Foto: Margherita Vitagliano
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Scienza, Ambiente & Salute

Terza Età: come invecchiare bene

Un consiglio? Essere fieri della propria esperienza e donarla

Foto Margherita Vitagliano.eu - L’invecchiamento porta con sé piccoli acciacchi e talvolta qualche limitazione della capacità di movimento. Tuttavia la gioia di vivere una vita attiva, la necessità di coltivare le proprie relazioni sociali, il diritto all’autonomia, al benessere e al piacere restano immutati. Ma si può invecchiare con stile e soprattutto essere fieri della propria esperenza. E donarla.

''E' un grosso errore supporre che il significato della vita si esaurisca con la giovinezza e con la fase di espansione, che una donna per esempio sia "finita" quando sopraggiunge la menopausa. Il meriggio della vita umana è ricco di significati quanto il mattino; ma sono significati e prospettive completamente diversi.'' scrisse Carl Gustav Jung.

L'uomo ha un duplice scopo: il primo è lo scopo naturale, la procreazione e i vari compiti di protezione della prole, che implicano il procacciarsi un guadagno e la posizione sociale. Quando questo scopo è stato raggiunto comincia un'altra fase: lo scopo culturale. Per raggiungere la prima meta intervengono la natura e l'educazione, che sono invece di scarso o nessun aiuto per attuare il secondo. (Carl Gustav Jung)

Eppure predomina spesso un'ambizione sbagliata, secondo la quale i vecchi dovrebbero essere come i giovani, o perlomeno cercare di imitarli, anche se sono intimamente persuasi della vanità della cosa.

''Per molte persone il passaggio dalla fase naturale alla fase culturale è quindi estremamente difficile e amaro. Si aggrappano all'illusione della giovinezza o ai figli, nel tentativo di salvare ancora un brandello di gioventù. È un atteggiamento rintracciabile specialmente nelle madri, che vedono esclusivamente nei figli il senso della loro vita e credono di precipitare nel nulla più totale quando devono rinunciare ai figli'' prosegue Jung.

''Non c'è quindi da stupire se molte difficili nevrosi subentrano proprio all'inizio dell'età matura. È una specie di seconda pubertà, un secondo periodo di Sturm und Drang, spesso accompagnato da tutte le tempeste della passione (I' "età pericolosa"). Ma i problemi che affiorano in questa fase della vita non possono più essere risolti in base alle vecchie ricette: sull'orologio della vita non possiamo spostare indietro le lancette. Ciò che il giovane ha trovato e doveva trovare al di fuori, l'uomo maturo lo deve trovare dentro di sé''. Parola di Carl Gustav Jung.

Abbiamo diritto ad invecchiare gratificati dall'essere vecchi,  in un mondo che ci vuole solo giovani. C'è una magnifica riflessione dell'attrice e scrittrice Barbara Alberti. Si rivolge alle donne e lancia un'allarme: ''Stiamo attente, ci stanno levando tutto! Se ci levano anche la vecchiaia siamo fritte. Vogliono mettere fuori moda e fuori legge una parola: vecchiaia''.

"La vecchiaia è un'età anche interessante, la vecchiaia è un'età molto anarchica e romantica. Perché ogni giorno può essere l'ultimo, perché sei in fuga dalla morte e ogni giorno in più dici: tié, ti ho fregato. È un età molto fervida, è un'adolescenza senza domani. E sarebbe un'età interessante se non fosse che poi si muore.
Cioè, io la retorica sulla bellezza della vecchiaia la lascio al mercato che ci adula a noi vecchi per venderci i suoi schifosi prodotti. Mi secca essere vecchia, perché è la porta della morte ed è, e resta, una maledizione biblica. Però non è mai stata così brutta da quando si cerca di nasconderla, da quando non si nomina più, cioè, non è una parolaccia è il nome di una stagione, perché esistono le stagioni e c'è una grande durezza, ma anche una grande dolcezza in questo.
Terza età, anziano, mi fa sentire in fin di vita mentre vecchio ha un bel suono di battaglia, vecchio! La vecchiaia femminile è stata abrogata dal mercato e la donna è stata demonizzata: la donna accetta la farsa della giovinezza obbligatoria, la plastica è il nostro burqua.
Ci fosse il filtro di giovinezza ti credo correrei! Ma se non mi sono rifatta non è perché non sono vanitosa: è perché sono vanitossissima, di una vanità ributtante, e non voglio aggiungere l'oltraggio del bisturi a quello del tempo. Certo, ci vuole un senso dell'umorismo sempre più spiccato per portare in giro la propria faccia, però mica sei vecchio sempre. La persona libera cambia età molte volte al giorno: siate nonne a quindici anni, fidanzate a ottanta, ma non siate mai quelle che gli altri vogliono.

Barbara Alberti

 

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Invecchiare bene - Ecco i compiti per casa

Il segno più evidente dell'invecchiamento è la memoria spesso subisce un declino marcato. Esiste la possibilità di migliorarla? Una risposta affermativa arriva dall’Università di Trento. L’Ateneo, infatti, ha coordinato una ricerca che descrive l’efficacia di alcuni semplici esercizi nel potenziare le performance mentali delle persone anziane. Compiti che aiuterebbero chi ha oltre 65 anni a migliorare la capacità di concentrazione e di memorizzazione degli oggetti.

I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Scientific Reports e rivelano potenziali misure di contrasto al decadimento cognitivo. Il team si è concentrato sulla memoria di lavoro visuo-spaziale, quella che aiuta a ricordarsi “cosa” e “dove” sono gli oggetti, uno degli scomparti del magazzino della memoria che per primo rischia di deteriorarsi con l’età.

La ricerca descrive l’efficacia della ripetizione di un compito di memoria nel ringiovanire le performance mentali. Un gruppo di 24 anziani (età compresa tra i 65 e gli 80 anni) e un gruppo di controllo di giovani adulti si sono recati per quattro giorni consecutivi nei laboratori di Psicologia sperimentale (Experimental Psychology Labs) del CIMeC.

E natiralmente mai dimenticare la regola principe: MENS SANA IN CORPORE SANO
E per mantenerlo sano, giova restare in movimento.

 


Autore: Margherita Vitagliano

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