L'ultimo discendente di Lucrezia Borgia
Seguendo le tracce spagnole della famiglia Borgia nel cuore dell’Aragona...
(Marco Ansaloni - maggio 2020) - E fu cosi, che seguendo le tracce spagnole della famiglia Borgia per il National Geographic, arrivai a un piccolo paesino nel cuore dell’Aragona, Campo de Borja.
Il percorso era iniziato a ritroso, partendo da Ferrara e dal silenzio della tomba di dama Lucrezia, mi conduceva, ora, fino a quel polveroso paesino, per un incontro che aspettavo da giorni.
Avevo intervistato pochi giorni prima Manuel Garcia, presidente del centro di studi Borgiani. Tra una chiacchierata e l’altra sulla poderosa famiglia Borgia, su papa Alessandro, su Cesare il Valentino, sulle origini in terra aragonese del primo embrione genealogico, alla fine l’esperto Manuel dice :” Tu dovresti parlare con Severino Llanza! Si, abbiamo studiato la sua famiglia ed è l’ultimo discendente del ramo di Lucrezia Borgia, e vive a Campo de Borja”. Chiamo Severino ovviamente emozionato e lascio il buon Manuel tra i rami di quell’albero in cui si intrecciano 500 anni di generazioni nobili.
Nel bar della piazza Severino si presente con jeans e giacca autunnale marrone. Fa il pittore ed espone quadri nella regione aragonese, arrivando fino a Madrid. Un uomo semplice con due occhi di un azzurro pulito che mi proiettano a epoche lontane, rinascimentali. Penso che ci sia qualcosa in quegli occhi, o forse è solo la suggestione.
E’ timido. Introduco lentamente il progetto a cui sto lavorando, al viaggio in Italia, alla zona di Valencia, a Gandia, poi mi sposto verso l’Aragona e verso Lucrezia. Severino si sbottona :
- “Ah Lucrezia, dicono che fosse una bella donna. Quando Manuel e gli storici mi dissero che uno dei rami familiari arrivava fino a me, rimasi a bocca aperta. Mio nonno era ancora nobile e tutto quello, ma io faccio una vita semplice, tra pittura e una casa con alloggio turistico.
- “Si ma Lucrezia è Lucrezia Severino. Deve essere emozionante no?" ribatto.
- “Si si, ma continuo con la vita normale, poco importa. In paese alcuni mi fanno battute, certo, con la fama che aveva Lucrezia e tutti quei film scandalosi, cosa vuoi che dicano? Severino, vaya putada!”.
Mi porta nel suo atelier e noto che la pittura del discendente è moderna, molti, forse troppi colori, molto surrealista, come fossero visioni di sogni lontani. E i ritratti sono solamente femminili, di donne stranamente bionde, interessanti e con sguardi intriganti. Mi ricordano il quadro Flora, di Bartolomeo Veneto, presuntamente il più famoso ritratto di della dama ferrarese.
Sarà il caso? Chissà? Saranno fili della memoria genetica? Sta di fatto che uno di quei fili mi aveva indicato un cammino quasi inaspettato.
Poi Severino mi saluta dal balcone, mentre rimonto in macchina. Direzione sud, verso la Comunità di Valencia, verso il nucleo forte dei Borgia, da dove il potere iniziò a crescere prima di sbarcare in Italia, a Roma, e gettarsi tra le trame italiane.
Autore: Marco Ansaloni
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