La vendemmia tardiva del Friularo
Il Dominio di Bagnoli, luogo di bellezza ed eccellenza
Il conte Lorenzo Borletti taglia il primo grappolo di Friularo durante la cerimonia di avvio della vendemmia tardiva del Friularo che si è svolta nel Dominio di Bagnoli luogo di bellezza ed eccellenza della Bassa Padovana. È tornato apposta dal Brasile per questo rito, che rappresenta in Italia sempre l'ultima vendemmia stagionale.
L'uva di Friularo si coglie infatti dopo l'estate di San Martino e dopo l'appassimento da vita ad un vino fantastico che invecchiando assume connotati speciali. Anzi unici! Ed è infatti chiamato Ambasciatore.
Il vitigno del Friularo era coltivato a Bagnoli già in epoca medievale dai monaci benedettini che qui dimoravano i monasteri con immense cantine nel 1656. La famiglia Veneziana dei conti Widmann acquisisce i possedimenti del Dominio di Bagnoli e vi edifica una azienda agricola e una villa monumentale. Anche Carlo Goldoni arriva qui nel 1756 e ne decanta i fasti: feste e...bonvin.
Nell'arco del '700 il Friularo vive un'epoca di prestigio: è sulle tavole delle casate veneziane, è il vin da viajo (vino da viaggio) grazie alla sua inalterabilità. Perciò viene caricato sulle navi della Serenissima per essere esportato in tutto il mondo.
Ma tutto questo si deve ai monaci Benedettini che inventano una tecnica colturale forzata dalle condizioni naturali delle paludi: bonificano le terre strappandole alle acque, piantano alberi e mettono ai loro piedi delle vigne perchè fossero i rami delle piante a sostenere i tralci, staccandoli dall'umido del terreno. Nasce così la vigna maritata, che prevede l'utilizzo di alberi come tutori delle piante di vite.
L'espressione “vite maritata” indica dunque il legame tra la pianta della vite e il tronco dell'albero a cui la vite viene legata. Storia del territorio che prosegue oggi ininterrotta. Dei monaci resta traccia nell'antica cantina con soffitto a volte. E' invece ascrivibile all'epoca veneziana e alla proprietà dei conti Widmann la Madonna contadina, affrescata nei granai, a protezione dei raccolti. Gli immensi granai della tenuta sono oggi location per eventi.
I Widmann che avevano il loro palazzo anche in Canal Grande a Venezia arrivarono dalla Carinzia. Del monastero fecero una grande villa (dove arriverà anche il Goldoni) e un'azienda agricola modello, che sopravvive oggi nelle mani dei conti Borletti. E loro, negli immensi granai costruiti dai Widmann, oggi ospitano matrimoni ed eventi.
Nel Novecento molti vitigni autoctoni vengono sostituiti con varietà internazionali, non però a Bagnoli dove la vigna maritata inventata dai monaci benedettini consente di evitare l'abbandono del friularo.
I viticoltori hanno trovato un convinto alleato nella nuova proprietà del dominio di Bagnoli: i conti Borletti che fondano nel 1995 il consorzio per la tutela dei vini DOC Bagnoli.
La cantina di origine benedettina
Vigneti e cantine conservano gli usi tramandati per generazioni come la vendemmia tardiva e l'appassimento affiancato a nuove tecnologie, e alla sperimentazione della vinificazione in bianco per la spumantizzazione grazie anche alla collaborazione con la grande cantina della vicina Conselve che del Friularo ha fatto l'Ambasciatore del territorio.
Nel novembre 2011 c'è stato il riconoscimento della DOCG friularo dato dall'uva che viene raccolta solo dopo l'estate di San Martino.
La vinificazione richiede una lunga evoluzione in legno robusto, grazie al quale il vino acquista intensi profumi e lo rende perfetto in abbinamento a bolliti brasati e formaggi erborinati. E c'è anche il passito dolce da uve raccolte a mano ed appassite con cura, successivamente affinato in legno. dicono che è ottimo con la cioccolata.
A commercializzare questo vino è la cantina della Casa, ma anche la grande realtà della Conselve Vigneti e Cantine. Il presidente della Cantina, Roberto Lorin, sta lavorando ad ammodernare tecnologicamente un impianto che già negli anni '70 era il più grande d'Europa.
Se nella vigna serve terra, sapienza antica, fatica e speranza, una volta conferita in cantina l'uva chiede tecnologia, marketing, capacità manageriale. Il presidente Roberto Lorin spiega che la prima voce di costo è rappresentata dai costi energetici. "Stiamo lavorando per diventare autosufficienti".
A Conselve la Cantina nasce di fatto al Caffè Commercio dove si facevano le contrattazioni per le uve usate soprattute come vino migliorativo per altri vini. Poi 20 imprenditori capicono che è meglio darsi una veste unitaria e nace la cantina che ha maggiore potere contrattuale. Il 50% degli aderenti è costituito da cooperative. Oggi raduna 650 soci, 1200 ettari vitati, con 30 milioni di fatturato annuo.
Angoli d'arte e di storia che fanno del Dominio di Bagnoli, una destinazione del gusto unica.
Un'eccellenza in terre di eccellenza.
(corona perer - novembre 2022)
Nella foto: la meravigliosa cancellata della tenuta verso la campagna veneta
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Autore: Corona Perer
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