Luigi Bonazza, Notte d'estate, 1928 (dettaglio)
Luigi Bonazza, Notte d'estate, 1928 (dettaglio)
Arte, Cultura & Spettacoli

I Tesori d'Italia

Agrigento Capitale Italiana della Cultura - Mostra nella Valle dei Templi

 Agrigento, 18 gennaio 2025 –  TESORI D'ITALIA, la mostra di Villa Aurea nel parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi, illustra l’Italia artistica del XX secolo: da Giorgio de Chirico a Lucio Fontana

Agrigento, in questo 2025, è Capitale della Cultura. ''I Tesori d’Italia, il ‘900 delle Fondazioni'' celebra a Villa Aurea alla Valle dei Templi, il calendario degli eventi celebrativi 2025. Resterà allestita fino al 2 giugno 2025.

La mostra, indaga quel ‘900 compreso fra Giorgio de Chirico a Lucio Fontana. L’esposizione, che rappresenta la seconda sessione delle tre previste nel progetto dell’intera rassegna, promossa da Parco Valle dei Templi di Agrigento e prodotta da Consorzio Progetto Museo, con la curatela di Pierluigi Carofano e Anna Ciccarelli, offre  in un unico, piccolo, ma prezioso percorso, 25 opere (tutti dipinti e 1 scultura) di 22 artisti di tutte le 20 regioni dello Stivale rappresentano la storia dell’arte italiana del secolo scorso e il valore di un patrimonio culturale ancora tutto da scoprire, anche grazie ai prestiti delle Fondazioni bancarie e culturali nazionali, e che raccontano, sia pure in modo non esaustivo, non solo la storia dell’arte ma la storia del Paese stesso.

L’esposizione guida il visitatore alla scoperta dei tesori artistici con una varietà di linguaggi realizzati nell’arte figurativa italiana. Dal Naturalismo e al Verismo, di Francesco Michetti (Abruzzo), Antonio Mancini (Lazio) e di Vincenzo Gemito (Campania) e di Giuseppe De Nittis (Puglia), al Divisionismo di Giuseppe Pellizza da Volpedo (Piemonte), di Angelo Barabino (Liguria) e di Umberto Boccioni (Calabria), passando  dal Secondo Futurismo, di Fortunato Depero (Trentino) e di Ivo Pannaggi (Marche), alle visioni metafisiche di Giorgio Morandi (Emilia), Giorgio De Chirico (Italia), di Mario Sironi (Sardegna) e di Filippo de Pisis (Romagna).
 


Giacomo Balla, Un'onda di luce, 1943

 

Proseguendo dal Neorealismo di Renato Guttuso (Sicilia), per il Cubismo di Gino Severini (Toscana), l’Arte informale di Emilio Vedova (Veneto), di Afro Basaldella (Friuli-Venezia Giulia), e di Alberto Burri (Umbria), lo Spazialismo di Lucio Fontana (Lombardia) e, infine, il New Dada di Gino Marotta (Molise), Francesco Nex (Valle D’Aosta), fino all’Astrattismo di Carla Accardi (Basilicata) presente con un’opera inedita.

La mostra, pensata per essere architrave narrativo di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025, di fatto contribuirà al racconto del Sistema culturale italiano nella Capitale della Cultura più a sud di sempre. Il progetto, reso possibile dal lavoro del comitato scientifico composto dai curatori, Beatrice Buscaroli, Daniela Alejandra Sbaraglia e Alessandro Tosi, gode del patrocinio del MIC – Ministero italiano della Cultura, della Regione Siciliana Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, di Città di Agrigento.

 

 

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