Valdastico, perchè non si deve fare
Gloria Canestrini: ''Non si mette a rischio un territorio fragile''
29 settembre 2023 - L'hanno già ribattezzata: la chiamavano PI-RU-BI e si intendeva la Valdastico. Ora ci hanno aggiunto due iniziali: quelle di Zaia e di Fugatti e così l'autostrada nata alla fine degli anni Settanta, dai tre politici della Democrazia Cristiana Flaminio Piccoli (Trento), Mariano Rumor (Vicenza) e Antonio Bisaglia (Rovigo) si chiama già PI-RU-BI-ZA-FU.
Al progetto si è da sempre opposto un comitato spontaneo che ha nell'avvocato Gloria Canestrini di Rovereto la propria portabandiera.
Gloria Canestrini, da portavoce del Comitato NOA31 Vallagarina, perché questa autostrada non va fatta?
Non si mette a rischio un territorio già fragile per motivi morfologici, popolato da sorgenti, la più importante delle quali, attraverso l’acquedotto di Spino, fornisce l’acqua anche alla nostra città. Ho sentito qualche progettista dire che questo è un problema risolvibile, si fa “il giro intorno”.
Che sensazione avete dopo mesi di lotta e azioni di sensibilizzazione?
La sensazione di chi, come noi del Comitato, si occupa da anni di evitare quest’opera dannosa e rischiosa, è che si voglia aggirare ogni considerazione di prudenza e di buon senso.
Secondo voi quest’opera non porterebbe alcun beneficio?
Non si vede proprio a chi. Non certo all’economia, dal momento che di un collegamento autostradale diretto con il Veneto beneficerebbe di più proprio questa regione. Non al turismo, poiché la meravigliosa Vallarsa sarebbe ridotta a corridoio di rapido transito con gravi danni al paesaggio. Viadotti, tunnel e raccordi, oltre a non giovare al panorama, provocherebbero un intenso viavai di mezzi pesanti per sbancamenti e costruzioni, condizionando per i prossimi anni l’appena iniziata opera di valorizzazione storica, paesaggistica e turistica delle valli del Leno.
Eppure a parole tutti convengono su sviluppo sostenibile e turismo lento...
Quello dello sviluppo sostenibile non deve essere uno slogan ideologico, ma un serio proposito che ogni amministrazione dovrebbe tenere nel massimo conto, se vogliamo salvare gli equilibri naturali. Cioè, in definitiva, il nostro benessere e la nostra salute.
Il fatto che molti Comuni si siano già espressi contro la realizzazione della nuova tratta autostradale dovrebbe però rassicurarvi…
Oggi sono in molti a dichiararsi contrari e noi siamo molto contenti di questo. A cominciare dai cittadini: due anni fa abbiamo raccolto quasi seimila firme solo in Vallagarina. Dopo qualche incertezza finalmente anche il Comune di Rovereto, insieme ad altri Comuni, ha approvato le mozioni contro l’opera.
nella proiezione il possibile sbocco a Rovereto Sud
Quale è stata per voi la difficoltà maggiore in questi mesi?
La difficoltà maggiore è stata quella di far capire a chi diceva “prima vediamo il progetto e il tracciato, poi decidiamo” che nessun tracciato può andare bene, dal momento che recherebbe danno ovunque per i motivi appena espressi. Oggi, dato che le elezioni provinciali sono già in vista, molti soggetti politici si esprimono in tal senso, ma la nostra preoccupazione è che, una volta spentisi i riflettori elettorali, prevalgano gli interessi dei gruppi di potere alla realizzazione.
Quindi la mobilitazione ricomincia?
A dire il vero non si è mai fermata. Vorremmo anche fare un passo in più, rispetto al passato, ossia cercare di supportare l’integrità dei bellissimi luoghi di Vallarsa anche facendoli conoscere attraverso reportages, mostre fotografiche e altre iniziative. Ormai l’abbiamo imparato, che per tutelare un territorio minacciato occorre valorizzarne l’identità, la natura e la storia. Con la Vallarsa è facile, visto che di storie e di meraviglie naturali è davvero ricca.
Autore: Corona Perer
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