Signorelli, pittore di luce e di poesia
Inaugurata a Cortona la mostra nell'ambito delle celebrazioni a 500 anni dalla morte
(Cortona 23 giugno 2023 - Corona Perer) - A 500 anni dalla morte Cortona celebra con una mostra un suo grande vanto: Luca Signorelli straordinario innovatore della stagione rinascimentale la cui vicenda artistica fu cruciale nella storia dell'arte anche se destino volle che rimanesse all'ombra...dei grandi.
Si era formato ad Arezzo nella bottega di Piero della Francesca, sarà insieme a Perugino nella realizzazione della Cappella Sistina e con la sua innovazione coloristica traccerà la strada di Raffaello e Michelangelo'' spiega Tom Henry, massimo esperto in materia, professore emerito all’Università di Kent e già Direttore della Scuola di Studi Classici e Rinascimentali dell’Università inglese a Roma. A lui il Comune di Cortona ha affidato il ruolo di curatore e direttore scientifico dell'importante mostra che porta a Cortona capolavori da tutto il mondo.
“Signorelli 500. Maestro Luca da Cortona, pittore di luce e poesia” è stata inaugurata a Palazzo Casali sede del Museo dell’Accademia Etrusca (MAEC). E' un progetto al quale hanno lavorato la Città di Cortona, lo stesso MAEC e il Comitato Nazionale per le celebrazioni con l'organizzazione di Villaggio Globale International.
La mostra di concentra sulla produzione pittorica in un arco di tempo che va dal 1485 al 1519 grazie a 29 opere che arrivano da collezioni italiane e da grandi musei europei e americani: dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze al Museo Nazionale Capodimonte di Napoli, dalla Fondation Jacquemart-André di Parigi alla National Gallery di Londra, dal Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto o ancora dalla National Gallery of Irland di Dublino all’High Museum of Art di Atlanta. Sono davvero molte le istituzioni cha hanno concesso il prestito di opere, anche di complessa movimentazione con l’obiettivo di ripercorrere la carriera dell’artista.
''La sua novità sta nel colorismo, nella originalità della sue invenzioni tanto ammirate da Vasari, nella potenza narrativa delle opere, nella capacità che egli ebbe di andare oltre i suoi contemporanei” spiega Tom Henry che richiama uno scritto del Vasari il quale colloca Signorelli fra gli ultimi rappresentanti del '400. Con questa mostra dimostriamo che fu il primo del '500, un faro per tutto il Rinascimento'' aggiunge il curatore.
La “Presentazione al Tempio” (1464-1465) di collezione privata americana apre il percorso della mostra a Cortona - probabile gonfalone della Chiesa della Santissima Trinità di Arezzo, citato dallo stesso Vasari - è una delle primissime opere del cortonese, dipinta quando il giovane artista si trovava ancora nella bottega di Piero della Francesca al quale l’opera era stata commissionata.
Luca Signorelli (1450 – 1523) in realtà si chiamava Luca d’Egidio di Ventura (detto anche Luca da Cortona). Fu una figura per molti versi sfuggente per la critica e il pubblico. Viaggiava molto col suo cavallo ma Cortona rimase il centro della sua produzione e della sua bottega. In 60 anni di carriera ebbe committenti famosi tra cui munifici mecenati come Pandolfo Petrucci il Magnifico, Lorenzo de’ Medici, Papa Sisto IV e Papa Giulio II. Ebbe incarichi prestigiosi per il Duomo di Perugia e la sagrestia di San Giovanni nella basilica di Loreto. Sono gli anni della sua piena maturazione artistica.
Quando Signorelli, ormai famosissimo, comincia a risentire dell’età avanzata, nelle opere dell’ultimo periodo si leggono sempre più evidenti gli interventi dei collaboratori della bottega.
La sua vicenda terrena si concluderà nel 1523: sta lavorando alla volta della cappella del Palazzone (foto sotto) quando cade dall'impalcata. Morirà pochi giorni dopo l'incidente e sarà il nipote Francesco Signorelli a portare avanti l’insegnamento del Maestro e a perpetuare il nome della famiglia. La mostra di Cortona, è quindi un’occasione per conoscere le sue opere ma soprattutto per celebrarlo e consacrarlo definitivamente tra i grandi artisti del tempo.
L'affresco nella Cappella del Palazzone (foto C.Perer)
Interessante è la presenza - per la prima volta in Italia e nella città per la quale furono realizzate - delle due tavolette dall’ High Museum of Art di Atlanta con le storie di San Nicoló di Bari (1508-10 circa), parti della predella della pala bifronte che si trova tutt’ora sull’altare maggiore della piccola Chiesa dell’Oratorio di San Niccolò a Cortona.
Alcuni importanti restauri sono stati realizzati per l’occasione, a partire dal tondo raffigurante “La Madonna e il Bambino con santi” dell’Accademia Etrusca di Cortona.
Luca, scrive il Vasari, è “quella persona, che col fondamento del disegno, e delli ignudi particolarmente, e con la grazia della invenzione e disposizione delle istorie, aperse alla maggior parte degli artefici la via all’ultima perfezzione dell’arte”.
Tra i capolavori esposti l’imponente “Annunciazione” di Volterra, firmata e datata 1491, in cui Signorelli si fa ammirare anche per la qualità scultorea del suo angelo Gabriele, forte dell’esperienza con Andrea del Verrocchio a Orsanmichele e Francesco di Giorgio Martini a Siena.
Ed è la “Santa Maria Maddalena” (1504) realizzata nel primo decennio del Cinquecento e un tempo collocata nella cappella Nova del Duomo di Orvieto a rappresentare la rivoluzione coloristica e stilistica del Signorelli.
Tra i vanti del progetto anche la riunificazione, mai riuscita prima, di sei delle sette parti attualmente identificate della smembrata e dispersa “pala di Matelica”: due frammenti da collezioni private inglese e italiana, una dalla National Gallery di Londra, due dai Musei Civici e dalla collezione d’arte UniCredit di Bologna e infine il “Calvario” dalla National Gallery of Art di Washington.
Una mostra imperdibile, che ricostruisce attraverso frammenti rinvenuti in diversi paesi del mondo anche la tela di Materica, andata dispersa. Fu proprio la dispersione dei suoi lavori a causare un deficit di conoscenza sull'opera di questo straordinario Maestro che anticipò in forma originalissima il primo Rinascimento.
GLI ITINERARI e gli eventi collaterali
La mostra si integra con gli “Itinerari di Signorelli” - in città, in particolare al Museo Diocesano, nella chiesa di San Niccolò e nel Palazzone posto nella collina di Cortona. Ed inoltre nelle località tosco umbre custodi di importanti testimonianze del Maestro. Questi percorsi di visita sono stati voluti e promossi dagli organizzatori come momento fondamentale di completamento dell’esposizione pensata per essere aperta al territorio che lo vide vivere e lavorare. "Questi itinerari resteranno nel tempo e così le celebrazioni lasceranno un piena rivalutazione di questo genius loci cortonese.
“Signorelli 500” sarà accompagnata anche da un denso programma di eventi di approfondimento – conferenze, concerti, lectio ecc - legati a Signorelli e al contesto storico e culturale in cui egli visse e operò, in un Italia centrale animata dai fermenti del passaggio tra XV e XVI secolo.
Cortona e la piana verso Arezzo - foto: @C.Perer
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