Val di Funes: l'esperienza del parco
Reportage - La meraviglia delle Odle, architettura naturale
(Funes, 27 febbraio 2024 - Corona Perer) Al Centro Visite Natur Park Puez-Odle di Funes (Bz) si è di fronte alla meraviglia natrale delle Odle, giganti di pietra dalle bellezza ''unica e monumentale", emblema stesso del Patrimonio Mondiale UNESCO. Qui si fa l'esperienza del Parco Naturale Puez-Odle. E' il versante delle Dolomiti nord-occidentali, sicuramente il piú bello: le Odle cone le loro torri dentate e il massiccio del Putia sono formazioni montagnose spettacolari, le più fotografate di tutto l’arco alpino, rocce imponenti incastonate in un territorio che ha saputo preservarsi.
In questo luogo le Dolomiti sembrano quasi mettersi in posa: sono maestose e sovrastano prati e i boschi.Così straordinario da aver conquistato i turisti di Cina e Taiwan. Siamo non a caso in una delle località del circuito Alpine Pearls.
foto villnoess.info
La Val di Funes è una valle laterale della Val d’Isarco, in Alto Adige: 24 chilometri di pura bellezza, un territorio riconosciuto come uno dei 199 paesaggi più belli del mondo. Le località di Tiso, San Valentino, San Giacomo, Colle, Santa Maddalena e San Pietro, costituiscono il comune di Funes. Tra loro si alternano minuscole frazioni disseminate di masi, dove si pratica l'agricoltura e la si offre al turista. I masi e il verde brillante delle malghe e dei pascoli, conferiscono a questo paesaggio alpino un fascino unico.
Se si arriva da queste parti la prima porta che vi consigliamo di fare è proprio quella del Centro Visite del Parco Naturale a S. Magdalena Casa Natura | Naturpark, in località San Pietro, perchè è qui che la montagna diventa esperienza, e siccome l'amore per la Natura deve essere di tutti, si entra gratuitamente e tutti sono invitati a toccare. Gli operatori aiutano a comprendere la diversità geologica, biologica e culturale del parco, si capisce la formazione delle Dolomiti e si scoprono i patrimoni del territorio: flora e fauna, anzitutto.
Una storia di duplice architettura: quella esterna (le Odle) e quella interna del Centro Visite, un sobrio cubo di cemento, legno e vetro che si interfaccia in modo armonico con il paesaggio circostante e con la vicina scuola elementare. Posto all’altezza della confluenza del Rio Funes, con due torrenti secondari - il Rio Blauerbach e il Rio Vastelbach - e pensato per essere la porta d'ingresso al Parco, è stato realizzato dagli architetti Stefan Burger & Birgit Rudacs di Monaco (Germania).
Aperto nel 2009, è un museo singolare che accompagna alla scoperta delle montagne. E' diventato un luogo molto amato dai bambini del paese che continuano ad entrarci perchè dentro c'è il meraviglioso mondo della natura.
È stupendo vedere dei bambini che entrano in museo perché lì possono giocare.
È stupendo che un museo naturalistico sia gratuito e aperto a tutti in modo che i bimbi ci possano entrare per giocare.
E' stupendo che il loro gioco preferito sia individuare nei piccoli oblò della storia, la nonna o il nonno mamma o papà tra la comunità che il museo ha scelto di rappresentare. C'è tutto identità del territorio, trasmissione dei saperi, educazione ambientale. Non a caso si chiama "Casa Natura" .
foto c.perer
Dentro al Centro si ''cammina'' nel parco: una fotografia aerea, impressa nel pavimento, fa capire la complessità orografica di queste valli. Lo spazio espositivo invita a ''toccare'' le montagne perchè sono esposte tutte le tipologie di roccia e le stratificazioni presenti nei monti del luogo. Ci sono fossili meravigliosi, custoditi in cassetti ad altezza di bimbo: può aprirli e toccare le tracce del tempo. Con speciali visori si osservano le vette come se si stesse camminando su un sentiero.
Il Gabinetto delle Meraviglie propone, nello spirito del collezionismo naturalistico dell'800, le tracce naturali: pelli di animali, dalle pellicce alla muta dei serpenti, fiori, nidi e uova: dal guscio più piccolo al più grande (quello d'aquila). E' conservato anche lo sterco degli animali (cosa molto divertente per i bambini) che imparano non solo come si alimentano ma il ruolo degli uccelli nel propagare i semi delle piante.
Il Centro Visite si sviluppa su due piani con 300 m² di superficie espositiva, incluso Infopoint, sala congressi e sala multimediale. Gli scorci sul panorama naturale circostante sono stati sapientemente concepiti in modo da consentire un costante contatto con l'ambiente. La vicinanza con la scuola lo ha trasformato in un luogo di socializzazione dove si trasmette l'identità locale. Gli edifici (centro visite e scuola) sono disposti in modo da creare uno spazio unitario, capace di accogliere le funzioni di cultura e educazione. Chapeau a chi l'ha pensato!
Si accarezzano le pelli, si odono i rumori del bosco, si tocca le corna degli ungulati, si guardano i video educational, si guardano i volti antichi della valle che fu. E poi si fa un incontro interessante con il valligiano più famoso: Reinhold Messner.
Il celebre alpinista è nato da queste parti e all'ombra delle Odle ha mosso i primi passi da alpinista. Il padre, maestro, possedeva una baita di famiglia che è ancora lì, e lasciava lui e suo fratello fare le prime scalate. ''Era un invito alla responsabilità. I miei primi 10 anni di alpinismo li ho fatti proprio qui'' racconta.
Nel video Messner spiega chi è, la sua visione di alpinismo (''Per me è una forma di anarchia'' dice) e anche la cultura del limite. Una bellissima lezione-testimonianza che ci ha fatto tornare alla mente quando lo incontrammo per una singolare cerimonia: il collega Ivo Rabanser che restituiva a Messner un chiodo piantato in parete (> leggi qui).
Questa valle è anche diventa il ''must have'' di molti turisti da tutto il mondo che a volte arrivano anche solo per fare una foto davanti alle Odle e alla graziosa chiesetta barocca posta ai suoi piedi. L'Associazione Turistica Val di Funes (www.villnoess.info) ebbe il primo boom nel 2015: turisti da 74 nazioni, persino dalla Corea. La Val di Funes ha deciso di puntare soprattutto sul turismo famigliare. Tra agritur, masi di alta montagna, alberghi, gli oltre 1400 posti letto totali “fruttano” ogni anno tra i 135 mila e i140 mila pernottamenti. I masi, per almeno 200 dei 365 giorni di un anno, sono pieni. In questo modo lavora tutta la valle che appare come un unico albergo diffuso. Ci sono anche i masi Gallo Rosso che offrono esperienze di vacanza pensate per la famiglia: si sperimenta il contatto con gli animali, le attività contadine e si fa una vacanza in fattoria.
Le strutture alberghiere sono tutte di ottima qualità. Noi abbiamo potuto sperimentare l'accoglienza dell'Hotel Tyrol di Santa Magdalena. E' un quattro stelle arredato con le opere dello scultore gardenese Oswald Senoner (> leggi qui). Il punto forte della struttura è la sua posizione, in fronte alle piste di sci e con vista Odle e poi la cucina: davvero ottima!
Altre strutture hanno puntato per un'accoglienza contemporanea ma sempre molto attenta a non snaturare la natura slow della valle ed in particolare lo ...Slow Food. A St. Peter segnaliamo la Viel Nois Guest House. Qui fare il brunch tipico è una esperienza che si fa ricordare, soprattutto se si è di passaggio: tutti prodotti locali con una varietà e una qualità di livello superiore. Chi vuole pranza, oppure sceglie il servizio pizzeria, ma la colazione rinforzata formato ''brunch'' va per la maggiore ed è accessibile anche ai non ospiti della casa su prenotazione (info: qui)
In Val di Funes l’enogastronomia è protagonista: questa è la prima valle entrata a far parte dei presidi di Slow Food grazie alla tipica pecora con gli occhiali la “Villnösser Brillenschaf” che rischiava l'estinzione e che oggi è tornata a ripopolare la valle. Malghe e rifugi propongono come piatto tipico l'agnello, secondo una antica ricetta della valle. Altro presidio Slow Food è il bovino Grigio. Tra i prodotti locali un ottimo prosciutto, i kaminwurzen e i salami di pecora.
I rifugi in quota sono accoglienti trattorie e talvolta veri e propri ristoranti gourmet che offrono oltre ai piatti tipici della cucina casalinga tirolese, raffinate ricette realizzate con i prodotti della regione. Tra questi merita una citazione Malga Gampen, aperta anche d'inverno e raggiungibile a piedi con le ciaspole.
foto: Alpine Pearls
Programmare una vacanza in Val di Funes e dimenticare l'auto durante il soggiorno è facile: un consulente per la mobilità risponde via mail a tutte le domande e sa fornire tutte le informazioni necessarie sugli orari dei mezzi di trasporto attivi in zona (mail:info@villnoess.info).
Il parco offre innumerevoli opportunità sportive: d'inverno lo sci e le ciaspolate guidate con rientro in slitta. D'estate si può praticare il nordic walking, trekking, arrampicate, alpinismo e mountain-bike, incontrare il contadino e imparare a fare i ''Tirteln'' le frittelle ripiene oppure il ''Muas'' una specie di budino altoatesino a base di farina, latte e burro cotto in padella e servito con la Holer Mulle, una confettura di sambuco speciale. Da Naturwoll in frazione Pardell, all'imbocco della valle, si trova artigianato realizzato con la lana delle preziose pecore e si conosce l'antica arte della cardatura della lana.
Se girate in valle, a Tiso incontrerete il TIC (Tourist Information Center) un Totem con tutte le informazioni sulla mobilità in valle. A Tiso c'è anche un interessante Museo dei Minerali (> leggi qui).
Alla partenza dei sentieri per le Odle o il Putia, a Malga Zannes, arriva anche l'autobus 330 sempre carico di turisti. Qui c'è una moderna struttura: l'Infopoint che fornisce un'ulteriore occasione per capire la miracolosa essenza delle Dolomiti: una barriera corallina emersa dalle acque, ricca di tracce fossili che narra un capitolo della meravigliosa storia del Pianeta Terra.
Un capitolo lungo 15 milioni di anni.
La Val di Funes è entrata nel circuito Alpine Pearls per le sue attente politiche di mobilità dolce. Grazie alla Dolomiti Mobilcard che viene data a tutti i turisti al momento del loro arrivo, non è più necessario usare l'auto e si possono utilizzare tutti i servizi di trasporto del territorio.
Sono comprese (oppure a tariffa ridotta) molte attività: per esempio fare il pane al maso, oppure il formaggio in malga osservando tutto il ciclo del latte, oppure frequentare un corso di roccia con attrezzatura fornita in loco.
Raggiungere la Val di Funes è facile. Da Bressanone, c'è un collegamento autobus.
Lasciare a casa l'auto è in assoluto la scelta più saggia da fare.
(cperer)
Centro visite Puez-Odle
Trebich 1, San Magdalena
39040 Val di Funes
+39 0472 842 523
info.po@provincia.bz.it
info@villnoess.info
www.villnoess.info
Orari
fino al 30 marzo 2024: da martedì a sabato dalle ore 9.30 alle 12.30 e 14.30 alle 18.00.
Nei mesi di luglio ed agosto è aperto anche la domenica. Chiuso nei giorni festivi
Autore: Corona Perer
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