''Un finestra su Riva''
Rivamonte Agordino: quando bastava fare l'1 per chiamare i Carabinieri
Corona Perer - ''Un finestra su Riva'' racconta Rivamonte Agordino e le sue frazioni a metà del '900, quando...bastava fare l'1 per chiamare i Carabinieri come dice il dettaglio della foto qui sotto.
Si vedono degli uomini al lavoro sulla strada di accesso (sono i paesani perchè averla in ordine è interesse di tutti) e il cartello indica la distanza da Agordo: 7 chilometri per trovare la stazione dei caramba. E il loro numero di telefono è ''1''.
Il libro rende testimonianza di un lavoro di ricerca che ha richiesto molto tempo sia nella raccolta del materiale fotografico che nella raccolta delle informazioni che andavano ad accompagnare le immagini. Serviva cercare di essere il più precisi possibile sulle datazioni storiche, sui nomi e cognomi e soprattutto sui soprannomi di tutte le persone che sono state immortalate nel tempo.
Ci sono i bambini stupiti ed entusiasti di fronte alla Lambretta, l'osteria che è sempre stata il vero centro del paese, le prime foto davanti al fotografo con i volti seri di chi si è setito dire più volte la raccomandazione di rito: ''state fermi''.
Un lavoro non semplice in cui il team di ricerca si è affidato alla memoria orale. Ma Giuliano Laveder, Rita Mottes, Emilia Sommariva e Caterina Tazzer, componenti del club UNESCO di Rivamonte Agordino sono riusciti nell'impresa consegnando agli archivi un volume di rara poesia che racchiude e disvela la vita di un paese.
Al lettore arrivano anche le gioie per l'arrivo dei primi mezzi di trasporto, a quei tempi a due ruote: il top dei desideri per l'epoca poteva essere solo la Vespa o la Lambretta.
Si coglie una comunità che sapeva essere unita, solidale, partecipe di tutte le novità che avvenivano al di fuori e al di dentro del paese. Gli uomini si occupavano persino della manutenzione della strada, unica via di accesso (o di fuga) verso il mondo più sotto. Le donne come sempre portavano i carichi più grandi, al campo per la fienagione... come in famiglia.
Per accompagnare e rendere la lettura più piacevole gli autori hanno anche inserito numerose notizie curiose apprese dalle fonti locali oppure notizie di archivio trasmesse tra gli abitanti in via orale.
Un lavoro corale perchè molti hanno donato le immagini, altri hanno informato e dato la propria visione della storia, altri ancora hanno cercato di costruire la memoria che questo libro consegna a noi tutti. Una vera e propria finestra su Rivamonte Agordino, che ci racconta cosa è stata la sua gente, da dove veniva e dove anche è arrivata.
Senza il lavoro del Club Unesco tutto questo non sarebbe stato possibile. Soprattutto non ci sarebbe capitato di fermarci incantati a guardare una bimba che pettina il nonno.
Autore: Corona Perer
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