Il Museo Olimpico di Losanna
E' il quarto museo più visitato della Svizzera
Il museo nacque per volontà di Pierre De Coubertin: è il quarto museo più visitato della Svizzera e offre l’emozione unica di conoscere tante storie e reperti di sport. Offre anche un meraviglioso panorama su Losanna dal ristorante situato sul tetto, il Tom Cafè (Tom sta per The Olympic Museum). Da qui lo sguardo abbraccia Ouchy, il porto balneare di Losanna, e il parco disseminato di sculture in bronzo dove arde la fiamma olimpica.
Per Losanna capitale olimpica e sede del CIO, costituisce la principale attrattiva culturale. Disposto su tre livelli, racconta la storia delle Olimpiadi e dello spirito Olimpico. Vi si accede da un parco dove è l'arte a celebrare imprese epiche: la lotta greco-romana, l'atletica, il ciclismo.
Le scuse per visitare durante l'anno il Museo Olimpico di Losanna sono tante. Ci si può andare perchè si ama lo sport, perchè lo si pratica, oppure per curiosità. Ma anche per amore dell'architettura o per capire come si articola un progetto museale su una materia per certi versi anomala per essere racchiusa in un museo. E' certamente un museo unico al mondo: inaugurato 23 anni fa e interamente ridisegnato nel 2013, il Museo Olimpico ha una media di circa 300.000 visitatori l'anno.
Al suo interno in più postazioni i visitatori possono mettersi in gioco e provare le proprie doti sportive "sfidando" i record di varie varie discipline. E' dunque un museo interattivo che consente al visitatore un'esperienza immersiva e un incontro faccia a faccia con la storia: dallo studio di De Cubertain alle vestali che nell'antica Olimpia diedero avvio alle competizioni.
Le Olimpiadi sono da sempre una manifestazione sportiva che con i valori della Pace ha nel suo Dna la sfida positiva tra i popoli della Terra e quindi il grande tema che sottende all'allestimento è quello dello spirito olimpico che – dice De Cubertain – non è un sistema ma uno stato della mente.
Il museo racconta anche come lo sport olimpionico sia stato trasformato in spettacolo con le sontuose cerimonie inaugurali, gli abiti delle comparse e le registrazioni delle dirette. Ci sono le prime monumental telecamere della Rai Radio Televisione Italiana e le fiaccole portate dai vari tedofori che testimoniano anche nel loro design la ricerca stilistica compiuta di edizione in edizione.
Al museo si arriva dalle banchine del porto d’Ouchy sul quale si affacciano i grandi hotel superlusso e i caffè dove si ozia piacevolmente al sole. Tra aiuole fiorite e molto curate si snoda la passeggiata del lungolago, sempre affollata sia dai losannesi che dai turisti. Lo scenario è quasi fiabesco con lo Château d'Ouchy (ora albergo) che si estende con i suoi tavolini fino al vicino pontile da dove arriva il suono sordo del battello «Belle Epoque» in partenza (impossibile lasciare Losanna senza aver vissuto l'emozione di una navigazione sul Lago di Ginevra). Sembra di essere dentro un quadro impressionista o in un attimo di sospensione temporale sospeso tra Otto/Novecento se non fosse per l'immancabile coppietta alle prese con un selfie.
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fotoservizio: O. Galletti
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Autore: Corona Perer
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