quanto osserviamo di questi sistemi, abbiamo cominciato a farci delle idee sulla natura degli esopianeti'' afferma. Pensare a forme di vita forse è prematuro... ma è ripartito un sogno assolutamente fantastico.

Per trovare somiglianze e differenze con la nostra Terra e con il nostro Sistema Solare, e per discutere della possibilità di trovare altre forme di vita al di fuori del nostro pianeta, il prof. Stanga guiderà chi parteciperà all’incontro di giovedì 26 gennaio, in un viaggio verso queste mete lontane come moderni navigatori dell’oceano infinito dell’Universo dal martedì al venerdì con orario 9 – 16, sabato e domenica dalle 10 alle 18  presso il Planetario di Firenze della Fondazione Scienza e Tecnica.

n.b.: attività a pagamento con prenotazione facoltativa e gratuita al numero 0552343723 oppure all’indirizzo email: planetariofst@operalaboratori.com

 

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