Vaccini e Autismo: non ci sarebbe relazione
Il Corriere annuncia una ricerca finanziata ...da chi produce vaccini
Siamo tutti d'accordo serve una informazione seria, di qualità, che cita le fonti, che usa la trasparenza come metro di giudizio. Per evitare fakenews è stato siglato un accordo con Google e FB perchè tutte le ricerche conducano al sito dell'ISS o Ministero della Salute. Dunque i motori di ricerca possono fare molto... e a comando.
Ecco perchè se fate una ricerca sul tema "vaccini e autismo" le prime posizioni sono occupate solo da articoli riferiti all'esclusione del nesso causale. Ed inoltre è notorio anche che i siti che riportano notizie su questo tema possono essere penalizzati. E' stato uno dei modi per mettere il bavaglio alla stampa.
E allora ci limiteremo a farvi riflettere su un articolo del Corriere della Sera del 2019 (qui > articolo di Cristina Marrone:) dove si annuncia “una nuova ricerca danese" nella quale si "...evidenzia ancora una volta che non esiste un legame tra il vaccino del morbillo con il rischio di sviluppare l’autismo”.
Vi aiuterà a costruirvi un'opinione.
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Vaccini e Autismo: la ricerca danese
(di Manuel d'Elia - marzo 2019)
La ricerca ha coinvolto circa 650 mila bambini nati in Danimarca tra il 1999 e il 2010. Di questi, 6.517 hanno sviluppato malattie dello spettro autistico, e gli studiosi hanno concluso che non è stata rilevata nessuna differenza del rischio di contrarre l’autismo tra bambini vaccinati e bambini non vaccinati. L'articolo si legge qui: clicca
Tutto bene? No: l'articolo purtroppo non spiega chi ha finanziato lo studio ovvero la Novo Nordisk Foundation (NNF) e il Ministero della Salute danese. La fondazione è proprietaria della Novo Nordisk A/S multinazionale farmaceutica che ha legami di maggioranza in più di altre 75 compagnie. Nel 2013 ha dovuto sborsare 480 milioni di euro per una controversia sui prezzi dei suoi farmaci.
Nel 2017 ha accettato di versare 58 milioni di dollari al Dipartimento di Giustizia americano per porre fine ad una controversia legata alla possibilità che un suo farmaco contro il diabete potesse far sviluppare il cancro ai pazienti. Il suo campo di interesse principale è nei farmaci contro il diabete. Alcuni studi tendono a dimostrare che alcuni vaccini possano causare il diabete. Tra gli altri investimenti della NNF troviamo la Minervax, produttrice di vaccini. In più, La NNF ha inoltre legami con Sanofi, Merck, due tra le più grandi industrie farmaceutiche al mondo e principali produttrici di vaccini.
E veniamo agli autori dello studio: tre di loro appartengono allo State Serum Institute danese, legato alla AJVaccines (azienda privata che ha preso in carica la produzione di vaccini). Come chiedere all’oste se il vino è buono e poi sorprendersi quando ti dice che è buonissimo.
Infine: il tema della ricerca. Passi pure il “sottile” conflitto di interessi, ma è stata fatta bene? No. Non si mettono a confronto bambini vaccinati (per qualsiasi cosa) contro bambini non vaccinati per nulla. Andando a guardare la tabella riepilogativa della coorte di bambini scelti per lo studio, però, ci accorgiamo che dei 31 mila bambini del campione “non vaccinato”, 5.600 avevano ricevuto un vaccino pentavalente, e altri 21.000 avevano ricevuto 2 o più altri vaccini. Solo 4.700 non avevano ricevuto nessun vaccino in assoluto (il 14% dei “non vaccinati”). Certo, non avevano ricevuto, tra i vaccini, l’MMR, ma i ricercatori dovrebbero avere il buon cuore di spiegare per quale motivo non può proprio essere che un soggetto predisposto non possa sviluppare l’autismo a seguito del vaccino contro la pertosse (che è stato dato alla stragrande maggior parte del campione “non vaccinato”), ma dovrebbe aspettare proprio l’iniezione di MMR.
Concludendo: uno studio su dei vaccini che ha dei limiti piuttosto forti.
Ma, è certamente utile. A chi li produce.
qui > notizia sul Corriere:
qui > lo studio danese
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NOTA (28-12-2023) - La bozza del nuovo Piano nazionale di comunicazione del rischio pandemico 2023-2028 presentato nella conferenza Stato Regioni è stata approvata.
Tra i punti salienti due inquietanti obiettivi : “Sviluppare strumenti efficaci per identificare tempestivamente la cattiva informazione”, che sarebbe quella sgradita a quella ufficiale.
Ed inoltre: “la comunicazione ha il non facile compito di aiutare la popolazione ad accettare la natura imperfetta delle decisioni assunte in situazione di emergenza”.
Come dire: fategliela digerire.
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Autore: Manuel D'Elia
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